Capitolo Due.

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Francisco Pov's.

Quel giorno inziava un nuovo anno scolastico per me,dato che ero il sostituto di un professore alla State University(?).
Non vedevo l'ora di incontrare tutte le mie alunne, già qualche idea perversa mi viene in mente a pensare a tutte quelle ragazzine con gli ormoni fuori posto.
Mi divertirò molto qui, me lo sento.
Da quando Lorelay era morta ormai mi davo al sesso assoluto, niente sentimenti,niente impegni.
Solo sesso.
Solo divertimento.
Arrivai a scuola con indosso la mia camicia più elegante di un colore bianco quasi accecante e dei jeans che fasciavano perfettamente le mie gambe, vidi i volti delle mie "alunne" riempirsi di stupore, alcune di eccitamento, e stavo semplicemente attraversando dei corridoi; bene, penso proprio che dopo mi fermerò più qui, per dare delle lezioni pomeridiane.
Entro in classe, stranamente trovo tutti a posto, nelle classi precedenti trovavo il completo caos, ma sono contento di ciò, almeno alla fine della giornata non avrò nessuna emicrania.
Mi siedo davanti la mia scrivania e inizio a chiamare i vari nomi presenti nel registro, non dopo aver avvertito tutti del mio nome e delle regole che esigo siano rispettate.
Mi soffermo su ogni ragazza, squadrandola per bene, non calcolando minimamente i ragazzi, non mi interessano.
«Acacia Brinley Clark?»nessuna risposta, segno la sua assenza, il mio primo giorno è già un'assenza, oh, perfetto.
Ma subito dopo aver segnato l'assenza della ragazza sento una voce interrompere il mio appello.
Giro lo sguardo sull'esile figura ferma sulla porta.
A vederla alzo un sopracciglio, leccandomi poi il labbro inferiore, corpo snello, capelli mori e lunghi, un visino angelico, contornato da due grandi occhioni blu.
«Mi scusi» sento per la prima volta la sua voce, bassa e adorabile, quasi mi stupisco di essere riuscito a sentire.
Giro il viso, tutti gli occhi sono puntati sulla ragazza appena entrata.
Corrugo le sopracciglia e mi alzo battendo un pugno contro il banco di fronte la cattedra, il primo, nonostante la sua bellezza, odio quando qualcuno trasgredisce le mie regole.
Poi, mi avvicino a grandi falcate alla ragazza, mentre la squadro da capo a piedi, da vicino è tutt'altro che adorabile, il seno promettente e le curve nei posti giusti creano il mix perfetto per farmi uscire di testa, non ero solito in queste cose, di solito ero io a far uscire di testa le ragazze, non loro.
Ma non mi soffermo più di tanto, il mio tacere può essere preso male.
«Se c'è una cosa per cui esigo assoluto rispetto è la puntualità signorina Clark, e lei non ha rispettato questa regola.
In punizione, resterà con me in classe dopo la fine delle lezioni» mormoro, una voce roca esce dalle mie labbra, effetto dell'eccitazione che sto provando.
Curvo un angolo delle labbra in un sorriso, mentre le schiocco un occhiolino.
Solo Dio sa cosa le avrei fatto quel pomeriggio.

Mr.Lachowski||F.LDove le storie prendono vita. Scoprilo ora