-Non immaginavo che mi parlassi...-
-Beh...volevo...ringraziarti per ieri notte...sei stato gentile...-
Lui non rispose. Mi fissó e basta.
Avevo una voglia pazzesca di scuoterlo e urlargli contro dicendo: PIANTALA di fare quello sguardo e parla per l'amor del cielo!!! Sarebbe stata una scena degna da pazza isterica...Mi schiarí la voce e cercai un argomento di cui parlare.
-So che ti piace disegnare...-
-Si.- semplice e conciso...questo mi piace...
-Io non sono mai stata brava a disegnare sai.-
Si sporse in avanti, segno che la conversazione gli stava interessando.
Tuttavia non disse nulla, si aspettava che continuassi io a parlare.
-Sai...anche io disegno, ma solo personaggi di Manga.-Ed era vero. Amavo i manga e gli anime, ma amavo anche leggere libri di ogni tipo. Mi chiesi se oltre a essere un artista era anche un buon lettore.
- Quindi sei una nerd.-
-Cosa? No! Odio definirmi nerd e odio che mi si dica che sono nerd. Quindi evita, grazie.-
Sorrise leggermente.Mi girai verso Kenny ed era ancora sconvolta. Mi resi conto che non era l'unica a fissarci con gli occhi spalancati, notai anche qualche sguardo indiscreto di qualche altro ragazzo.
Pochi secondi dopo tornai a concentrarmi su di lui e lo vidi alzarsi, fare un cenno con la testa e uscire dalla mensa senza voltarsi indietro nemmeno per un secondo.
Nella mia testa apparve l'immagine di una me incredibilmente arrabbiata che gli buttava una fetta di torta al cioccolato sulla schiena e gli ordinava di tornare a sedersi perché la conversazione non era ancora finita, ma nella realtà vedevo solo le sue spalle ampie, i suoi capelli arruffati e il suo bloac-notes sotto un braccio, allontanarsi sempre di più fino a sparire completamente da dietro la porta. Così si concluse la nostra prima conversazione: con lui che mi aveva appena definita nerd...
Secondo giorno 8:50 a.m.
-lezioni!? Dici sul serio!?- i miei genitori (che miracolosamente si erano ricordati della mia presenza) mi avevano inviato uno scatolone intero contenente tutti i miei libri preferiti: da il Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde a Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, da I tre moschettieri di Alexandre Dumas a Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, a un'intera collezione di libri di Stephen King e un'altra di numeri dei miei manga preferiti.
Kenny mi aveva appena annunciato che oltre a lezioni di riabilitazione sul comportamento avremmo fatto anche lezioni di matematica, storia, geografia ecc...tutto quello che facevamo a scuola.
-Quattro giorni a settimana sono interamente dedicato allo studio.-
-Ah...beh...solo quattro...okay, posso farlo.-
-Contenta tu...il direttore è uno che ci tiene a queste cose sai...Piuttosto...tu...dove intendi mettere tutto quella sottospecie di...Non so cosa...- indicò lo scatolone che avevo appena posato sul mio letto, corrugando le sopracciglia.
-Non lo so...un posto troveró, no?-Nelle ore successive ci fu una di quelle lezioni di riabilitazione, dove ognuno di noi si mise in cerchio e al centro di esso c'era un uomo di almeno 40 anni, indossava un maglione rosso e pantaloni verde muschio, con delle stranissima scarpe da ginnastica di colore blu. Per una come me che ha sempre odiato i colori troppo sgargianti quello era sicuramente un abbinamento orrendo a vedersi...certo...lo era anche per chi non aveva i miei stessi gusti nel vestire...
Si presentò a me con il nome di Signor George Thyron, ma Kenny me lo presentò chiamandolo "Il Dottor Arcobaleno".
-Che razza di nome è?-
-Boh, quando sono arrivata era già stato soprannominato così.-
Mi presentò a dei ragazzi che erano, in modo molto evidente, completamente disinteressati non solo alla lezione ma anche a me e iniziò in lungo discorso su cosa sia giusto per noi giovani, sul nostro futuro e altre scemenze di cui non mi importava assolutamente niente.In realtà di quegli argomenti mi importava, ma non se erano spiegati da un tipo come lui.
Era un omino che oltre ad avere un pessimo gusto nel vestire, aveva al posto dei capelli una zucca pelata e sul viso una folta barba scura. Inoltre quando parlava si muoveva in modo strano, e ciò era ancora più irritante.
Seconda notte 3:30 a.m.
Mi svegliai di colpo, con il respiro pesante e gocce di sudore che mi ricadevano sulla fronte.
Kenny mi si avvicinò spaventata.
-Hai avuto un altro incubo?-
-No...cioè...si...ma era lo stesso...-
-Due volte lo stesso sogno? Capitava anche a me, credimi domani mattina sognerai tanti unicorni mentre mangiano zucchero filato.-
Mi misi a ridere a quella sua affermazione.A differenza dell'altra notte, non mi mossi dal letto. Ero distesa, avevo perduto ogni voglia di dormire e i miei occhi erano fissi sul soffitto.
Nella mia mente balenava l'immagine di Edgar mentre parlava con una voce che non era la sua, una voce che, tra l'altro, non avevo mai sentito o per lo meno, non ricordavo di aver mai sentito. Cosa che mi inquietava ancora di più, oltre all'ombra che mi trascinava nel buio, era l'immagine di quel grande salice, che io non ricordavo d'aver mai visto, eppure si trovava proprio davanti all'edificio che in quel momento era la mia nuova casa. Fu come un lampo...nell'ultimo pensiero...e mi addormentai.Terzo giorno 8:05 a.m.
-È normale che tu faccia tanto incubi...Stephen king non è una lettura molto sana...è piuttosto...spaventosa...-
Tolsi con velocità la copia di "It" che Kenny teneva in mano.
-Non toccarla...è un vero cimelio, e non puoi definire i libri di Stephen King "Non molto sani"-
-E il Ritratto di Dorian Gray?-
-La lettura più bella della mia vita, anche più di It- dissi con orgoglio.
-Addirittura!!- disse sarcastica.
Io in tutta risposta le tirai un cuscino addosso.
-Smettila di essere così sarcastica!!-
-Jane...tesoro...è questo il problema...Non sono sarcastica.-
Alzai gli occhi al cielo.
-Senti un po'...cambiando argomento...di cosa avete parlato tu e Edgar ieri mattina? A colazione?-
-Niente di speciale...Una conversazione assolutamente inutile...Mi ha definita nerd.-
Kenny diede una veloce occhiata ai manga che stavo ordinando sullo scaffale a sinistra della mia scrivania.
-Mi chiedo cosa glielo abbia fatto pensare...-
-PIANTALA...-
-Va bene...Ehi apri la finestra, fa un caldo tremendo oggi.-
-Non è normale che faccia tanto caldo a fine Novembre, non è la prima volta, anche nei giorni precedenti c'era un sole pazzesco-
Mi avvicinai alla finestra. La nostra stanza si affacciava al giardino nel retro dell'edificio. Non mi ero ancora affacciata dalla finestra e in un giorno l'unica cosa che ero riuscita a vedere della mia nuova casa era l'aula dell'Omino dal pessimo gusto nel vestirsi e la strada che va dalla mia stanza alla mensa alla cucina.Quando aprì la finestra ne approfittai per dare una veloce occhiata al giardino...Appena lo vidi spalancati la bocca per lo stupore...
Jane ha visto qualcosa che l'ha sorpresa parecchio...
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REBEL
AdventureAvviso:Ciao a tutti! Prima di cominciare questa storia volevo avvertirvi che l'ho già pubblicata su Efp ma solo con il primo capitolo, infatti l'ho modificata un po' inoltre la pubblicherò sul sito contemporaneamente a Fragility, solo che dato che q...