Faccio come ha detto. Indosso un paio di pantaloni e una maglietta.
-ce l'hai fatta!- riapro la porta e lui é appoggiato allo stipite di essa e mi guarda.
-bhe sai alla bellezza serve un po' di tempo -
-allora non te ne sei presa abbastanza- dice scherzando
-mi ritengo offesa!- dico sempre scherzando.
-andiamo- mi offre il braccio e io prendo al volo questa offerta.
-dove siamo diretti?- gli chiedo quando siamo in ascensore-sai non ti conosco e potresti anche essere un pazzo maniaco!- ma una parte di me sapeva che mi potevo fidare di lui. Ma il mio cervello diceva di non dargliene troppa.
-allora perché hai accettato?- mi chiede fissandomi. Ma questo fissa sempre?
- pensavo che... - le guance mi avvampano
-che?!?!-indaga e io mi sento sempre più rossa.
-che... bho...c'é che mi posso...come dire... in un certo senso... fidare... tipo da amica ad amico... sorella fratello...-
-aspetta io sarei tuo fratello?!?! - chiede ridendo.
-no cioé ... bho non so facevo un esempio... é ovvi che... okay sto parlano molto... ma é che i ragazzi non mi chiedevano mai di uscire...e sai sono un po' sottopressione-
- perché dovresti?- e lascia scivolare il suo braccio intorno alle mie spalle. Sussulto. Ma mi piace. Non me lo so spiegare. Mi ha irradiato un calore che non avevo mai provato. Mi sento bene. Arriviamo all'ultimo piano. Fa scivolare la sua mano nella mia.
Questo si sta prendendo un po' troppe confidenze,penso.
Accenno un sorriso. Lui mi tira dalla mano e si mette a correre. Io arranco dietro di lui, poi prendo il ritmo della sua corsa e lo raggiungo .
Raggiungiamo il tetto. Rimango a bocca aperta.
-marvel é bellissimo!-
-vero?!?! Finch guarda- mi dice. Corre verso il nulla. Poi vedo. Ha raccolto un sassolino. Lo lancia verso Capitol. Il sassolino rimbalza e torna indietro invece di cadere .
-o mio oddio! Che bello - gli corro incontro. Ma come una rimbambita cado su di lui. Lui cade a sua volta. Io gli sono addosso.
-o mio oddio scusa...io...- poi lo guardo negli occhi. Il mondo si ferma. Rimango senza fiato.
-almeno potresti chiudere la bocca! - scherza. Ma io non riesco ancora a chiudere la bocca. Vorrei davvero chiudere la bocca. Ma é più forte di me. I suoi occhi,il tramonto é tutto perfetto.
-Finch mi stai facendo male alle gambe -
-scusa... cavolo... si era come posso dire...-Balbetto rialzandomi.
E spazzolandomi i pantaloni dalla frustazione.
-si era fermato tutto... poi un dolore lancinante alla gamba ha mandato all'aria tutto... ecco cosa ho provato- gli sorrido.
-anche io... tranne per il dolore alla gamba! -
-quindi questo é un campo di forza- dice lui spostando finalmente l'argomento ad un'altra cosa.
-così pare-
-giusto questa é tua...-dice porgendomi la catenina.
-se vuoi pui tenerla...tanto so che la fortuna non me la porterà di certo-
-perché?- dice accennando un sorriso.
-perché me quella catenella me la regalata una che mi prendeva in giro nel mio distretto- dico sedendomi.
-e per cosa ti prendeva in giro?- indaga sedendosi accanto a me.
-perché io non... non ho più la mamma... e lei mi prendeva in giro chiedendomi dove era andate e se tornava- non ce la facevo più e scoppiai in un pianto amaro.
- Finch, Finch hey. Non lo sapevo e mi dispiace. Anche io ho perso un caro -
-e chi? -
-mio fratello... aveva 12 anni quando il suo nome fu estratto alla meititura. Io avevo 11 anni e non potevo offrirmi. Quel giorno nessuno si offri. Nessuno. Nei distretti favoriti di solito qualcuno si offre ma quell'anno nessuno si offri. E bhe aveva 12 anni e non l'hanno neanche preso come favorito. É morto nel bagno di sangue- mentre parla si rivolge al tramonto.
-hey hey... tutto bene? - gli chiedo prendendogli il mento e girandolo. Per guardarlo ancora un volta negli occhi. Vedo una lacrima solcare il suo viso. La prendo con il pollice.
-hey, hey. Non devi piangere non é stata colpa tua- abbassa lo sgurdo-Marvel guardami. Marvel non é stata colpa tua - i suoi occhi nei miei. I suoi lucidi i miei anche.
-Marvel sei umano. Puoi piangere- lo abbraccio e lo stringo forte a me. Affonda il viso nel mio collo.
-grazie- mi sussurra nell'orecchio.
Passiamo molto tempo abbracciati. Sento il suo respiro sul mio collo. Il suo calore. Le sue braccia strette ai miei fianchi. É passato molto tempo perché ora il sole ha lascito il posto alla luna.
Non volevo rovinare il momento ma non volevo che gli altri si preoccupassero.
-forse é meglio se andiamo-
-okay- ci alziamo e ci incamminiamo verso l'ascensore.
-Finch?-
-si?-
-potresti...- incomincia ma io lo interrompo -non dire a nessuno che hai pianto?-
-si...c'é non é per sembrare debole ...solo che non voglio che gli altri sappiano della mia vita-
-e quindi perché l'hai raccontata a me? -indago maliziosa.
-potrei farti la stessa domanda...comunque perché sento che di te mi posso fidare-
-anche io- sussurro
-cosa?!?!- chiede scherzando
-hai capito - e gli mollo una gomitata nella pancia. Troppo forte per essere uno scherzo,troppo debole per non fargli male.
Entriamo in ascensore. Si può guardare fuori. Vedo tutta Capitol City.
-ti piace? - domanda
-no-
-neanche a me-
-la trovo troppo finta. I suoi abitanti si fermano solo all'apperenza . Sono persone superficiali. -
- hai proprio ragione. E poi a me non piacciono tutti questi colori. Sono troppi- afferma.
Arriviamo al mio piano. Mi accompagna fino alla porta.
-grazie- gli dico
-per cosa?-
-per tutto. Grazie di cuore- e lo abbraccio.
-notte-mi sussurra nell'orecchio.
-notte - e gli stampo un bacio sulla guancia.
Poi mi volto ed entro in camera.
Che serata stupenda.
Mi butto sul letto e guardo il soffitto. Dopo un po'mi addormento esausta.
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Gli hunger games visti da faccia di volpe
FanfictionFinch (faccia di volpe ) è una dei miei personaggi preferiti allora mi sono chiesta come potrebbe avere vissuto gli hunger games . Spero che la storia vi piaccia ... Buona lettura