Chapter 4

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La giornata proseguì senza nessun intoppo, e per andare sul sicuro a pranzo mi sedetti sola... Nel cesso della scuola. Spesso mi ronzano in mente certe domande e allora mi chiedo come vivrei la mia vita senza il branco. Li incontrai chiaramente per mano di Richard. Lui che era un licantropo da più tempo di me. Venivo chiamata la neonata, a loro dire ero ancora assetata di sangue. Erano passate pochissime lune piene ancora, per me. La mia prima trasformazione fu un vero e proprio film dell'orrore. Urla, lacrime, la mia pelle diventava ogni secondo di più incandescente. Alcuni dicevano che era come perdere la verginità, ma purtroppo io non potevo avere questo lusso di paragonarla, io ero ancora off limits. Parlando del branco però posso dire che oltre ad aver trovato persone che ti proteggano, avevo trovato anche degli amici, dei fratelli. Eravamo una famiglia molto unita rispetto alle altre, questo lo sapevamo perché se ci fossimo incontrati un giorno da umani saremmo comunque allo stesso punto, eccetto per i nasi rotti e i morti sulla coscienza.. Tuttavia. Esaminando ognuno di loro, posso dire che sono tutti diversi, un gruppo male assortito di licantropi morsi per caso! Emily Hunderson ad esempio era la più strana del branco. Ma Dio, questa ragazza faceva girare le teste a tutti, senza differenza di età, sesso o religione! Eravamo un po luna e sole, non era magra ma neanche grossa, con delle forme pazzesche, gliele invidiavo un mondo, Gesù! Era di origine africana e si distingueva per i suoi capelli a forma di sfera perfetta. Talmente ricci che neanche si potevano notare. Con quella chioma, c'avremmo sicuramente giocato a basket. Da sempre ha avuto una cotta per Lee, Lee Williams, un altro ragazzo del branco. E ci credo, il capo della squadra di calcio, biondo come un tedesco, e due occhi azzurri profondissimi, la mascella perfettamente quadrata e sporgente. Se lo fissavi bene, pensavi che era stato disegnato. Una voce calda e sensuale predominava dalle sue corde vocali. Sfortunatamente per le sue centinaia di fans lui non si arrendeva nel corteggiare Amanda.. Lo si vedeva soprattutto in questi giorni quanto era sciupato ormai esausto dalle continue ricerche e supposizioni. Sembrava arrendersi, ma sapevamo dentro ognuno di noi che non l'avrebbe mai fatto, avrebbe preferito essere dannato per sempre, bello e senz'anima piuttosto che rinunciare alla vita di Amanda. Spesso, capita di star svegli la notte, e lo sentiamo che si rigira e si lamenta durante il sonno. La notte piange, fa incubi tremendi. In questo periodo ha smesso di mangiare e se non lo conoscessi direi che questo ragazzo l'hanno diffamato per mesi. Sempre pallido. Sembra aver perso tutta la sua freschezza, tutta la sua gioventù. E noi purtroppo non siamo tanto meglio di lui, non ci sapevamo dare pace. Avevamo sete di sapere, sete di giustizia. Richard Trenton invece, il mio ex ragazzo, ha dei capelli lunghi, fino alle spalle e gli occhi verdi. Cosa ci trovassi di bello in lui in realtà non sapevo spiegarmelo. Certe volte sembrava proprio stupido, nonostante fosse uno dei ragazzi più attraenti della scuola e con un'armatura degna di un combattimento contro l'ISIS, al posto degli addominali. Aveva però un cuore d'oro, sapeva dare molto a chi glielo chiedeva, o a chi ricambiava. Lui diceva che il morso è un premio, un regalo, un dono. Io non gli credevo. Non l'ho mai fatto, so che non lo farebbe mai apposta ma tende a giustificare ogni sua azione sbagliata dicendo che noi siamo quelli inesperti in materia. Cose da non crederci... Comunque una mente come la sua sicuramente giovava a un branco come il nostro, e poi lui aveva un controllo assoluto dei suoi poteri. Lo invidiavo per questo.. Anzi lo invidiavamo tutti per tante cose, non solo perché avesse la possibilità di potersi comprare 40 negozi d'auto senza indebitarsi di cento lire, o perché avesse una famiglia grande e fantastica. Di quelle che a Natale, capodanno e Pasqua si sballano a giocare a carte napoletane giocandosi anche le mutande, ma perché era un ragazzo di gran cuore, ma tra di noi era un completo disastro. Spesso e volentieri a casa sua passavamo i pomeriggi interi. Avevo tendenzialmente l'attitudine nel rovinare tutto, e lo cacciavo via. Anche se non volevo farlo. Dopo il morso diciamo che mi ha aiutato molto a controllare la mia sete di sangue e mi ha addestrata, come si fa con i neonati. Mi ha insegnato più che un autocontrollo fisico uno emotivo, trovavo qualcosa su cui far leva nei momenti più difficili, doveva essere qualcosa di forte o sarebbe stato del tutto inutile, un sogno, un giorno importante, una persona. Tuttavia gli ero grata per certi aspetti, per altri, lo continuavo ad odiare. E certe volte mi terrorizzava, certe volte si insinuava nei miei sogni, e li rendeva reali, li rendeva incubi.
Damon invece era l'esatto contrario di Richard, era paziente, non si infastidiva mai se gli chiedevo del tempo, non se la prendeva con me se ero confusa. Amava farmi delle sorprese, dei regali inaspettati. Diceva spesso che voleva solo vedermi felice, che avrebbe fatto tutto. E sapevo a malincuore, che era vero. Io gli credevo a prescindere, senza ascoltare il BPM del suo cuore. Non era necessario. Damon Brooks era un tipo all'antica, passava mesi a corteggiare una donna e ogni tanto gli strappava un bacio o due. Ma con me era diverso, lui era innamorato della mia mente. Di un'attrazione fisica prima o poi ti ci liberi, sai domare il desiderio. Ma di una mente no. Questo lo sbandava, e lo portava a assalirmi letteralmente addosso certe volte. Era un esile ragazzo, semplice. Portava gli occhiali, i capelli castani e gli occhi color nocciola. Era un tipo molto intelligente e in gamba, lo adoravamo tutti, e tutti sapevano che avesse una cotta per me. Io di lui? Non lo sapevo ancora bene... Scegliere era impossibile. Gli ultimi due personaggi del branco erano Chuck Bartosky, riccone avaro e infame, donnaiolo fino a che campa, eppure, stranamente molto attraente e simpatico, Esteticamente non era male anche se il suo setto nasale occupava talmente tanto spazio che nel bus doveva metterlo fuori nel finestrino. Tutto sommato però devo dire che facendo un quadro generale il naso era l'ultimo dei tuoi pensieri, dai riccioli dorati e gli occhi praticamente gialli, si distingueva per la sua ironia, per il suo sarcasmo. Certe volte lo avremmo attaccato nel muro al posto di un poster. Ma vabbè, quello che è fatto è fatto. Giusto? O forse potevamo... Tornare indietro? Rincominciare, addirittura. Una volta mi disse, citando il suo film preferito che:"Alcuni credono che tutto passi attraverso la corruzione degli innocenti". E aveva terribilmente ragione, per una volta Chuck da sobrio che diceva qualcosa di intelligente, tanto che lo fissai. E lui allora stufato commentò:"Non sono stupido come credete, o per lo meno, non a quei livelli."-risi. Aveva ragione. Aspettai tanto per descrivere Amanda.. Come avevo già detto il nostro era un legame molto soggettivo, eppure ce lo invidiavano tutti. Oltre al fatto che ci conoscevamo da una vita, io a lei piacevo. Nel senso che io ero sempre stata una ragazza molto fredda, stronza e agli occhi di tutti apatica. Per questo tutti ci tenevano a farsi piacere da me. Perché quando una persona è stronza diventa un tuo obbiettivo essergli amica. Lei adorava il fatto che ero molto distante con tutti così quando con lei non lo ero rispetto agli altri, tutti farfugliavano qualcosa a bassa voce e si chiedevano che avesse lei di speciale, non sapevano che lei era diversa. Spesso sento il suo odore sul cuscino, e forse me lo invento ma la notte, qualcuno entra dalla finestra, non mi giro mai, perché so che se fosse lei scomparirebbe e non avrei neanche il tempo di capire. Spero sempre che mi faccia visita e chissà che non lo abbia già fatto. È minuta, bassa, dai capelli liscissimi e rossi. Gli occhi sembrando due semafori verdi. La pelle liscia e delle lentiggini lievi, quasi invisibile. Era davvero bellissima. I Bohen, i suoi genitori ne soffrivano un sacco. Più di quanto fossero disposti ad ammettere. Non gli facevano mancare niente a lei, ma se con noi era la persona più dolce del mondo con loro tendeva ad essere molto fredda, spenta, da quando ha scoperto di essere stata adottata. Era la simpaticona del gruppo, la pacifica. Il suo stile era molto anni 60 ma adorava cambiare molto, certe volte usava degli outfit strani ma sempre alla moda. Diceva che se si fosse vestita male ad Hollywood non la facevano entrare. Dalla sua scomparsa spesso mi fermo a pensare. Prima di dire, o di fare qualcosa. Alcune volte ci appare eppure prima non lo facevo poi sempre. Ho capito quanto vale la vita. Da quando non c'è sto cercando un motivo per rimanere me stessa. Purtroppo per me pochi del branco erano stati morsi. Solo io, Lee e Chuck. Mi chiedo chi ha fatto questa pazzia di mordere Chuck alcune volte, quello ha certi attacchi di rabbia.. Il resto, invece lo avevano ereditato dalle proprie famiglie che per generazioni erano licantropi. Altre famiglie invece lo erano da poco. Da una, o due generazione. Ma non ci legava il morso, o il dono. Ci legavano tutte le difficoltà passate insieme. Da sempre. Ormai il nostro obbiettivo era proteggerci gli uni dagli altri. Dopo una giornata di scuola, esausta, finalmente, crollai sul letto. Senza mangiare, senza bere. Senza cambiarmi e senza dire una parola. Solo con più domande di prima.
Buonanotte amore mio.

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