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Non sono mai stata una persona molto socievole, solo perché mi vergogno per ogni cosa.
Sono sempre stata una di quelle persone che lascia fare la prima mossa agli altri, e che si considera sempre inferiore agli altri.
E anche se mi sono trasferita in Irlanda con i mie genitori, la situazione non è cambiata tanto.

Ho pochissimi amici; un ragazzo che purtroppo è rimasto nel paese da cui provengo, Doncaster.
Il suo nome è Louis ed è semplicemente eccezionale. È un idiota per la maggior parte delle volte però gli voglio molto bene, e ci è stato quando nessun altro c'era.
Lo conosco ormai da 10 anni e forse se non mi fossi trasferita, sarebbe stato l'unico mio amico.

Invece mi sono trasferita e ho conosciuto Jenny, che abita accanto a me. È un po' strana ma chi non lo è?
Stiamo praticamente tutti i giorni assieme e in questo momento non fa altro che parlare senza fermarsi.

Nel frattempo io ho già messo le mie cuffie perché la maggior parte delle cose che dice é quanto sia bello Bradley. Non ho ancora capito se ha una cotta per lui oppure gli piace solamente come fisico, ma a giudicare dai suoi occhi 'a cuoricino' ogni volta che lo vede, credo che gli piaccia.

-Naomi, guarda quanto è carino quel ragazzo?!- quasi urla indicando un ragazzo biondo seduto su una panchina da solo con le cuffie alle orecchie.
Ha il cappuccio della felpa che gli copre per metà i capelli ma non riesco a vedere più di tanto perché ha il capo chinato sul telefono.

Un po' mi incuriosisce. Anche se sto qui da poco, ho capito come sono i ragazzi da queste parti, invece lui sembra diverso.
Mi ricorda tanto me, anche se io avevo comunque Louis.

Vorrei avvicinarmi ma non saprei cosa dire, quindi tiro dritto e prima di entrare dentro l'edificio lo guardo un'ultima volta, e noto che lui alza la testa e dopo poco la riabbassa.

Sorrido involontariamente ed entro.
Prendo i miei libri e poi vado subito in classe insieme a Jenny.
Il corridoio è sempre un po' un casino: persone che urlano, altre che si baciano, poi ci sono anche quelli normali che tranquillamente prendono i loro libri e si dirigono in classe, come me.

Quando entriamo noto subito il ragazzo di prima seduto al terzo banco, accanto al mio, però senza il cappuccio.
Mi siedo e non posso fare a meno di guardarlo.

Se si girasse sarebbe un po' imbarazzante. E come se mi leggesse nel pensiero, lo fa. Mi guarda e io quasi perdo l'uso delle parole quando vedo i suoi occhi: azzurri. Molto più azzurri di tutti gli oceani. Sono due perle, sono meravigliosi.
Non mi accorgo del tempo che sta passando finché il professore non entra in classe e io, imbarazzato, spostò lo sguardo su di lui.

Le lezioni sono state abbastanza noiose, come sempre. Quando esco vedo il ragazzo di prima camminare sempre con le cuffie nelle orecchie.
Non so perché non parla con nessuno, forse non ha amici? Ma mi sembra un po' impossibile.

Magari sta antipatico a tutti, eppure quel viso non può essere di una persona cattiva o maleducata. Forse è frainteso, o magari gli piace starsene per conto suo.

-Naomi, oggi vengo a casa tua per fare i compiti?- mi chiede Jenny.
-Ehm, va bene- le dico e poi torniamo a casa.

Per tutto il pomeriggio non ho fatto altro che pensare a quel ragazzo.
Forse dovrei provare a parlare con lui, magari non ha veramente amici.

-Naomi, mi fai entrare o no?- sento dire da Jenny dietro la porta.
Mi alzo e le apro la porta.
-Lo sai che la porta era aperta?- le chiedo ridendo mentre prendo i quaderni.
-Ah, sul serio?- ride.
Annuisco e poi iniziamo a fare i compiti.

Il giorno dopo decido di parlargli.
Mi avvicino e mi siedo accanto a lui. Vedo che mi guarda un attimo e poi distoglie lo sguardo.
-Ehi- gli dico cercando di farlo parlare.
-ehm, ciao- dice quasi sottovoce.
-ti disturbo?- chiedo. Sembra quasi infastidito della mia presenza.
-Oh, no. Solo che non sono abituato ad avere persone che parlano con me.- dice alzando le spalle.
-in che senso?- chiedo. Perché non imparo a chiudere la mia bocca?
-Nel senso che di solito le persone preferiscono quelli un po' più divertenti e non i timidi. Ma in realtà io non sono così, sono molto socievole e credo anche divertente, solo che non mi piace mostrare subito il vero me. Devo sentirmi a mio agio per essere me stesso con una persona- dice quasi senza fiato.
-beh, mi hai raccontato abbastanza. Quindi vuol dire che ti senti a tuo agio con me?- chiedo sorridendo.
Lo vedo sorridere, poi abbassa lo sguardo e lo rialza subito dopo.
-Forse-

-
Sono decisa a continuare questa fan fiction. Vorrei solo che le persone mi diano magari dei consigli per migliorarmi e che mi dicano cosa gli piace delle storia, e se gli piace.
Sto cercando di migliorare, perché in questo momento faccio davvero pena.
Scusatemi tanto per aver cancellato l'altra mia mi ero completamente bloccata, e non volevo scrivere un capito perchè mi sentivo in dovere, altrimenti non sarebbe servito a niente.
Spero che questa fan fiction vi piaccia.
Al prossimo capitolo xx

colorless  [n.h.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora