Capitolo 1

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Il rumore della sveglia mi riportò alla realtà.
Dovevo partire. Le valige erano ammucchiate in un angolo della stanza vicino al mio vecchio armadio, la luce del sole filtrava dalla finestra e incitava ad alzarmi. Non feci neanche in tempo a poggiare i piedi sul pavimento in legno che lo sentì arrivare: ≪Sorellona! Sorellona!≫ le sue parole si mescolarono alle lacrime: ≪P-ppartirai e mi lascerai qui solo!≫
≪Richy, quante volte dovrò ripetertelo? Starò via poco! Tornerò, tornerò! Come potrei lasciare il mio fratellino?≫ detto questo sembrò sollevato e con un piccolo sorriso si avviò in cucina per fare colazione.
≪Tesoro! Come farò senza di te quattro giorni?≫
≪Mamma! Ti prego non mettertici anche tu.≫ lei rise, una risata melodiosa. Ho sempre invidiato mia madre. Una bellezza unica. Capelli ricci di un nero scuro, viso angelico e occhi azzurri come l'acqua di un torrente. Io da lei ho preso soltanto gli occhi. Per il resto sono uguale a mio padre. Capelli biondi e lisci come spaghetti, ma soprattutto lingua tagliente. Mio fratello al contrario è la copia di mia madre. Ricci scuri, viso angelico e sereno.
≪Ti divertirai.≫
≪Ma è solo una banalissima gita in un altro paesino in mezzo al nulla! Cosa c'è di divertente?≫ dissi scocciata.
≪Le cose banali sono spesso divertenti. Su, so di aver innescato una discussione con te, per ciò ti riempirò la bocca di pancakes.≫ Con un movimento fulmineo me ne infilò uno in bocca.
≪Mamm.. Mmh sono buonissimi!≫
≪Bene! Appena avrai finito di mangiare, vai alla punto di incontro e prendi il bus insieme ai tuoi compagni. Non fare tardi. Ti bacio qui tesoro, devo andare a lavoro. Andiamo Richy, ti accompagno prima così potrai giocare al parco dell'asilo.≫ Mi diede un rapido abbraccio e si avviò con Richy al seguito verso la porta.

*********

Mi piaceva il suono del torrente che passava proprio accanto alla finestra della scuola. Mi dava un senso di pace e mi faceva tornare in mente i ricordi della mia infanzia, di quando giocavo insieme a mio padre a saltare da una pietra a un'altra cercando di non cadere. Ricordi amari e dolci.
≪Ale, ti sei fissata ancora a guardare il torrente? Muoviti o faremo tardi!≫
Fu la voce di Dalila a riportarmi alla realtà e a non permettermi di annegare nei ricordi.
Il suo sorriso era capace di farmi passare ogni preoccupazione. Sapeva sempre come tirarmi su di morale, mi aiutava semplicemente ascoltandomi. La sua carnagione leggermente scura faceva invidia a tutte le ragazze della scuola. Sembrava abbronzata anche d'inverno. I capelli neri erano sempre legati in una lunga treccia, con qualche ciuffo ribelle che usciva dai lati.
≪Per fortuna sei arrivata in anticipo! Se vogliamo prendere i posti migliori sul pullman dobbiamo sbrigarci!≫ Afferrò il mio braccio e con uno strattone si mise a correre. La valigia che portavo con l'altra mano fini inevitabilmente sottosopra.

*********

≪Questa me la paghi Alexis. Io non ti ho mai abbandonato così!≫
≪Mmh?≫ la voce della mia amica mi riportò alla realtà ≪Ma sei scema? Insomma appena siamo partiti ti sei addormentata! Per giunta siamo arrivate in ritardo e ci é toccato sederci davanti. E non è finita. Quella troietta di Lidia non ha fatto altro che provarci con Davide. Continuava a girarsi verso di me. È stata una tragedia. Non ti perdonerò mai.≫ Sapevo benissimo che si stava sforzando di non piangere. Era una ragazza estremamente sensibile e vedere il ragazzo che le piaceva stare con un'altra la faceva soffrire molto.
≪Dali* mi dispiace molto, l'altra sera non ho dormito molto, potevi benissimo svegliarmi per qualsiasi cosa, lo sai benissimo!≫
≪Sciocca, ovvio che lo so, ma eri così bella quando dormivi che sembravi proprio un angioletto! Sempre i soliti sogni? Non dovresti parlarne con qualcuno?≫ Il suo viso assunse un'aria preoccupata ≪Parlarne con qualcuno? Non avrebbe senso! Cosa potrei raccontare? Di vedere uno strano ragazzo che mi dice che morirò? Mi rinchiuderebbero!≫
≪Beh, almeno è figo questo ragazzo? ≫
≪Idiota! Ovvio che non ne ho idea, sento solamente la sua voce.≫ non sentì la risposta di Dalila perché mi persi ancora una volta nei miei pensieri.
≪Mi stai ascoltando? Hai la testa ovunque, quel ragazzo ti ha stregata!≫
Risi e la tensione si alleggerì. La professoressa di italiano nel posto affianco al nostro si alzò.
≪Ascoltate bene, siamo quasi arrivati. Noi insegnanti, appena scesi, accompagneremo le ragazze e i ragazzi nelle rispettive stanze di albergo, quindi siete pregati di formare dei gruppi da due.≫ sentii Dalila stringermi la mano e io con un gesto del capo annuii. ≪Sistemate le valige avrete a disposizione due ore di tempo per fare un giro in città. Alle otto ci sarà la cena. Fatevi trovare lì puntuali.≫

*********

≪Aaaaah! Avevo le gambe così doloranti da non riuscire più a muoverle! Una bella passeggiata per la città ci voleva. Guarda quelle nuvole! Non ti sembra stia per...Alexis cos'hai? Non hai parlato per nulla scesa dal pullman.≫ Il volto di Dalila era ancora più preoccupato di prima.
≪Che amica fantastica che hai Dali, neanche risponde! Scusami, non ho idea di cosa mi sia preso, evidentemente ho bisogno di tornare in albergo anche perché pioverà di sicuro con questo tempo.≫
≪Va bene, non ti preoccupare, uh, una goccia, muoviamoci!≫ il suo sorriso riuscì a rallegrarmi e come due furie iniziammo a correre verso l'albergo.

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