Ragazzi che ridono e urlano. Schizzi in mezzo all'acqua. Grandi piscine azzurre e scivoli dalle forme suggestive.
Un ragazzo qualunque, oppure una ragazza bellissima, si lancia lungo lo scivolo, per arrivare fino alla piscina. Un dolore improvviso. Un urlo. L'acqua si sporca di rosso. Attorno, nessuno capisce cosa stia succedendo. Chi si butta subito dopo sullo scivolo frena disperatamente di fronte al liquido rosato apparso nell'acqua.
Intanto, il malcapitato è giunto fino alla fine della sua discesa. Aiutato dagli amici e dal personale del parco acquatico, esce dall'acqua, in lacrime.
Ferita da taglio, sarà scritto sul bollettino medico più tardi. A provocarlo, una lametta da barba sulla parte finale dello scivolo, saldata in verticale da una potente colla a presa rapida.Il 22 Aprile 2001 L'Unione Sarda riporta una notizia proveniente da Los Angeles, Stati Uniti.
In due parchi della città, Heller Park e Pinkley Park, la polizia ha rinvenuto più di una decina di lamette da barba seminate tra i giochi per bambini, che a migliaia frequentano i due giardini. Dal 30 Marzo, ogni giorno, lamette sono state individuate sotterrate nella sabbia, posizionate sui sedili delle altalene e sugli scivoli.Ancora a proposito di lamette...
Si dice che un sadico sia riuscito a introdursi in un forno e, durante la preparazione del pane, abbia gettato di nascosto nell'impasto pezzi di vetro e lamette da barba triturate, provocando lesioni inverosimili a chi ha mangiato quelle pagnotte.
Forse è per questo che ogni anno, ad Halloween, i genitori statunitensi evocano lo spettro dei "sadici di Halloween", individui che alla classica domanda "Dolcetto o scherzetto?" offrirebbero ai ragazzini caramelle o altri dolciumi con infilzati aghi, lamette e schegge di vetro.
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CREEPYPASTA - Leggende metropolitane
HorrorUna leggenda metropolitana, anche detta leggenda urbana, è una storia insolita e inverosimile, normalmente a trasmissione orale e che, a un certo punto della sua diffusione, riceve larga eco dai media. Fenomeno culturale assai diffuso, si chiama "me...