04. Hacker Blues

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04 Hacker blues.

Natasha sbatté ripetutamente la testa contro il muro della doccia, mentre l'acqua bollente le scendeva sul corpo contuso. Avrebbe mentito se avesse detto che non provava ancora una leggera tensione dopo il suo stunt del quarto piano.

Il jet con il resto del team era atterrato un'ora dopo la litigata con Rogers. Quel pomeriggio era già carico di tensione, e le cose, in un primo momento, non sembravano le migliori.

Steve non si scusò per essere scattato, e non aveva motivo di farlo. Natasha aveva capito che si sentiva ancora il leader di un team non suo, ma era prettamente normale dopo due anni in cui capitanava una delle squadre più di successo dell'agenzia.

Non si sentiva nemmeno di biasimarlo, aveva ragione: aveva rischiato troppo col tempo, e se Wentworth l'avesse trovata nella sua stanza, avrebbe allertato la Yamaguchi e il Terzo Soggetto.

Clint, ovviamente, si era dimostrato neutro. La conosceva da molto, sapeva che colpe e meriti attribuirle, ma in ogni caso rispettava le sue decisioni e non commentava mai.

Nicole non aveva parlato per tutto il pomeriggio, se non per dirle qualcosa che era sembrato "non farlo mai più" mentre sorseggiava il secondo bicchiere di vodka con ghiaccio. Le era sembrata parecchio scossa per una che era morta e risorta almeno due volte.

Si passò una mano tra i capelli bagnati, poi girò la manopola della doccia. Rimase ferma per una manciata di secondi, tamburellando con l'indice piegato contro il vetro, poi sospirò e uscì.

Avevano una chiavetta da controllare.


«Momento della verità» mormorò Natasha, staccando il tappo della chiavetta USB.

Il resto della squadra rimase in silenzio, in attesa del giudizio definitivo. Clint si coprì la bocca con la mano, cercando di nascondere la sua agitazione. Massimo e Bibiana si raddrizzarono dalla loro posizione sul divano, curiosi. Lyssa prese una sedia e si agganciò accanto a quella di Natasha.

Stephen rimase sulla poltrona, con una rivista a coprirgli la faccia, mentre Jenny, in bilico sul bracciolo, fissava intensamente l'agente Romanoff. Steve, molto discretamente, appoggiò una mano sulla schiena di Nicole, a mo' di incoraggiamento.

La Vedova Nera attaccò la chiavetta, che apparse sul desktop pochi secondi.

Nel momento esatto in cui la cartella file venne aperta, una barra blu si presentò sullo schermo.

Delle lettere iniziarono ad apparire e a cambiare velocemente, come una combinazione che mutava in continuazione, finché le tre peggiori parole possibili apparvero: eliminazione in corso.

La barra cominciò ad avanzare, mandando in panico tutti i presenti vicino al computer.

«Cosa?» esclamò Steve, pensando di aver visto male.

In tre secondi netti, tutto il contenuto della chiavetta venne cancellato.

Questo lasciò tutti i presenti senza parole e con lo sguardo ancora fisso sullo schermo del computer. Lyssa, con la mano tremante, prese il portatile tra le mani e lo esaminò a bocca aperta.

Nicole si sentì quasi svenire: tutta quella fatica per recuperare quella maledetta chiavetta, e tutto era appena andato perduto.

«Non è possibile» mormorò Natasha, impallidendo.

Nessuno si era aspettato una mossa del genere.

Steve cercò di trattenersi, poi, in un moto di rabbia, colpì il tavolo con un pugno, trapassandolo da parte a parte e creando un buco nel legno.

Mission Impersonatable (#3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora