I ricordi celano incubi
mi sveglio dal mio incubo sudando ed ansiamndo, ripetendo a me stessa le stesse parole di ogni giorno "Scarlet è lo stesso incubo, lui è morto non tornerà alzati e vai avanti". Mi alzo, mi dirigo verso il bagno e in meno di dieci minuti sono pronta ad iniziare la giornata. Mi vado a sedere al tavolo da pranzo in sala, i miei senza voce, ovviamente volontari che si sono offerti di aiutarmi con le faccende domestiche, mi portano la colazione ma non ho fame e così la riportano indietro. Continuavo a pensare a quel maledetto...ero ero davanti a casa mia sulle colline che sovrastavano la capitale, mi avvicinavo alla casa quando degli spari mi fermavano, di colpo buio buoi totale, e ogni volta il sogno mi faceva rivivere quell'orribile giorno, gli spari cessavano e mi ritrovavo dentro casa con mio padre a terra dissanguato e una bambina che gridava il nome di suo padre e guardandomi mi diceva: "MOSTRO PERCHÉ HAI UCCISO IL MIO PAPÁ? PERCHÈ L'HAI FATTO?" Di colpo il mio sguardo si abbassava e mi ritrovavo una pistola insanguinata in mano. Questo era l'incubo che mi tormentava da ventuno anni...ma il peggio è che conosco quella bambina, sono io da puccola. Stavo ancora rimuginando sul mio incubo quando mi accorsi di mia sorella alle mie spalle, lei iniziò a parlare: " Scarlet, tu lo sai che non è colpa tua se mamma e papà sono morti vero?", "si....certo" le risposi, ma vedete Elaisa non è stupida e così continuò il suo discorso imperterrita: " Scarlet, è stata colpa del presi...", la interruppi bruscamente:" non pronunciare quella parol! Non pronunciare il suo NOME!", forse avevo esagerato ma come sapete i nomi sono potenti non si possono pronunciare in vano. " Scusa sorellona hai ragione, come ti stavo dicendo o almeno tentavo dirti è che, è colpa sua se loro sono morti, papà era il supervisore dei capitreno se è morto è solo perchè tu sai chi scoprì che utilizzava il suo ruolo di spicco per aiutare i ribelli, non è morto a causa tua avevi solo dieci anni e io ne avevo tre". La rabbia cominciò a salire, non mi importava se Elaisa avesse ragione oppure no, sapevo solo che loroerano morti e io non avevo fatto niente per salvarli. Non la guardai nemmeno, mi alzai presi tutte le mie armi e uscii dall'attico numero 12 per andare negli appartamenti dei distretti 4,8 e 10 per svegliare la mia squadra.
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Sette anni dopo la guerra
FanficI ribelli hanno liberato Panem. Dopo sette anni però una nuova minaccia incombe sul paese E solo degli eroi come li chiamerebbe la gente, coloro che guidarono la ribellione e la favorirono Salveranno o distruggeranno Panem.