Capitolo 27 - I preparativi -

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Clarissa's pov

Stento a crederci , Demetri mi ha chiesto di sposarlo. Sono la persona più felice della Terra . Cammino veloce in cerca di Alec, sono sicura che si sente a pezzi. Un terribile frastuono si ode dalla stanza da ballo e dei ringhi di rabbia gli fanno eco. Santo Cielo ... Apro velocemente la porta e mi trovo davanti la scena più triste della Terra. "Alec ...", mormoro, portandomi una mano alla bocca. Una nebbiolina nera aleggia sopra il suo corpo steso a terra , inerme e con dei profondi squarci sulle braccia. Un pugnale è conficcato nel legno del pianoforte a coda nero. "Alec ... Ma che diavolo ti è venuto in mente?", grido, raggiungendolo ed inginocchiandomi accanto a lui. Alec mi guarda e ritira la nebbia nera. È distrutto, dentro come fuori... "Sono un grande scemo, non è vero?", sospira lui, con il volto contorto in una smorfia di dolore. Scuoto il capo e poggio la sua testa nel mio grembo . Le mie lacrime gli bagnano la fronte e lui sorride . "Sai, credevo che provocandomi del male fisico avrei potuto reprimere il dolore che più mi uccide... Quello provocato dal mio cuore, che esplode in mille pezzi ogni volta che ti vedo insieme a lui. Ma non è così. L'unico dolore insostenibile che provo è al cuore", mormora il vampiro. "Ti prego, non lo fare più. Non fare così ... ", gemo io. "Ti prego, adesso vai via. Hai un matrimonio da organizzare", dice Alec, tirandosi a sedere con estrema fatica. "Non posso lasciarti qui in queste condizioni ...", gli dico. "Ed io non posso rovinarti il matrimonio", mi risponde com fermezza Alec. "Ci vediamo , Clary... Adesso ho bisogno di un po' di tempo per metabolizzare la situazione", mi spiega in seguito, sorridendomi mestamente. "Ci vediamo", dico impotente. Esco dalla stanza e corro in camera mia, la stessa di Demetri.

Demetri's pov

Cammino per i corridoi del palazzo, fino a quando non sento dei singhiozzi disperati provenire dalla mia camera . Clarissa ... Apro piano la porta e la vedo sdraiata sul letto a pancia in giù , con la schiena scossa dai singhiozzi e la testa nascosta in un cuscino. Richiudo lentamente la porta e mi siedo accanto a lei . "Tesoro, cosa c'è?", le domando. "Non è nulla di importante... Sul serio", mormora lei, con voce spezzata. "Tutto ció che riguarda te è importante", le rispondo , accarezzandole lentamente la schiena. Lei alza la testa e si siede sul letto. Sta ancora tremando "Ti prego, parlami", la sprono . "Ho paura di perdere Alec... È arrivato a lesionarsi da solo per eliminare il dolore che ha al cuore", mi risponde infine. Alec ... Un mio amico rivale in amore. Alzo leggermente gli occhi al cielo e attiro Clarissa a me. "Tranquilla, è solamente a pezzi... Non lo perderai, ne sono certo", la rassicuro, tenendola stretta tra le mie braccia. Lei mi allaccia le braccia dietro al collo ed insieme uniamo le nostre bocche in un altro bacio dolce, lento ed eterno. Mi sto cercando di abituare il più possibile all'odore del suo sangue così dolce e sto facendo progressi. "Ti amo", mi sussurra lei. "Io di più , non cercare di dire che è il contrario", la ammonisco spingendola sul letto. Lei sorride "Se lo facessi?", mi provoca. Io scuoto la testa e avvicino la mia bocca al suo orecchio "Non ti converebbe, fidati", le sussurro. Lei ride "Ti amo di più io!", azzarda la ragazza. Quale errore ha commesso ... "Non avresti dovuto dirlo", affermo, per poi fiondarmi come un predatore sulla sua bocca. Lei risponde al bacio , e mi prende il volto fra le mani. Sorrido e scendo a baciarle la mascella, poi arrivo sul collo e alla scollatura della maglietta. Lei respira a pieni polmoni ed io trattengo il fiato. "Adesso devi andare , Jane e le ragazze vogliono portarti fuori per organizzare il tutto", le dico, scostandomi dal suo corpo sdraiandomi accanto a lei. "Inizia lo stress ...", commenta lei, sospirando rassegnata. Io rido, so che toccherà a lei occuparsi di tutto. "Dai, guarda il lato positivo... La sera starai tutto il tempo con me", le dico, prendendole una mano. Lei sorride "Sappi che faró tutto questo per te... Ti prego soltanto di fare una cosa". "Cosa?", le chiedo io, aggrottando le sopracciglia. "Devi assolutamente acquistare un completo nero con la cravatta rossa. Ti supplico!", dice lei , poi scoppiamo entrambi a ridere. "Signor sì, signora!", scherzo io. Dopo un secondo sentiamo Jane gridare da fuori alla porta "Demetri! Lascia andare Clarissa... Dobbiamo sequestrarla noi!". La mia ragazza alza gli occhi al cielo e mi saluta con la mano "Ciao ciao... Tigrotto". "Ciao ciao, gattina", rispondo. La porta si chiude ed io rimango solo con un sorriso idiota sulle labbra. Com'è che mi ha chiamato? 'Ciao ciao ... Tigrotto"?! Oh pace! "Io non sono un tigrotto!", mi lamento. "Ha ha ha ha ha ! Forza , tigrotto! Hai anche tu delle faccende da sbrigare!", sento dire. Mi volto e vedo Felix , Alec e Santiago in piedi accanto alla finestra. Cosa diamine stanno facendo in camera mia?! "Perchè mi date il tormento? Cosa ho fatto di male?", gli chiedo, alzandomi. "Devi assolutamente comprarti il vestito adatto per uno sposo e dobbiamo occuparci degli addobbi. Forza, seguici", dice Santiago. "Con voi? Io con voi non ci vengo... Rischio di impazzire!", affermo, sgranando gli occhi. "Avanti, non fare il bambino. Muoviti e andiamo a divertirci un po'!", dice Felix. "Ovviamente tu ,Demetri, con moderazione", sussurra Alec, guardandomi con un sorriso mesto. "Tranquillo, Alec. Io non ho mai avuto il vizio di divertirmi con le commesse e di dissanguarle nei camerini. Piuttosto voi due, Felix e Santiago, non fatemi fare pessime figure ", rispondo io, prendendo le chiavi della mia macchina e uscendo dalla mia stanza . "Di noi ti puoi fidar!", grida Santiago , dandomi una pacca sulla spalla. Ha appena citato la frase della canzone di Bennato ..."Solo io ho colto dell'ironia in questa frase?", rido, accedendo al garage del palazzo.

