capitolo 5

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POV Mattia

La mattina seguente mi svegliai ancora con le cuffie nelle orecchie, per tutta la notte ho ascoltato la musica, che scemo pensai ahahaha. Sinceramente non mi ricordavo che giorno fosse così guardai sul mio cellulare, erano le 7:30 del 26 Giugno, così mi alzai, mi feci la doccia e mi vestii mettendomi una T-shirt attillata, nera con una grossa riga obliqua bianca e uno scollo a V, un paio di pantaloni neri della Yankees e un paio di Vans bordeaux. Finito di preparami andai di sotto e scoprii di essere l'unico sveglio. Così decisi di preparare la colazione. Preparai il caffè e il latte, il pane con marmellata o nutella ed il succo. Nel mentre che gli altri si svegliavano decisi di lasciare li la colazione e andare a farmi una passeggiata qui intorno. Quando uscii vidi di nuovo quel viale alberato che adoravo e decisi di andare dietro alla casa. Arrivato li scoprii che c'era veramente molto caldo, perché il retro era al sole.
Non sapevo nemmeno dove ero, così guardai sul navigatore del cellulare, che mi disse che ero in un paesino della Valle D'Aosta.
Decisi allora di incamminarmi per il sentiero lì vicino fino a quando non mi trovai ad un bivio, uno con scritto "crinale" e l'altro "paese"; decisi di scegliere il paese. Quando arrivai in paese scoprii che era solo paesino abitato prevalentemente da vecchietti, ma girato l'angolo vidi un sacco di ragazzi, tra cui alcuni moto carini mlmlml.
Decisi di andare al primo bar che trovavo, a comprarmi una brioche, così chiesi al primo passante che mi disse di prendere la strada a nord, così feci fino a quando non mi squillò il cellulare, "numero sconosciuto", risposi e mi sentii dire queste parole: dove sei checca di merda?. Così lanciai il telefono con tutta la forza che avevo nel torrente lì vicino, fanculo!
Trovato il bar presi un krapfen alla Nutella al posto della brioche; me lo servì un cameriere molto carino, con degli occhi blu oceano e dei capelli brizzolati neri, era perfetto. Cinque minuti dopo uscì un panzone che gli disse che aveva 10 minuti di pausa, così gli dissi se voleva parlare un po', lui accettò!
Quando si sedette gli chiesi qualche info sul posto e varie cose del genere, tipo dove si trova il più vicino liceo linguistico, e a malincuore mi sentii rispondere che dovevo fare 40 minuti di viaggio!
« Oh scusa, non mi sono ancora presentato, piacere, io sono Mattia »
« Piacere, sei nuovo vero? Comunque io sono Jamal »
« Da dove vieni? Io abitavo a Milano ma mi sono trasferito »
« Io sono italiano, ma i miei genitori, che ahimè non ci sono più, erano colombiani »
« Oh, mi dispiace, ti posso capire, anche io non li ho più »
...
« JAMAAAAALL?!!!! »
« Arrivo boss, arrivo!; scusa, ho finito la pausa, questo è il mio numero così ci possiamo sentire e magari sta sera ti faccio vedere il paese, che ne dici? »
« Okay, grazie mille, dopo ti scrivo »
Lui si girò e se ne andò, e io come un coglione che sbavavo guardando il suo culo; uscito dal bar, mi resi conto di non avere più un cellulare! "Perfetto" pensai, così decisi di tornare a casa, magari Chiara poteva prestarmi il cellulare.
Arrivato a casa trovai tutti gli altri in salotto che stavamo guardando la TV, li salutai e mi chiesero: « Dove sei stato?»
« Al bar »
« E perché non rispondi alle chiamate »
« perché il mio cellulare ha fatto una brutta fine "involontaria" nel fiume »
dissi ironicamente
« Tò, allora tieni, io userò quello nuovo » Alex mi diede un cellulare, lo girai e vidi che era il nuovo iPhone 6S, stavo scle-ran-do! Così lo ringraziai e andai in camera a testarlo inviando un messaggio a Jamal. Lo ricevette ma non rispose perché stava lavorando.
Dopo di ciò andai giù che c'erano Kia ed Esty che cucinavano, così le aiutai e mangiammo.
Nel pomeriggio sentii il mio cellulare squillare, era Jamal
« Ehi Mattia, ci vediamo per le cinque alla statua? »
« Okay, ma dove si trova? »
« Dietro al bar »
« Ok, perfetto, a dopo »
Mancavano 10 minuti così decisi subito di incamminarmi perché la strada era tanta.
Arrivai giù dopo 7 minuti così lo aspettai; dopo neanche 2 minuti eccolo lì, spuntare tra i vecchietti che uscivano dalla messa, con una t-shirt bianca con scollo a V che faceva risaltare i pettorali color caffè, dei joggers neri strappati sulle ginocchia e delle Nike Air bianche alte.
Mi venne incontro e mi salutò, io ricambiai e mi disse di seguirlo fino ad un parcheggio, qui prese un'auto nera molto sportiva, salii e partimmo.
« Scusa ma quanti anni hai?! »
« 18, perché? »
« Ne dimostri 16, massimo 17 »
« Ahahaha nono, 18 »
« Dove stiamo andando? »
« In collina, nel vigneto di mio nonno »
Diin
« Puoi guardare chi è che sto guidando? »
Risposi di sì e guardai: "Matteo: Ehi vieni a prendermi alla stazione 💕?"
« Digli di no, che si fotta, così impara a mentirmi » evidentemente aveva letto il messaggio... No Mattia frena, frena frena frena... Jamal-è-gay?!! Omg non ci posso credere, giuro sto SCLERANDO (ovviamente nella mia mente), oh-cazzo! ... Gli ridiedi il cellulare senza dare nell'occhio e continuammo il viaggio in silenzio.
Arrivati al vigneto scendemmo e andammo a fare merenda nel casolare di suo nonno, dove non c'era neanche un anima (meglio così mlmlml).
Dopo merenda, mi portò a vedere il bellissimo panorama che si poteva scorgere dalla collina ci sedemmo e ammirammo il tramonto.
Dopo di ciò...

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Eccomi qui, so che il capitolo è corto ma è di transizione. Vi lascio con la voglia di scoprire perché sono malvagio 😂😂😘
Nel prossimo capitolo ne succederanno di cotte e di crude... 😏😏

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 01, 2015 ⏰

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