Sospetti

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Capitolo 4

Mentre mi addentravo sempre di più nella città, avevo trovato il tempo per pensare alla conversazione con la Paige.
Per concludere la prova Thomas, Minho e Newt dovevano raggiungere un luogo chiamato Porto Sicuro, la donna aveva detto che sarebbero state le Scacertole a guidarli, ma nella confusione non avevo neanche pensato di chiederle che cosa fossero.
Immaginai che potessero essere quelle specie di lucertole robotiche, ma in che modo di preciso ci avrebbero condotto la?

Teresa? Ci sei?

Ci sono.

Sai che cosa sono le Scacertole? Non doveva essere una di quelle domande "importanti" perché rispose senza esitazioni.

Sono delle piccole lucertole metalliche che la WICKED usa per controllarvi nella Zona Bruciata.

Come delle piccole telecamere?

Esattamente. Fece una pausa. Anche quando non le vedi, stai pur certa che ci sono e monitorano ogni vostra mossa.

Un'ultima cosa, la Paige mi ha detto che... Mi fermai un istante a riflettere sulla possibilità di raccontarle o meno della conversazione avuta con Ava. Il giorno prima mi aveva detto che non sarebbe mai stata dalla parte di un'assassina e aveva fatto si che mi fidassi di lei, ma potevo davvero farlo? Niente, lascia stare.

Sicura?

Non risposi, il che sarebbe potuto risultare sospetto, avrebbe potuto capire che non mi fidavo di lei, ma non mi importava.
Forse iniziavo davvero a credere che Teresa stesse dalla parte della WICKED. Quando le avevo chiesto aiuto, aveva accennato qualcosa sul compito che le era stato assegnato, che lei doveva condurre me e miei amici verso qualcosa, verso un luogo.
Devono raggiungere il Porto Sicuro...
Le parole fredde di Ava si erano impresse nella mia mente. E se il posto in cui Teresa doveva condurci fosse stato proprio il Porto Sicuro?
Non potevo fidarmi di lei, non potevo fidarmi di nessuno.

Stare da sola in quella città così grande era diventato alquanto snervante, pregai di trovare presto qualcuno dei ragazzi. L'ultima volta avevo visto Minho, non doveva essere tanto lontano se come me si era fermato per la notte.
Sorpassai un ponte e continuai dritto, certa che fosse la strada giusta, ma la verità era che non sapevo dove stessi andando. Avrei potuto girare in tondo e non accorgermene.
Le ore passavano, il sole era alto e cocente, non mi diede tregua fino a quanto non mi imbucai in una stradina coperta dalle ombre dei palazzi.
C'era puzza di marcio e presto riuscii a capire il perché, un gruppo di Spaccati rannicchiati a un lato della strada stavano - non ne fui certa - graffiando il muro di un palazzo, quasi come se volessero arrampicarvisi. Ero abbastanza vicina da vedere le unghie scorticate e la pelle morta staccarsi dalle loro dita lerce. Fui attraversata da un senso di nausea, così prima che potessero accorgersi di me, tornai sui miei passi. Respirare immersa in quel fetore era quasi impossibile, mi sentii soffocare.
Camminando all'indietro, raggiunsi l'angolo della stradina dalla quale ero arrivata.
Avvertii la presa di qualcuno al collo. Strinsi gli occhi pervasa dal terrore, non appena mi venne puntato un coltello alla gola. La lama era fredda e non avrei mai voluto scoprire quanto fosse tagliente.

«Sta ferma testa di sploff o ti taglio la gola.» sussurrò un ragazzo al mio orecchio. Li per li, non seppi se mettermi a ridere per il fatto che mi avesse chiamata testa di sploff oppure avere paura perché voleva tagliarmi la gola.

«Minho?» dissi a metà tra una risata nervosa e un singhiozzo.

Lasciò andare il coltello che cadde a terra con un tonfo. «Fagiolina?» Nella sua voce colsi una nota di malinconia e speranza.

The Maze Runner - Stato TerminaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora