Sento dei rumori provenire da fuori, ma cerco di non farci caso. Mi nascondo sotto le coperte e stringo gli occhi. Mi rendo conto di aver lasciato la finestra aperta a causa della corrente che mi fa appena rabbrividire.
Spero che sia solo il vento, ma a poco a poco il rumore sembra farsi più vicino, fino a che un tonfo mi fa sobbalzare. Dei passi rimbombano nella stanza e io trattengo il respiro, finché qualcuno non mi chiama. Riconosco la sua voce e scosto le coperte, mettendomi seduta.
"Dovresti chiudere la finestra, potrebbe entrare qualcuno" Zayn si siede sul mio letto e mi guarda, aspettando una mia reazione.
"Cosa ci fai qui?" sussurro. Mi strofino gli occhi con le mani e gli faccio spazio, mentre lui si sistema accanto a me.
"Sorpresa" lo sento ridere e attirarmi a sé. Appoggio la testa sul suo petto e chiudo gli occhi, che ancora mi bruciano per il sonno.
"Pensavo fossi a casa con la febbre" gli dico, pensavo che stesse dormendo da ore e invece doveva essere in aeroporto in attesa dell'aereo che lo avrebbe portato qui.
"E invece eccomi qua" mi stringe a sé, poi sento qualcosa cadere sul pavimento "in questo letto non c'era posto per lui".
Accendo la luce sul comodino e trovo il mio peluche a poco più di un metro da noi. "ZAYN!" esclamo, coprendomi subito dopo la bocca con le mani. Mi alzo dal letto e chiudo la porta a chiave, sperando che non mi abbia sentito nessuno. Torno a letto e mi rimetto sotto le coperte, dando la schiena a Zayn.
"Ehi" sussurra al mio orecchio. Resto immobile e chiudo gli occhi, non lo perdonerò facilmente per quello che ha fatto.
"Alika" mi chiama di nuovo.
Niente.
"Rispondimi, so che sei sveglia" mormora, lasciandomi un bacio sui capelli. "E va bene" sospira, quando vede che non reagisco. Si alza e va a prendere il pinguino dal pavimento "contenta?".
"Sì!" affermo. Mi volto verso di lui, che sta sorridendo. Io non riesco a non fare lo stesso.
"Bene" mi lascia un bacio sulla fronte e inizia a giocare con i miei capelli "sai, facciamo molte cose di nascosto per essere una coppia che dovrebbe stare in pubblico ogni volta che ce n'è la possibilità".
"Sono solo piccoli particolari insignificanti" mormoro, fissando i suoi occhi castani nascosti dal buio. La luce proveniente dall'esterno illumina a malapena il suo viso, ma onestamente non importa, conosco ogni suo dettaglio a memoria.
"Dici?" mi chiede, con un sorriso che potrebbe far guarire qualunque ferita "mi piace stare qui con te".
"Puoi rimanere quanto vuoi" socchiudo gli occhi e mi rilasso alle sue carezze "ma meglio che tu non ti faccia scoprire quando mi fai queste sorprese di notte".
"Sai cosa farò domani mattina?" chiede, a pochi centimetri dal mio viso "uscirò dalla tua finestra e rientrerò dalla porta domandando di vederti, nessuno sospetterà di niente".
"E se vorrai tornerò anche domani sera e quella dopo" aggiunge solo un paio di secondi di silenzio più tardi.
"E quella dopo ancora?" sorrido, ancora con gli occhi chiusi.
"Sì" accenna appena una risata e sistema la coperta sulle mie spalle "nel caso te lo stessi chiedendo, non ho mai fatto niente del genere per Emily".
"Mi sento speciale" sussurro.
"Lo sei" apro gli occhi e lo ritrovo a fissarmi, non ho mai visto così tanta sincerità nei suoi occhi. Non l'ho mai vista negli occhi di nessuno, a dirla tutta.
"Anche tu lo sei" gli sorrido "l'ho sempre pensato".
"Lo so" chiude gli occhi e si lascia sfuggire una risata "me l'hai detto quella sera dopo il concerto dove ci siamo conosciuti, ricordi?".
"Nessuno saprà mai la storia vera" gli passo una mano tra i capelli, ridendo anche io.
"La racconterò io di nascosto ai nostri nipoti" alza appena le spalle, lasciandomi per un attimo senza parole.
"Come scusa?" gli chiedo.
"Beh, non avevamo detto che ti avrei sposato io se non avessi trovato nessun altro? Come in quel vecchio film..." mi fissa con sguardo interrogativo.
"Il matrimonio del mio migliore amico, intendi?" solo che quel film non finisce esattamente come ci si aspetterebbe.
"Esattamente" sorride "ma farò in modo che tra noi non si metta nessuno, così avrò la sicurezza di averti tutta per me".
"Ehi, da quando le finte coppie pensano al matrimonio?" mi trattengo dallo scoppiare a ridere e nascondo il viso contro il suo petto.
"Da quando non sono poi tanto finte" mormora al mio orecchio.
Resto in silenzio, riflettendo su quelle parole, mentre le sue dita scorrono tra i miei capelli ritmicamente, fino a che non smettono e il suo respiro diventa regolare.
Mi chiedo cosa voglia dire. Non ho il coraggio di domandarglielo, anche se ho una vaga idea di quello che potrebbe intendere. Ma ho paura di immaginarmi cose che non ci sono e rimanere delusa, quindi preferisco non dire niente.
Rimango a fissare la parete per quelle che sembrano ore, chiedendomi cosa provo io in momenti come questo, quando facciamo cose che nessuna finta coppia farebbe. La verità è che sono felice e forse questa storia della finta ragazza non fa più per me.
E se i finti sentimenti fossero diventati reali alla fine?
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Scusate se ci ho messo così tanto a pubblicare, questa volta mi è servito un po' più tempo del solito per scrivere il capitolo. Spero vi sia piaciuto e vorrei sapere cosa ne pensate❤PS. Sapete che manca pochissimo per raggiungere novemila visualizzazioni? Tutto grazie a voi❤
PPS. Siamo anche #13 in storie brevi!
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Fake relationship (Private chat sequel)
Fanfiction[COMPLETA] Sequel di Private chat. #6 in storie brevi (13\09\15)