Parte 2 / Un mondo di colori

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Hiro appena svegliato decide di iniziare a 'lavorare' o meglio iniziare a combattere contro l'omofobia che lo circondava. Il ragazzo era molto bravo a disegnare infatti voleva diventare un Mangaka o meglio disegnatore, con sé portò via dei colori, dei fogli e tutto quello che gli serviva. Magari poteva vendere qualche suo dipinto per qualche spicciolo da mettersi via. Dopo 3 giorni che pioveva interrottamente, spuntò fuori l'arcobaleno con i suoi colori così accesi, Hiro non ci pensò due volte infatti prese subito colori a tempera e foglio su tela dove iniziò a disegnare ciò che vedeva in quel momento, ci mise una giornata intera per finirlo, quel ritratto, dell'arcobaleno che sembrava quasi reale, aveva dato delle sfumature reali.
Lo lasciò asciugare per un paio di ore dopo di ché a metà pomeriggio decise di lasciare qui le sue cose per cercare di vendere il suo 'capolavoro' in città.
Alla mattina e al pomeriggio le strade di Tokyo erano molto affollate diciamo, tenne il suo dipinto tra le braccia senza mai lasciarlo cercando un negozio di pittura, quadri per poterlo vendere.
Finalmente eccoci aveva trovato quello che stava cercando un negozio, entrò e attese il suo turno.
Una bellissima ragazza si avvicinò chiedendo cosa tenesse in mano,  Hiro disse che questo era un suo dipinto fatto stamani e su quanto potrebbe venire a costare. La ragazza disse che poté costare anche bene, un'ottima cifra che infatti il padrone del negozio gli diede molti soldi per quel dipinto così raro facendogli anche le congratulazioni, nessuno prima aveva dipinto un arcobaleno, lo prendevano troppo "banale". Uscì dal negozio felice sopratutto per i complimenti ricevuti,  era la prima volta per lui.
Hiro alle volte era anche un po' sbadato, girò l'angolo per tornare a 'casa' sua, si scontrò con un ragazzo cadendo a terra. Non lo aveva per niente visto, apri gli occhi, e vide il paradiso per la prima volta, davanti ai suoi occhi c'era un ragazzo dai capelli neri e occhi che sembravano cristallo,  Hiro era caduto nella bellezza di quei occhi così profondi che lo guardarono. Il ragazzo chiese se stesse bene, Hiro si sedette a terra e scosse la testa chiedendo scusa dell'incidente.

Ragazzo; 《Tranquillo è tutto apposto,  ero io che stavo correndo e non ti ho visto arrivare, comunque piacere io sono Akihiro.》

Disse il ragazzo dagli occhi di cristallo al più piccolo che li tende la mano per farlo alzare da terra.

Hiro: 《Oh! Grazie! Il piacere è tutto mio, io sono Hiro.》

Hiro era completamente imbarazzato per quel gesto così dolce, afferrò la mano e si tira su,  sorridendo.

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