Capitolo 1

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Bi-bit!
Bi-bit!
Bi-bit!

È ancora buio.

Bi-bit!
Bi-bit!
Bi-bit!

Sono le 6 del mattino.

Bi-bit!
Bi-bit!
Bi...

La mia mano si sfracella sopra la sveglia da quanto sono infastidita. Uno sbadiglio esce dalla mia bocca spalancata, che si richiude emettendo un verso.
Mentre mi dirigo verso la porta passo accanto allo specchio, e osservo i miei capelli crespi, le mie occhiaie viola. Vaffanculo. Vaffanculo, scuola. Mi ero abituata così bene al sole di mattina.
Scendo tentennante le scale e accendo la luce, stando attenta a non accecarmi. Le mie palpebre sono ancora incollate insieme, stessa cosa per le mie labbra. Mi chiedo sempre come due innamorati facciano a baciarsi la mattina appena svegli. Se mai il mio ragazzo si avvicinerà alle mie labbra quando sarò appena scesa dal letto, ho paura che riceverà uno schiaffo in pieno viso.
Faccio un frullato di latte di riso e banana e salgo in camera, lo bevo nel letto mentre leggo un libro. A volte mi capita di spostare involontariamente lo sguardo sulla mia cassettiera. I cassetti sono mezzi aperti e i vestiti dappertutto.
Ignoro il tutto e mi dirigo verso il bagno. Appena sento l'acqua scorrere sulle mie dita e sul mio viso mi sento come rinata, è l'unico motivo per cui mi sveglio la mattina. Poi mi lavo i denti, sentendo il rumore dello spazzolino elettrico risuonare nel cranio, mi trucco e mi vesto.
Prendo lo zaino preparato la sera prima e lo metto al volo su una spalla, rubo un grappolo d'uva dalla ciotola del tavolo e la smangiucchio mentre scendo le scale.

La scuola.
L'inferno.
Entrambe le parole 8 lettere.
Coincidenze?

Mi avvio con il fiatone e apro la porta, e avverto un soffio gelido di vento, lo respiro e sento i polmoni rinfrescarsi. E' come se degli aghi mi stessero pungendo il viso. Da noi la mattina è così, gelo. Sto sulla porta per qualche secondo, tentando di realizzare il tutto, e mi incammino. Mentre mi dirigo a passo veloce verso la fermata dell'autobus, tento di sciogliere il nodo delle cuffiette. E' tutto come l'anno scorso, non è cambiato niente. Il cinguettio degli uccellini e il latrato di qualche cane, il rumore dei miei passi silenziosi nel bel mezzo della quiete del mattino. O almeno, è così fino alla fermata. Lì tutti chiaccherano, a volte urlano pure, e salire sul mezzo di trasporto è paragonabile agli Hunger Games. Io però mi metto in un posto strategico, esattamente dove la porta della corriera si apre, o almeno la maggior parte delle volte.

Arriva in anticipo, è raro, scommetto che è solo per il primo giorno. E qualcosa di positivo c'è, perchè si ferma esattamente davanti alla mia figura. Mi posso vedere nel riflesso della porta scorrevole finchè non si apre per far comparire il solito autista vecchio e scorbutico. Mi sento spingere da dietro, ma per mia fortuna non così forte da farmi inciampare. Mi giro velocemente, sapendo che mi segue una fila infinita di gente che non vede l'ora di sedersi. Do un'occhiata di sfuggita, e mi basta per scorgere degli occhi blu. Non saprei descriverli, non li ho visti bene. Sento il ragazzo-dagli-occhi-blu scusarsi di fretta e imbarazzato, mentre io cerco di sbrigarmi per salire, evitando le lamentele degli studenti. Mi siedo al primo posto che trovo, emettendo un sospiro rumoroso e vedo il ragazzo di prima passarmi accanto e guardarmi di sfuggita. Ora posso vederlo. E' pallido, o almeno così appare, illuminato dalla luce soffusa del mattino, i suoi capelli sono semplici, scuri, e o mio Dio gli occhi. Il viso scolpito e quegli occhi stupendi, luminosi nonostante l'oscurità dell'autobus. Vorrei passare l'intera mattina a guardarli, al posto di contare le rughe sulla faccia di quella vecchiaccia della mia insegnante. Distolgo lo sguardo velocemente e metto le cuffiette con le mani bianche e tremanti per il freddo. Alzo il volume per coprire le chiacchere degli studenti, sentendo il cuore accellerare sulle note del violino di Lindsey Stirling. Il viaggio dura quattro canzoni circa, quando mi accorgo di essere arrivata alla fermata davanti scuola. A malincuore mi alzo e scendo dalla corriera cercando di farmi spazio tra l'ammassamento di persone che si trova alla fermata, e vado verso il gruppo composto dalla mia classe. Tristemente tolgo le cuffiette, se no verrei giudicata asociale. Non fanno altro che giudicare, questi.

-Buongiorno!- annuncio, il mio sorriso è finto.

Sento un coro di saluti, quando la mia attenzione viene catturata dal ragazzo della corriera, seduto sulle gradinate che portano all'entrata della scuola. Lo osservo per qualche secondo, quando mi ricordo di dover mandare un messaggio a Jonathan per avvisarlo di essere arrivata sana e salva a scuola. Non fa altro che preoccuparsi. E' asfissiante, ma gli voglio bene. Credo sia l'unica persona che non mi fa sentire sola, mai. Le mie dita irrigidite fanno fatica a digitare, e spesso mi capita di sbagliare alcune lettere. Sto per finire di scrivere, quando vedo le porte aprirsi, e mi incammino con gli occhi incollati allo schermo. Notando con la coda dell'occhio l'avvicinarsi degli scalini, cerco di prestare attenzione a dove metto i piedi, ma è inutile. Dove la ho la testa quando serve? Appoggio la punta del piede sul bordo dello scalino, cercando di alzarmi con la forza della gamba. Sfortunatamente il peso dello zaino, contenente alcuni libri da prestare ad una mia compagna di classe, mi tira indietro. Fortunatamente atterro con la schiena su di esso, sbucciandomi solo i gomiti. Il cellulare non ha la mia stessa fortuna, e lo vedo atterrare più in là. Dopo essermi resa conto della situazione, mi tolgo le bretelle dello zaino e mi alzo il più in fretta possibile, precipitandomi a controllare lo schermo dello smartphone. Lo giro, trovando una crepa attraversante tutto il dispositivo. Maledizione. Mi tiro su contemplando la crepa, e mi guardo in giro; il ragazzo mi stava guardando, ma era serio. La linea della bocca perfettamente serrata, gli occhi spenti. Volto lo sguardo verso lo zaino, lo prendo velocemente da una bretella e lo appoggio su una spalla, e mi affretto ad entrare a scuola.

E questo è solo il primo giorno.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 24, 2015 ⏰

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