Clarissa's pov

"Questo non mi piace affatto ... Toglitelo, sembri una suora", commenta Jane. È il decimo abito da sposa che provo, ho l'impressione che quello adatto a me non esista! "Sinceramente sto perdendo ogni speranza di trovare l'abito giusto ...", sbuffo, entrando di nuovo in camerino. "Oh, rilassati... Lo troveremo!", cerca di incoraggiarmi Chelsea. Se lo dice lei ... "Che ne dici di uno dal bustino stretto e la gonna ampia?", mi chiede Jane, con una voce insolitamente amichevole ed estasiata. "Potrebbe piacermi", rispondo ridendo. Dopo pochi secondi , Jane scosta la tenda del camerino ed entra ad aiutarmi con l'abito. "Sono certa che questo ti calzerà a pennello... E poi, dovrebbe rientrare nei gusti di Demetri! Avanti, provalo!", esordisce , mostrandomi un lungo abito bianco e straordinariamente bello. Indosso l'abito ed esco dal camerino timidamente. "Cosa ne pensate?", chiedo, guardando Jane e Chelsea. Le due vampire sgranano gli occhi , ma a parlare è Heidi. "Santi numi! Sei fantastica!", grida la rana pescatrice dei Volturi. Sorrido e mi guardo allo specchio. Non riesco a credere ai miei occhi... L'abito che sto indossando è spettacolare, mozzafiato e strepitoso. Mette in risalto la mia vita sottile e mi fa sentire una vera principessa delle favole che, a diffidenza delle altre , ha scelto l'antagonista al posto del principe azzurro. Faccio una giravolta e rido felice. "È l'abito dei tuoi sogni, non è così?", dice Chelsea, scuotendo il capo dalla folta chioma leggermente mossa. Annuisco "Credo proprio di sì. È questo l'abito giusto per me... È questo l'abito con cui scriveró la parola eternità sulla mia storia d'amore con Demetri". "Forza, filosofa... Non è di certo questo il momento di filosofare! Vatti a cambiare, dobbiamo scegliere i fiori per il bouquet", mi rimprovera Heidi , spingendomi di nuovo in camerino. Mi cambio e raggiungo le altre. "L'abito ti è stato regalato da Marcus. Ci teneva, dice che assomigli molto nei modi di fare alla sua defunta moglie", mi spiega Jane. Annuisco e mi annoto mentalmente di andarlo a ringraziare non appena torneremo al castello. Per quanto riguarda il bouquet ho scelto delle rose rosse , legate da un fiocco color avorio. "Sarai bellissima quel giorno", dice Jane, guardando gli acquisti con occhi sognanti. Se mi concentro bene posso vedermi all'altare accanto a Demetri... Posso immaginarlo infilarmi la fede al dito e baciarmi davanti a tutti con delicatezza ed amore. Che grande dono l'immaginazione.

Demetri's pov

"Santiago, passami la cravatta di raso rossa", dico, guardando il mio riflesso allo specchio. Sono proprio un figurino ... "Credo che Santiago sia troppo occupato ad intrettenere le commesse. Tieni la cravatta", mi dice Felix, alzando gli occhi al cielo. "Per la miseria ... Qualcuno vada a controllare che non faccia stupidaggini", sbuffo arreso. L'ultima volta che siamo andati in un centro commerciale per degli acquisti, Santiago si è quasi bevuto la proprietaria del locale... "Vado io, tu continua a perderti nel mondo delle cravatte...", scherza il mio migliore amico. Io rido e comincio a fare il nodo alla cravatta, nel mentre chiudo gli occhi e cerco di immaginare la mia dolce metà con un abito bianco ed un sorriso che farebbe invidia anche agli angeli. Che visione paradisiaca... Il mio pensiero si dissolve in un secondo, non appena la voce di Alec mi penetra nelle orecchie. "La stai immaginando con il vestito bianco, non è così?", dice il vampiro. Apro gli occhi e stringo il nodo alla cravatta. "Sì, è così. Come hai fatto a capirlo?", gli domando, guardandomi allo specchio. "Lo stavo facendo anch'io. Sei fortunato, Demetri", mi risponde. Mi volto e lo guardo fisso negli occhi. "Stavi pensando alla mia ragazza? Alla mia promessa sposa?", gli domando leggermente infastidito. "Stavo pensando a lei perché voglio solo che tu la renda felice e che la rispetti ogni singolo giorno della tua vita. Voglio che tu mi prometta una cosa... Adesso", mi risponde lui.
"Cosa?".
"Non le fare del male. Non lederla in alcun modo... Non provocarle del malessere fisico o mentale... Non la ferire e non farla morire. Promettimelo", dice il moro.
"Lo prometto. Lo prometteró davanti ai più potenti clan di vampiri e davanti a Dio", gli prometto io. "Ottimo", dice lui. "Aspetta. Tu devi promettere una cosa a me. Non l'abbandonare mai... Sostienila sempre e prenditi cura di lei in mia assenza. Sempre. Difendila se io non dovessi più esistere e trattala come una regina", gli chiedo. In fondo, è questo ció che voglio davvero... Che lei sia felice. "Lo giuro", dice lui.

I can't kill you, I love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora