SCARED

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Nonostante l'odio che provavo per quel posto non riuscivo a non pensare a quanto fosse magnifico l'edificio. Si vedeva perfettamente che era antico, si capiva dallo stile della struttura, tuttavia non c'era nemmeno una crepa, almeno così sembrava dall'esterno. Il cortile era piuttosto grande è la maggior parte dello spazio era occupato da almeno dodici auto, tra le quali si aggiunse la nostra. Scesi dalla macchina per osservare meglio il posto: confinava con a destra con un bosco e a sinistra c'era un piccolo edificio che ricordava tanto una chiesa, ma in quel momento non ero molto sicura che lo fosse, tuttavia sul tetto c'era un crocifisso, le finestre erano rotte, sembrava abbandonato. Continuai a osservarlo per un po' finché non sentì la mano di mio padre posarsi sulla mia spalla. Alzai lo sguardo e vidi che mi sorrideva in modo dolce...in quel momento iniziai a sentirmi in colpa per aver odiato, anche se solo per un minuto, i miei genitori dopo aver saputo che volevano mandarmi nella B.A.C.
-Tesoro, sono sicura che ti troverai benissimo!- Alzai gli occhi al cielo e risposi sarcastica -Si, infondo sarà divertente stare in compagnia di delinquenti e depressi che non sanno nemmeno cosa farne della loro vita...- -Ti ricordo...- rispose con tono rude mia madre -che ti sei una delinquente come loro! E dovresti ringraziare il cielo che non ti mando dai militari ma qui!- Fui costretta ad abbassare la testa e arrendermi. In quel caso aveva assolutamente ragione.

-Jane Morrison giusto?- -Giusto...-
-Sedici anni giusto?- -Giusto...- -Hai dato fuoco...al registro del tuo professore di matematica?- la signora dietro la scrivania aggrottó le sopracciglia come sorpresa da ciò che aveva letto. Quell'espressione sembrava quasi rendere i suoi occhi scuri più piccoli di quel che erano già. Cercai di trattenermi dal ridere. La signora se ne accorse e mi fulminó con lo sguardo. Prese un paio di carte e si alzò. Vedendola in piedi riuscì a vederla meglio:era di poco più bassa di me e non molto magra, aveva un'espressione arcigna e io decisi di soprannominarla affettuosamente L'Arpia. -I dormitori delle ragazze sono al piano di sopra. Saluti i suoi genitori e mi segua.- Mi sembrava una vera e propria prigione! Mia madre mi diede un bacio sulla fronte e mi abbracciò dicendomi che mi sarei trovata benissimo, mentre mio padre mi diede un bacio sulla guancia e mi disse di chiamare spesso.

Io e L'Arpia attraversammo un lungo corridoio. In giro c'erano delle ragazze e ognuna di loro mi mandò delle occhiatacce che non si dimenticano facilmente. Ci fermammo davanti all'ultima porta. L'Arpia mi porse una chiave -Questa è la chiave della tua stanza, per sistemare le tue cose fatti aiutare dalla tua coinquilina.-

La mia coinquilina...mi feci parecchie ipotesi su come potesse essere la mia compagna di stanza. Aprì la porta; non c'era nessuno. Era come se la stanza fosse divisa in due parti: la prima completamente vuota e la seconda aveva le pareti tappezzate da poster dei coldplay, 5 second of summer e One direction, c'erano anche alcuni vestiti sul letto: dei jeans, un maglione verde e un vestito rosso con dei fiori. Posai le mie cose sul letto vuoto e iniziai a disfare i bagagli finchè non sentì una voce alle mie spalle. -Ciao!- mi girai. Davanti a me c'era una ragazza magra e più alta di me, capelli rossi e occhi azzurri, indossava un vestito blu con pois bianchi e mi sorrideva. -Ehm...ciao- Non sapevo che dire, aveva un sorriso così cordiale, non mi aspettavo una ragazza così. -Tu sei?- -Oh...ehm...Jane, Jane Morrison- -Io sono Kenny, Kenny Lighting. Allora hai già conosciuto Mary la strega?- -Chi?- _La signora arcigna dietro la scrivani.- -Aah..l'Arpia- -E' così che l'hai chiamata? Per noi è Mary la strega.- non risposi e le sorrisi e continuai a sistemare le mie cose e appesi i poster dei Three Days Grace dalla mia parte. Kenny dopo un po' si avvicinò e si sedette davanti a me, sul io letto. -Allora come mai sei qui?- -Beh...ho fatto un po' di casini...- -Tipo?- -Tipo bruciare il registro di uno dei miei professori-. lei all'inizio sgranò gli occhi per la sorpresa ma poi scoppiò in una fragorosa risata -Oh cielo! Hai realizzato il sogno di ogni alunno"- -Già. E tu? Una ragazza come te che cosa può aver mai fatto per finire qui?- -I miei hanno trovato la mia piccola scorta di marijuana nell'armadio.- rimasi a bocca aperta. -Sul serio?- -Già. All'inizio non mi interessava farmi le canne, poi ho conosciuto Michael, il mio ex ragazzo, che spacciava erba, così mi sono fatta trascinare e anche dopo la nostra rottura ormai avevo preso il vizio.- -Wow...- fu l'unica cosa che riuscì a esclamare. -Già...tu ti sei mai fatta una canna?- - Una sola...all'età di 14 anni.- -E basta?- -Si, solo una volta e basta.- lei annuì un po' più seria, poi sorrise di nuovo. - Vuoi una mano?- -Oh...ehm...si grazie mille.- mi aiutò a sistemare le mie cose e mi spiegò come funzionavano le cose e quali regole dovevo rispettare e poi mi accompagnò fino al piano inferiore dicendomi che ormai era ora di cena e che dovevamo andare in mensa.

-Ti sconsiglio il purè di patate- disse - Perchè?- lei abbassò lo sguardo. -Beh..non è esattamente il massimo per la salute...ma se lo dici alla cuoca ti lascia morire di fame! Credimi, è una vera stronza certe volte.-

Mentre camminavamo notai sguardi di molti ragazzi e ragazze posarsi su di me. Ciò mi irritava parecchio. Non mi piaceva essere osservata. Kenny però mi tranquillizzò. -Ehi fanno così con ogni nuovo arrivato. Ti divertirai quando toccherà a te guardare in quel modo il prossimo novellino.-

Ci mettemmo in coda per prendere da mangiare e quando passai davanti al cibo vidi che nessuno aveva toccato il purè di patate (LOL >.<) e Kenny mi sussurrò un te l'avevo detto e mi guidò verso un tavolo al centro della sala, completamente vuoto. Si sedette e iniziò a mangiare i suoi spaghetti e io la imitai. Nel frattempo decisi di concentrarmi anche sul resto della sala e vidi molti ragazzi che ridevano e scherzavano...tranne uno e il mio sguardo si posò proprio su di lui... Era seduto a un tavolo in un angolo scuro della mensa, completamente solo, non aveva ancora toccato cibo e scriveva o disegnava qualcosa su un quaderno, non riuscì a vederlo bene in faccia dato che era di spalle, ma ciò non mi impedì di chiedere a Kenny informazioni su di lui. -Si chiama Edgar Joanson..lui sì che è un tipo da cui bisogna stare alla larga...è parecchio strano- -Perchè? Cosa fa di strano?- -beh, qui non ha molti amici, anzi non ha nessun amico e poi è sempre scontroso. Non vuole mai parlare con nessuno. L'unico suo pregio è di essere un ragazzo molto attraente.- disse quelle ultime parole con un sorriso malizioso e io non potei fare a meno di ridere. -E' davvero tanto attraente?- lei annuì -Sì, soprattutto per un particolare...- Sgranai gli occhi e notai che Kenny si era appena girata a guardarlo, proprio nel momento in cui lui si stava alzando. Ne approfittai per cercare di osservarlo meglio e lo feci...Aveva capelli castani e piuttosto scompigliati, aveva perfino un po' di barba, di carnagione incredibilmente chiara, ma ciò che mi colpì di più furono i suoi occhi: diversi l'uno dall'altro, uno verde e l'altro azzurro. Inoltre aveva un'espressione così malinconica e io non potevo fare a meno di fissarlo. Quando vidi che anche lui aveva alzato lo sguardo e si era rivolto proprio verso di me iniziai ad agitarmi. Tuttavia la sua espressione non cambiò, rimase lì, immobile, con me che mi agitavo sulla sedia e con la sua espressione triste, poi uscì dalla sala.

Mi trovavo sotto un grande albero che sembrava avere più di cent'anni, mi nascondevo, non sapevo esattamente da cosa, ma pian piano vidi un'ombra avvicinarsi sempre di più. Scappai. Ad un tratto mi ritrovai all'entrata della Bloody Academy Central. Sulle scale vidi Kenny. Era legata e urlava -jane! Aiutami!- mi avvicinai. Una luce mi accecò. Kenny urlò. Fu un urlo terrificante. Riaprì gli occhi: era sparita. Salì in camera mia e mi chiusi dentro. Ero spaventata. Mi girai. Edgar era davanti a me. Cosa voleva? Allungò una mano verso di me. Mi guardava. -Trovala.- disse. Non era la sua voce. Era la voce di una donna. Un altro urlo. La porta si spalancò. L'ombra era là. Mi afferrò la caviglia e io caddi a terra. Allungai una mano verso Edgar. -Aiutami!- dissi. Lui non si mosse. L'ombra mi tirò via. Il mio corpo strusciava sul pavimento, fino all'uscita. Dopo per me ci fu il buio...

Mi svegliai urlando a causa di quel sogno e subito mi trovai Kenny vicina. -Jane! Che è successo?- Non risposi. -Jane? Tranquilla...hai fatto solo un incubo.- mi abbracciò. Le mie mani tremavano e tutto il mio corpo era sudato, avevo il respiro pesante, ero sconvolta. Tenni gli occhi fissi sul pavimento e sentivo il mio cuore battere a mille all'ora. -Ero...- -Cosa Jane?- -N-niente...er-a solo un brutto sogno...brutto è molto strano...-

SPAZIO AUTRICE: Okay spero vi sia piaciuto. Qui appare il nuovo personaggio Edgar *.* personalmente io lo adoro! Avrà un ruolo molto importante. Votate la storia e commentate graziee!

ee!

REBELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora