Capitolo 21 - La rivelazione -

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Clarissa's pov

È passata una settimana esatta da quando ho visto Demetri per l'ultima volta. I ricordi del giorno in cui sono stata aggredita da quei teppisti sono vaghi, ma alcuni momenti sono rimasti impressi nella mia mente... La felicitá nell'averlo visto emergere dal bosco, il 'Solo con te' che gli ho sussurrato mentre sprofondavo nel dolore più acuto, i suoi occhi rossi che trasudavano paura, terrore e affetto. L'abbraccio che gli ho dato quando mi venne a trovare e il timido ma sincero 'ti voglio bene' che gli dissi. Credo di non poter cancellare tanto facilmente questi gesti. "Persa nei tuoi pensieri?", domanda una voce , riportandomi con i piedi per terra. Alzo lo sguardo e vedo Felix. "Ciao Felix",lo saluto, rivolgendogli un sorriso sincero. "Oggi è il gran giorno, Chelsea ha detto che puoi lasciare l'infermeria", mi annuncia. "O Santo Cielo! Sì! Finalmente! Stavo marcendo qui dentro", urlo. Immediatamente salto giù dal letto e mi vado a preparare. Devo assolutamente vedere Demetri. Lo necessito.

Percorro i corridoi del Palazzo dei Priori, vagando alla ricerca del mio rapitore. Non è normale che mi sia affezionata al mio aguzzino... E poi, è stato proprio il mio aguzzino? Sbuffo, ma sbatto contro qualcosa di terribilmente duro e mi ritrovo a terra. "Vedo che non hai perso il vizio di camminare con la testa tra le nuvole", dice una voce. Alzo lo sguardo e un sorriso mi nasce spontaneo sulle labbra. Salto in piedi e mi fiondo tra le braccia di Demetri. Il suo profumo mi inonda le narici e mi sento di nuovo al sicuro. "Little Clarissa", sussurra lui , stringendomi stretta. "Stupido mio", rispondo io, affondando la testa nel suo collo. Lo sento sorridere e dopo un po' mi scosto da lui . "Come stai?", mi domanda. "Adesso che ti ho trovato bene", dico, scostandomi una ciocca di capelli dal volto. "Vorrei portarti con me in un luogo. Verresti?", dice , guardandomi negli occhi. Annuisco "Certo. Ho bisogno di uscire da questo posto", affermo. Camminiamo l'uno accanto all'altra e Demetri all'improvviso mi prende una mano. Rabbrividisco al contatto con la sua pelle, ma ne sono felice. "Temo di doverti bendare da adesso in poi", mi sussurra Demetri, sfilando dalla tasca della sua giacca una cravatta nera. Sorrido e prima di lasciare che mi bendi gli dico "Cos'è? Vuoi portarmi nella tua camera dei giochi come quella di Mr Grey?". Lo sento ridere e sollevarmi da terra"Non oserei mai farti quelle cose", risponde. Dove mi starà portando?

Non mi ha ancora tolto la cravatta dagli occhi, ma sento di essere circondata dagli alberi. C'è odore di muschio, di fiori e lamponi. Demetri corre veloce come una saetta e l'aria mi frusta in viso. "Siamo arrivati... Ma temo di doverti tenere bendata ancora per un po'. Abbi pazienza, con me ne hai già avuta molta", dice, posandomi a terra. Sorrido e scuoto leggermente il capo . "Anche tu mi hai sopportato abbastanza. Non sono una persona dal carattere facile, ti ringrazio di non avermi uccisa per questo", dico. Lui ride e mi prende una mano . Trattengo il respiro, sento che qualcosa di raro e speciale sta per accadere qui... Qui ed ora. "Durante tutti questi anni trascorsi sulla terra, ho imparato parecchie cose. La più bella, forse, è quella di studiare le persone ... Di studiarle sotto ogni singolo punto di vista. Tutti abbiamo delle sfaccettature diverse, non esiste una persona uguale all'altra. Siamo unici, ma ti posso assicurare che in duemila anni non ho mai incontrato qualcuno di più unico di te. Non sono mai stato molto bravo con le parole, quindi non ti stupire se adesso vedrai qualcosa e non sentirai nulla. Era l'unico modo che avevo per calare la maschera di mostro che ho sempre indossato. Credo che la bestia abbia trovato la sua bella. Sei pronta a vedere oltre le barriere?", dice, la sua voce è qualcosa di straordinariamente toccante e sublime. Stringo la sua mano, prendo una boccata d'aria e svuoto la mia mente. L'unica parola che vi è rimasta impressa, scolpita, è 'pronta'. "Mostrami ogni cosa", sussurro. Demetri si sposta dietro di me e comincia a sciogliere il nodo della cravatta. Il mio cuore comincia a battere forte e quando il tessuto nero si solleva dalle mie palpebre, inizio involontariamente a tremare. Apro piano gli occhi e faccio un passo avanti. La luce comincia ad irradiarsi davanti a me e metto a fuoco ció che mi circonda. Sotto i miei piedi c'è un tappeto bianco con dei petali di rose rosse. "Se hai intenzione di scoprire di più, segui il sentiero", sussurra Demetri. Sposto il mio sguardo su di lui e annuisco. "Vieni con me", affermo, prendendolo per mano. Muoviamo i primi passi e dopo tre metri trovo un foglietto a terra. Lo raccolgo e leggo la scritta 'Tu'. Sorrido e continuo fino a raggiungere l'atro foglietto , sul quale c'è scritto 'per'. Guardo di nuovo Demetri e lui è impassibile. Cosa ha in mente di dirmi? Andando avanti, colleziono altri pezzi  di carta e le parole per adesso formano la seguente frase : tu per me sei ció che di più bello possa aver mai desiderato, vorrei solamente chiederti una cosa: ... . Siamo giunti in una radura dove un bellissimo gazebo si staglia proprio al centro del prato. Delle rose rosse e bianche , s'intrecciano sulle colonne di legno ed io mi sento svenire a causa dell'emozione. "La domanda devi trovarla tu", mi dice Demetri. "So dove cercarla...", sussurro e mi volto verso di lui . I suoi occhi rosso rubino mi fissano ed io gli poggio lentamente la mano sul petto , dove dovrebbe trovarsi il cuore. "L'hai posta sul tuo cuore... Non è vero?", dico, sorridendo. Lui sorride quasi impercettibilmente, poi tira fuori dalla tasca della giacca l'ultimo foglietto. Lo guarda, lo accartoccia e mi afferra entrambe le mani . "Vorresti concedere il tuo puro cuore ad un mostro? Vorresti rimanere per sempre al mio fianco? Vorresti diventare ció dal primo istante ho sempre desiderato? La domanda che ti sto per porre è : mi ami?", dice, il mio cuore si ferma per un secondo, per poi ripartire ad un ritmo più veloce. "Amo tutto ció che fa parte di te, non solo te", sussurro . Demetri mi accarezza il viso e sembra quasi commosso. "Che fai, scemo? Non mi baci?", rido io, mentre lacrime di gioia minacciano di sgorgare dai miei occhi. "Ho giurato di non toccarti", risponde lui, ridendo con me. "Ma io non ho giurato un bel niente!", affermo , baciandolo dolcemente . Lui ricambia, ma è accorto. Questo è ció che ho sempre desiderato, questo è il bacio che ho sempre sognato. "Perdona ció che ti ho fatto", mormora, tra un bacio e l'altro. "Ti ho giá perdonato", rispondo, allacciandogli le braccia dietro il collo. All'improvviso Demetri si allontana da me "Tu sei la mia cantante. Potrei perdere il controllo con te, scusami", dice . La sua cantante. La sua cantante! O mio Dio! Sono la sua cantante... Ora mi spiego parecchie cose. "Sono la tua cantante?", gli chiedo. Lui annuisce "Ecco perchè non ti ho ucciso. Non posso ucciderti, ti amo". Sorrido e lo abbraccio stretto. "Ti amo", dico. Lui mi accarezza la schiena e mi bacia il collo. "Sei mia", ridacchia. "Sei mio", rispondo.

I can't kill you, I love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora