Rimango ferma a fissare mia madre, sforzandomi di sentire ciò che lei mi sta dicendo, ma senza risultato: ho la vista appannata e le gambe che tremano. Charlie, il mio Charlie non può essere morto. Mi ha scritto un'ora fa, mi ha scritto un messaggio in cui mi diceva che andava a tagliare i capelli e che sarebbe passato a salutarmi in serata. Non è morto, non ci credo. Vedo mia madre che mi fissa aspettandosi una reazione; effettivamente, sono ancora nella stessa posizione da dieci minuti, dal momento in cui ho sentito il nome "Charlie". Allora rido; rido fragorosamente e non riesco a smettere, rido e ho i crampi, mi piego su me stessa e non riesco a non ridere, iniziano a scendermi le lacrime dal tanto riso, rido senza suono; il mio sorriso si deforma, il mio viso si trasforma in una maschera di terrore e non c'è più traccia di gioia: Charlie, il mio migliore amico Charlie è morto e io non ho più voglia di ridere, non ho più voglia di vivere.
Continuo così per dieci minuti, venti, forse un'ora, non lo so. So solo che ad un certo punto il mio pianto si fa rumoroso e urlo, urlo fortissimo. Sono grida di dolore, grida di tristezza, di frustrazione, di paura, ma soprattutto sono grida di rabbia.
Sento mia madre che mi abbraccia, ma non riesco a muovermi. Sento mia madre che mi parla, che piange con me, ma io non riesco a guardarla in faccia. Poi, all'improvviso, mi stacco; corro fuori casa danza stare a sentire mia madre, corro e corro finché devo fermarmi. Mi guardo intorno e riconosco il luogo i cui sono: è il nostro parco, mio e di Charlie, è il parco dove andavamo a studiare, a correre e a parlare del futuro. Che ora chissà come mai è già passato. Non so come ho fatto ad arrivarci, ma ora che sono qui mi siedo e finalmente inizio a piangere. Le lacrime scendono copiosamente e mi bagnano i vestiti, ma non mi importa: nulla ha più importanza. Continuo a piangere per minuti, ore, perdo il senso del tempo; piango finché delle braccia forti mi stringono e mi portano in macchina e poi a casa. E tra quelle braccia, le braccia di mio padre, mi addormento.
Ciao!
Pubblico la mia terza storia sperando che sia quella giusta! Ho pensato di cambiare genere e di buttarmi sul tragico/ sentimentale piuttosto che sulle fan fiction, ma vi assicuro che non sarà così triste come sembra!
Cercherò di pubblicare abbastanza spesso, un mega bacio
Pol 🎈
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Trust Me
Roman pour Adolescents"So light em up, up, up, I'm a fire!" "Willoow! Smettila di cantare e scendi a darmi una mano!" Alzo gli occhi al cielo e sospiro: mia madre. "Arrivo mamma!" Le urlo in risposta e mi lancio giù dalle scale che portano nel soggiorno. "Cosa succed...