"Non può, non può." le dico piangendo, fra le sue braccia.
"Lo so, amore, lo so. Ma cel'abbiamo fatta una volta, un'altra e un'altra ancora. Ce la faremo anche ora. Te lo giuro." mi dice stringendomi e accarezzandomi delicatamente la testa.
"Ma come? Come? Mi ha distrutta, ancora."
"Tranquilla Hope, tranquilla."
Quella stanza era sopraffatta di lacrime, aveva un vuoto. Nessuno che ci capiva, tutti erano solo buoni a dire 'ma dai, sono solo dei kilometri.
Non era così.
Faceva letteralmente schifo.
Faceva schifo non poterla abbracciare ogni mattina.
Non poterla sostenere, accarezzare.
Comunque sia.
Piacere, Hope Montenero.
Nata in Spagna, cresciuta in Inghilterra.
Non ho mai accettato la mia vita.
Quel trasferirsi di continuo mi faceva stare male.
Vedevo tutti quelli attorno a me così felici.
E poi mi chiedevo 'ma dov'è la vera felicità?'
Direi che l'avevo trovata.
Era la mia migliore amica.
Quella perfetta, che avevo sempre sognato, Nicole.
Ma prima...
"Amoree, hai fatto le valige?" mi disse mamma entusiasta di partire per l'ennesima volta.
"Si mamma, sì. Ma come fai a d essere felice di partire dinuovo? Non capisco." le dico scocciata.
"Semplice, dove c'è fine, c'è inizio. Qui in Spagna hai finito una storia. Lì in Inghilterra ne comincerai un'altra."
"Pensa ciò che vuoi. Ma sappi che traslochi e traslochi non fanno bene ad una come me. Non troverò mai l'amica e il ragazzo perfetto." le dissi sicura.
"Amore si invece. L'amica sì. Il ragazzo non pensarci. Sei piccola. La mia piccola. Ma ora muoviti, papà ci aspetta fuori." disse dolcemente.
"Mamma sono cresciuta, dio mio." sussurrai per evitare di litigare.
Mi dispiaceva andarmene dalla Spagna. La mia immensa città. Mi sarebbe mancata. Davvero tanto.
In Inghilterra, boh. Ne avrei fatto l'abitudine.
Passarono 6 ore.
"Tesoro. Tesoro! Hope! Sveglia!" urlò mamma.
"Mamma. Non urlare miodio. Non vedi che dormo? Che c'è?" le dissi arrabbiata.
"Siamo alla pompa di benzina. Vuoi un panino dall'autogrill?"
"Mh, okay. Prosciutto e mozzarella."
Si allontanò e decisi di scendere a prendere un po d'aria.
Vidi in lontananza una ragazza che giocava col suo cagnolone.
Era davvero bella.
Per sbaglio mi schizzò con l'acqua.
"Oddio scusaa!" mi disse preoccupata cercando di asciugarmi con un panno.
"Tranquilla. Ahahahah. Ci voleva un po di fresco." dissi sorridendo.
"Davvero? Meglio. Piacere, Nicole Santiego."
"Hope Montenero. Spagnola?"
"Si. Ma vivo qui in Inghilterra da ben sei anni."
"Che bello. Anche io sono spagnola. Ma mi sono appena trasferita qui."
Arriva mamma.
"Tieni piccola mia." disse
"Mamma!" dissi imbarazzata.
"Oh, ma buongiorno Nicole."
"Buongiorno signora Rottembaier." disse Nicole sorridendo.
Arrivò una macchina nera.
Grande e sfarzosa.
Uscì un ragazzo che era la fine del mondo.
Mi incantai a guardarlo.
Si giro e vide che lo fissavo.
A quel punto sorrise.
Ero in imbarazzo totale.
Sento qualcuno che mi chiamava.
Era Nicole.
"Oddio scusa. Ti avevo tralasciata. Ma, lo conosci?"
"Chi Rayan?" disse con una faccina pervertita.
"Mhmh."
"Aspetta qui."
Andò a chiamarlo.
Volevo scappare, sprofondare nella mia vergogna.
Vennero.
"Piacere Rayan." disse sorridendo.
"Ho-Hope." dissi imbarazzata.
Oddio no. Mi ero innamorata.
E in quel momento..
Boom.
Nicole mi spinse su di lui.
Cademmo uno sopra l'altro.
Le palpitazioni si facevano sentire, l'ansia saliva e a quel punto disse..
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distanza è morte.
RomanceQuesto è un libro basato sulla distanza, la più brutta. Buona lettura.