02. Shopping for Spies

890 30 4
                                    

«Never trust a woman who can sip Margarita during happy hours and kill someone in her spare time»

— Ranja Andreev


«Ti ha chiesto cosa?» domandò la Romanoff, facendo cadere lo stuzzicadenti con l'oliva. Nicole guardò il povero sottaceto verde rotolare via, pensando che in quel momento avrebbe preferito essere al suo posto.

«L'ha fatta passare come una scusa, ma in parole spicciole mi ha proposto di andare a vivere insieme» rispose la bionda, attirando l'attenzione del cameriere più vicino. «Un altro martini secco e un Johnny Walker con ghiaccio, per favore»

Natasha ignorò completamente il cameriere che le stava prendendo il bicchiere vuoto. C'erano problemi più pressanti al momento.

«Questo non me l'aspettavo. O almeno, me l'aspettavo, ma non così... o ora, dopo che sei tornata dopo due mesi di hiatus. Tu che hai risposto?»

«Che non penso avrei lavorato ancora con lo S.H.I.E.L.D. per allora e che quindi ci dovevo pensare»

Natasha alzò un sopracciglio, desiderando ardentemente di aver subito il martini sostitutivo in mano.

«Sai qual è la cosa più divertente?» domandò la rossa, appoggiandosi col mento sulla mano chiusa a pugno e iniziando a fissare la sua interlocutrice. «Che sapevi esattamente che tutta la storia del Triskelion era una scusa per proporti di andare a vivere insieme e, nonostante ciò, gli hai risposto come se non avessi capito che non si trattava veramente di lavoro»

Il cameriere, veloce come una lepre, portò i drink alle due spie, che ringraziarono distrattamente.

«Non sapevo cosa rispondere. Non ero in condizioni. Per questo stasera usciamo a cena, per parlarne con calma» si giustificò lei.

Nonostante fosse la cosa che più amava della rossa, Nicole a volte odiava che Natasha sapesse qualsiasi cosa le passasse per la testa – a volte prima ancora che lo pensasse. L'unico modo per avere segreti con lei era abitare a qualche stato di distanza.

«È per questo che stai bevendo il secondo bicchiere di scotch? Per essere lucida e pronta a compiere una decisione di proporzioni bibliche?» la prese in giro la donna. Sorseggiò il suo martini, stavolta stando attenta a non sacrificare l'oliva in nome dello stupore, poi continuò il discorso.

«Ma in tutto ciò... tu cosa vuoi fare? Non me l'hai ancora detto»

Nicole si morse il labbro, fissando il ghiaccio navigare tra il bronzo del liquore. Quel giorno non aveva fatto altro che pensarci, eppure non era ancora arrivata ad una risposta soddisfacente.

«Stiamo insieme da cinque mesi»

«Non è una risposta» tagliò corto Natasha. «E poi voi avevate già questioni irrisolte anni fa, se vogliamo essere pignoli la durata della vostra relazione è l'ultimo dei parametri»

«Okay, lasciamo stare il tempo» concesse Nicole, «parliamo di ser...»

«Parliamo di tucosavuoifare?» reiterò la Romanoff.

Conosceva la sua amica: stava sviando furbescamente, ma con lei il trucchetto non attaccava.

«Okay, vuoi sapere la verità?» domandò Nicole. Non continuò subito, ma si concesse una pausa scotch, in cui bevette quasi metà del contenuto in una sola sorsata.

«Voglio andare a vivere con Steve» confessò.

Natasha aprì la bocca in una smorfia soddisfatta. Stava già esplodendo in un "Ah! Lo sapevo!", ma la Pearce non gliene diede tempo.

Mission Impersonatable (#3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora