Capitolo 3

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ATTACCO NOTTURNO

dopo aver svegliato tutti gli esseri viventi risiedenti nel ex-centro di addestramento tributi riconvertito come centro di controllo e di addestramento per le armate speciali, iniziai la mia routine con la squadra: corsa per quindici chilometri, tiro con l'arco, arrampicata, immersioni e in fine simulazioni di emergenza. Alle dodici smettemmo di lavorare per pranzare o almeno quello che tutti noi dovevamo fare era pranzare ma io non lo facevo mai, digiunavo sempre e a causa del mio voto di digiuno dimagrivo molto velocemente e volte troppo. Alle cinque feci smettere lallenamento per preparaci al gran serata in cui verranno assegnate le medaglie al valore per i superstiti della rivolta e per coloro che si sono distinti nel corso degli anni. Lascia i miei uomini e andai nel mio loft per scegliere cosa mettermi. Una volta entrata notai la luce della mia camera accesa, presi il mio arco e dopo pochi secondi sbucó dalla porta di camera
mia Effie una mia vecchia amica. "Ciao cara" mi disse, io le risposi in tono freddo e distaccato:" cosa ci fai quì? Pensavo fossi ancora nel distretto 4 a festeggiare il successo della tua linea di moda". Lei mi guardò con uno sguardo che conoscevo bene, rogne quello sguardo voleva dire rogne e io ero troppo occupata per pensare ad altri problemi. " cara, lo sai che giorno è oggi? E no non il giorno del gran ballo". " Effie certo che lo so, com potrei dimenticarmene...forse è meglio che tu te ne vada adesso", " Scarlet lo sappiamo entrambe che non puoi continuare a vivere in questo modo, tu..." "SMETTILA, STA ZITTA! COSA CREDI? PENSI SUL SERIO CHE TUTTO QUESTO MI VADA BENE? PRENDI E VATTENE RAZZA DI CARAMELLA GOMMOSA!!". L'avevo offesa a tal punto che si mise a piangere e uscì dal mio loft in tutta fretta, non mi importava molto in fondo aveva invaso la mia vita privata. Erano le sei quando dopo la doccia il mio team si riunì nella mia sala da pranzo. Dopo aver impartito tutti gli ordini necessari per la buona riuscita della missione decisi di andare sulla terrazza per vedere le stelle di Capitol ma non potevo sapere che avrei visto quelle stelle per l'ultima volta. "A che pensi Scarlet?", "hum... A sei solo tu Max, niente stranquillo", " é il suo compleanno oggi, 25 anni wow, peccato non poter festeggiare tutti assieme," sapevo che mi stava dicendo tutto questo solo per farmi arrabbiare ma non volevo giocare al suo gioco così mi limitai a rispondere:" si forse hai ragione ma ricordati che è un disertore, ci ha mollati e quindi non merita di festeggiare la sua nascita". Conoscevo Max e sapevo che questo l'aveva stupito e scioccato allo stesso tempo. Tempo di girarmi e qualcuno mi sparò alla schiena, prima di perdere i sensi riuscì a vedere il mio assalitore e Max, era lui, era proprio lui il mio Axel. Per la prima volta dopo venti anni piansi, piansi tutte le lacrime che avevo, stavo per morire me lo sentivo ma non mi importava in fondo me lo meritavo, ero una stronza, una vera stronza. Davanti agli occhi mi passarono le immagini della mia vita, tutte le cose belle e brutte che mi erano successe le rividi in un flash back di pochi secondi. Prima di svenire definitivamente rividi l'ultima cosa bella, il nostro ultimo bacio, il bacio tra me e il mio amato Axel, ora stavo morendo e non mi importava ma in fondo me lo meritavo ero una stronza, una vera stronza. Io e lui, un bacio prima dell'addio e quelle parole "principessa sei forte non abbatterti", "come fai a vedere del buono in me? E come fai ad amarmi? Sono peggio del diavolo.." " vedi prima anche il diavolo era un angelo, il più bello e benché egli abbia commesso molti errori rimane comunque il preferito di Dio". Quando mi risvegliai ero su un letto d'ospedale, accanto a me avevo mio fratello e mia sorella che piangevano, tentai di muovermi ma non ci riuscii sentivo solo delle voci lontane che bisbigliavano qualcosa che non riuscivo bene a comprendere, afferrai solo qualche parola del tipo " spina dorsale" o " paralisi non a vita". Ero sveglia da soli cinque secondi ed ero giá stanca e senza forze così decisi di rimettermi a dormire, prima di riaddormentarmi notai che un liquido e capì, non ero io ma il sedativo che entrava in circolo, decisi di lasciarmi andare agli effetti del farmaco e così mi riaddormentai ripensando al volto del mio amato Axel che aveva tentato di uccidermi.

*note dell'autrice: hey ciao a tutti❤️mi scuso se ci sono errori grammaticali ma sono stanca morta e quindi non ho voglia di controllare😂😂😂anyway ditemi se vi è piaciuto il capitolo e s volete che continui
Sooo a presto❤️( ps: se volete potete seguirmi sulla mia pagina insta @store.di.una.vita.passata*

Sette anni dopo la guerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora