Acacia Pov's
Sbuffo sentendo le parole del mio professore, che deduco dal nome alla lavagna si chiami Mr.Lachowski.
Poi mi vado a sedere al mio posto, all'ultimo banco, mentre vedo Mr.Lachwoski farmi l'occhiolino.
"Avrà qualche tic"penso, facendo spallucce e prendendo i libri dal mio zaino posato prima sul banco.
Occhi scuri..capelli sistemati perfettamente, camicia che mostra i suoi muscoli..una divinità greca in pratica, poi sussulto al suo tono duro.
«Le ho detto che si deve sedere al primo banco», dice lui, con voce dura e quasi ringhiando, vedo nei suoi occhi passare una scintilla di eccitazione, ma non ci faccio caso.
«Questo è sempre stato il mio banco, non ci penso proprio ad andare al primo banco solo perché me lo ha detto lei», non ho nessuna intenzione di obbedirgli, alla fine avevo già una punizione, perché dover fare la parte della studentessa buona?
«Mi deve ascoltare quando parlo, o non andrà per niente bene, e intendo per lei», marca l'ultima parola, quasi ringhiando.
Ma cosa gli prende a questo? Chi si crede di essere, Dio sceso in terra?
Non rispondo e resto nella mia posizione, mani incrociate sotto al seno e e piedi puntati a terra; almeno fin quando non lo vedo avvicinarsi lentamente a me, e subito sento un vociare attorno a me, alcune commentavano con "quanto è sexy"e altre persone con "siamo sicuri che sia un professore?"
Poi quando posa una mano sul mio zaino, messo comodamente sul banco, lo prende e con sguardo di sfida lo posa con la grazia di un elefante contro il primo banco.
«Qui, subito», mormora ringhiando quasi e quando non vede neanche un minimo cenno da parte mia, non ho la benché minima intenzione di muovermi, non è nessuno per comandarmi.
I miei occhi azzurri sono fissati in quelli scuri dell'uomo ora di fronte a me.
Nessuna emozione scaturisce in me, non me ne importa nulla, non può fare nulla.
All'improvviso, sento il mio braccio essere tirato, e insieme anche il mio corpo, nonostante il mio comportamento, sono più debole di un piccolo coniglietto, e odio ciò.
Ma non ho tempo di pensare a ciò, perché mi sento tirata verso il primo banco, poi il mio fondoschiena si scontra duramente con la superficie in legno della sedia.
Guardo con occhi spalancati il mio professore, che ora ha i gomiti poggiati sul tavolo, e un sorriso meschino dipinto sul suo volto.
Non so perché, tentavo di raggirare quella sensazione, ma lui mi faceva paura, terribilmente paura.***
Ciao! Mi scuso per l'enorme ritardo, ma purtroppo sono stata occupata con la scuola e tutto, prometto che ci sarò di più, ho continuato questa parte perché solo in questo momento mi sono accorta la sua incompletezza!
Ci vediamo al prossimo capitolo.
All the love, A. xx
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Mr.Lachowski||F.L
RandomIniziò tutto a causa di un ritardo, dell'insolenza di una ragazzina. Dalla perversione del professore nei suoi confronti. «Mi scusi per il ritardo, Mr.Lachowski» «Se c'è una cosa per cui pretendo rispetto, signorina Clark, è la puntualità. Rimarrà i...