Terza roccia

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Giudici cap. 7, vers. 2.
Allora il Signore disse a Gedeone: "Gli uomini che hai con te sono troppi, perché Io possa mettere i Madianiti nelle loro mani. Gli Israeliti, infatti, potrebbero vantarsi dell'impresa davanti a me, pensando di essere salvati per opera loro. Ora perciò devi proclamare al popolo che chiunque abbia paura e tremi, deve ritirarsi e tornare indietro".
E ancora al versetto 4 dice: "Sono ancora troppi. Falli scendere dove c'è l'acqua e là li metterò alla prova. Quelli che ti dirò di portare con te, verranno con te e quelli che ti dirò di non portare con te, non verranno".
Ma come? Il popolo d'Israele si è accorto che il nemico lo stava opprimendo, ha alzato un grido d'aiuto al Signore, guidati da Gedeone si sono decisi per la battaglia ed ora, dopo aver radunato un grande esercito, Dio riduce il numero dei combattenti a soli trecento uomini. Come è possibile?
Sono determinati, pronti a battersi e improvvisamente Dio li rende deboli. Perché?
In questi versetti c'è il segreto della tua riuscita.
In pratica, se Dio non avesse ridotto il numero dei soldati, il popolo d'Israele si sarebbe macchiato del peccato più grave, ovvero quello della superbia, pensando di essere riuscito nell'impresa grazie alle sue sole forze.
Dio ci conosce molto bene e sa come trattare con noi.
In sostanza, il terzo passo che devi compiere consiste nel prendere coscienza che da solo non puoi farcela. Abbassa la cresta.
Hai bisogno di Dio, senza di lui non puoi fare niente. La tua battaglia è anche la sua battaglia. Proprio così, Dio scende in campo con te e per te.
Se pensi di agire diversamente, preparati alla sconfitta.
Questo è il momento di invocare lo Spirito Santo e di indirizzalo sulla questione che stai affrontando.
Non si tratta di preghiere robotiche, ma di un'invocazione fatta con tutto il cuore.
Se hai affrontato i primi due passi nel modo giusto, sicuramente capirai l'intensità di ciò che ti sto dicendo.
Invocare lo Spirito Santo sulla questione che ti opprime, vuol dire far scendere un raggio di luce dove ancora regnano le tenebre. Tutto comincerà a cambiare.
Il tuo atteggiamento deve essere sì determinato, ma allo stesso tempo ricolmo di umiltà, nella piena consapevolezza che senza l'aiuto soprannaturale di Dio non puoi farcela. Hai capito bene, un aiuto soprannaturale!
Aspettati dei miracoli, invocali, dimostra la tua fede e lascia aperto il cuore alla manifestazione della potenza di Dio.
So di toccare un argomento per alcuni scomodo, ma ritengo che spesso, purtroppo, si tenda ad attuare solo metodi razionali e quando si accenna all'argomento miracolo, subito ci si mette sulla difensiva.
Se hai letto bene tutto il capitolo 7 avrai notato come il Signore doni la vittoria mettendo il suo popolo in condizioni umanamente impossibili da affrontare.
Come potevano trecento uomini sconfiggere la moltitudine del popolo Madianita, insieme a quello degli Amaleciti e dei popoli orientali? Usando addirittura solo dei vasi di coccio e dei corni?
Caro fratello o sorella che stai leggendo, credi veramente che Dio compirà un miracolo per tirarti fuori da quella situazione che ti sta opprimendo?
Io sono certo che, se lo invocherai con sincerità di cuore, questo avverrà.
Lascia aperto il tuo cuore all'azione onnipotente di Dio.
Ricorda che, ciò che per noi è soprannaturale, per Lui è semplicemente normale.
Esamina la tua fede: credi veramente che Dio possa compiere guarigioni, miracoli e prodigi o in realtà credi più nei metodi umani?
Vorrei farti notare la preghiera che Pietro fece a Dio quando era insidiato dal nemico.
Atti cap. 4, vers. 29: Ed ora Signore, guarda dall'alto le loro minacce e dà ai tuoi servi di proclamare con pieno coraggio la tua parola, stendendo la tua mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù, e mentre pregavano, il luogo in cui erano radunati si scosse, furono riempiti di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con pieno coraggio.
Capisci ciò che voglio dire?
Se Pietro, l'apostolo al quale Dio ha affidato la cura della Chiesa, ha pregato così e per di più con esito positivo, perché non dovremmo farlo noi?
Dio è vivo e va trattato come tale.
Lo Spirito Santo si muove potentemente quando è invocato con cuore sincero e pieno di speranza nel suo aiuto.
Penso che la prudenza nel parlare della potenza di Dio nel compiere miracoli a favore del suo popolo, benché inizialmente giusta al fine di evitare eventuali fanatismi, ci abbia fatto cadere nell'errore opposto, e cioè quello di non crederci più per nulla, catalogando alcune sofferenze in "accetta la tua croce".
Non voglio essere frainteso, so che la croce è la nostra salvezza, ma una cattiva interpretazione del Vangelo, senza l'aiuto dello Spirito Santo, ci può portare a classificare tutte le sofferenze come una sorta di "volontà di Dio".
Oggi più che mai c'è bisogno di discernimento, e questo è un dono dello Spirito Santo.
Questo argomento merita più spazio, ma non lo voglio affrontare in questo libro, voglio solo sottolineare la necessità di tornare a credere in un Dio che quando viene chiamato in causa, compie ancora miracoli per il suo popolo.
Alla luce di tutto questo, la conclusione che dobbiamo trarne è che il terzo passo consiste nel prendere piena coscienza del fatto che, senza Dio, non siamo in grado di proseguire.
Siamo giunti al momento in cui la preghiera deve essere mirata ed intensificata.
Dobbiamo invocare Dio e chiedergli di scendere in battaglia con noi.
Ora è tempo di compiere il quarto passo e salire sulla prossima roccia.

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