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Il corso di teatro incominciava alle 15:30 e avrei dovuto rincontrare Louis, mi ero deciso, dovevo parlargli.

Un dubbio mi assaliva, perché si era comportato in quel modo, poche ore prima?

Quella che avevo visto nei suoi occhi era malizia? O semplicemente ribrezzo?

Probabilmente era la seconda opzione, non avrebbe di sicuro cambiato la sua opinione riguardo a me, mi riteneva un frocio senza cervello, mi riteneva sbagliato, un errore della natura, cosa avrebbe mai potuto fargli cambiare idea?

E pensare che i sentimenti che provavo per Louis erano veri, sinceri, puliti e così innocenti...ecco perché ora non credo più nell'amore.

Se lui è stato capace di cancellare tali emozioni, cosa mi garantiva che una storia con qualcun altro avrebbe retto? Certo, mi potrei far piacere nuovamente qualcuno, ma sia lui, che io, ci useremmo come sfoghi sessuali, niente di più.

L'amore è una cosa da ragazzini.

L'amore è finzione.

L'amore è qualcosa che si usa per non sentirsi soli.

Quando io e Niall salimmo in auto erano le 14:47, il che significava che potevamo fare anche con calma.

La macchina del biondo non era affatto male, di sicuro questo non si poteva dire della sua guida, ogni volta che mi sedevo sul sedile del passeggiero con lui al volante, pregavo il signore di non farmi morire proprio quel giorno.

«Niall, dimmi, ma tu l'hai fatta la patente?» gli chiesi ironico.

Si girò verso di me improvvisamente, a occhi spalancati...che avevo detto?

«Harry, ho capito che hai la memoria corta, ma eri in macchina con me quando l'ho fatta!»

«Già, c'ero di corpo, ma di sicuro non mentalmente visto che stavo per svenire! Rallenta Horan!» risposi spazientito io, certo che aveva un senso dell'ironia il biondo pari a quello di mia nonna.

Dopo essersi reso conto di essere alla guida (Oh signore ti prego aiutami), cercò di concentrarsi in quei pochi metri che ci separavano dalla scuola.

«Eccoci arrivati riccio, sani e salvi, le faccio la ricevuta?» disse Niall fingendosi Tassista.

Gli tirai una sberla amichevole sul capo e scesi in fretta dal veicolo.

Poco dopo il biondo mi si affiancò e camminammo insieme verso l'entrata sul retro.

Entrammo cautamente stando attenti a non farci notare, sarebbe stato un casino se ci avessero visti entrare da lì.

Dopo tutto quel movimento in spiaggia ero esausto, non sapevo come sarei riuscito a reggere teatro e soprattutto Louis.

Ci mescolammo tra la folla di studenti che avevano il cambio d'aula e ci intrufolammo in bagno. Entrammo in una delle cabine e ci chiusi dentro.

Era così che si faceva, dovevamo solo aspettare cinque minuti prima di andare al corso, e non potevamo entrare improvvisamente in classe come se nulla fosse...anche se quello era più o meno il nostro modo di fare quotidiano.

Entrambi tirammo fuori il telefono e incominciammo a farci i cazzi nostri, uno di fronte all'altro.

Ad un tratto sentimmo la porta cigolare e aprirsi lentamente.

Di solito era un primino, ma l'esperienza della mattina mi aveva letteralmente traumatizzato, quindi mi misi sull'attenti e avvisai anche Niall.

I passi dello sconosciuto si fecero più vicini, ma quando vedemmo le sue Timberland fermarsi davanti alla nostra cabina e sentimmo sussurrare un gentile «E' occupato?» dalla parte opposta della porta, ci tranquillizzammo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 31, 2016 ⏰

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Violet Kisses || larryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora