4th chapter - 2nd dream

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***, Dicembre 1995 Antonio ***** 

Fu il primo sciagurato, inconsapevole di tutto. Un giorno di dicembre, tornando da scuola, si fermò a pranzare seduto sul bordo di un pozzo e per qualche assurdo motivo vi cadde dentro. La madre aveva sempre saputo che non fu solo distrazione. 


***, Dicembre 1996 Maria *****

La notte di Natale morì nel sonno. Nemmeno con l'autopsia furono mai trovate le cause.


 ***, Dicembre 1997 Giovanni *****

Fu trovato sbranato nella cantina di casa sua. Neanche un leone sarebbe stato capace di ridurlo in quelle condizioni. La madre impazzì e si dice che i parenti, ancora oggi, la tengano rinchiusa in casa.


 ***, Dicembre 1998 Paolo *****

Partì in vacanza con gli amici invece che ascoltare i consigli dei genitori di rimanere a casa. Un incidente contro un camion, morì e molto probabilmente non ebbe nemmeno il tempo di rendersene conto da quanto fu brutale lo scontro. 


***, Dicembre 1999 Greta *****

Iniziò a sentire le voci, ad avere visioni. Si buttò in un burrone davanti gli sguardi impotenti dei suoi genitori. Il padre fu il primo che iniziò finalmente ad attivarsi per la situazione. Un po' per l'amore verso il paranormale, un po' per la consapevolezza che sua figlia non poteva impazzire e suicidarsi nel giro di un mese così, dal nulla, senza un apparente motivo o una causa. Gli abitanti di *** per una volta nella storia del loro paese, non aprirono mai bocca sulla faccenda, essendo sconvolti da ogni singola morte. Era raro che in un paesino così piccolo accadessero cose del genere, ne erano totalmente terrorizzati, sconcertati. Tornando al papà di Greta, si sedette al tavolino e iniziò a fare varie considerazioni. Dal momento in cui furono ritrovati i resti di un antico cimitero (dove ora vi sono i prefabbricati e le persone vivono tranquillamente), nel mese di Dicembre di ogni anno una persona di *** moriva. Più precisamente un adolescente di 15 anni. Tutte queste ipotesi poi, si rivelarono giuste, ma ovviamente del povero papà non se ne seppe più nulla.


***, Dicembre 2000 Emma ***** 

Era terrorizzata, completamente. I genitori non le davano molta corda: per loro la "maledizione" era una di quelle stupide leggende che raccontano agli adolescenti per spaventarli e levarseli dai piedi. Il primo Gennaio avrebbe compiuto 16 anni, sarebbe stata fuori dalla fascia preferita della maledizione e in lei, nel suo cuore, c'era una piccola speranza di potersi salvare. Ma forse fu proprio quella piccola speranza ad attirare la maledizione e anche lei fece una brutta fine, tanto che i parenti si trasferirono all'estero senza lasciar detto nulla in riferimento alla fine della loro povera figlia. 

<< Ora è inutile raccontarvi delle storie strappalacrime degli altri poveri quindicenni sventurati. L'ultimo, l'anno scorso è stato Andrea e ci ricordiamo benissimo tutti della sua espressione vuota, persa e impaurita mentre era appeso per il collo al lampione. Ed è per questo che vi ho convocati tutti qui stasera, miei cari quindicenni di ***. Quest'anno siamo in cinque: io, Valerio, Roberto, Francesca e Simone. Uno di noi in qualche modo se ne andrà, quindi, che ne dite di metterci l'anima in pace, divertirci insieme un'ultima volta e poi grazie, arrivederci e chi si è visto si è visto? >> disse Leonardo cercando di diminuire la tensione che si era creata nel gruppo. 

<<Ma dai, come la fai tragica! Saranno giusto due stronzate che ti hanno raccontato i grandi che tu come al tuo solito, bevi>> disse Valerio prendendola alla leggera, mentre Roberto cercava di appoggiarlo in modo per niente convincente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2015 ⏰

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