Spia ( parte 2 )

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Mi accorsi che non avevo registrato abbastanza.
Meglio fare il lavoro per bene se no chi li sentiva a quelli.
Mi sentivo come una schiava ma... Era davvero cosi? O lo facevo anche per vendetta mia?
Dovevo autoconvincermi che era per ricambiare il favore se no probabilmente non avevo avuto il coraggio di andare a spiarlo.
Scossi la testa e scesi dal ponte.
Ammirai e registrai, sempre senza farmi notare, l'altra parte di allenamento da una posizione migliore.
Le tecniche di attacco e di difesa erano davvero micidiali, potevano superare quelle della kirkwood.
Appena i ragazzi vedranno il loro allenamento sapranno in quali campi migliorare o cambiare stile di gioco.
Ad un certo punto qualcosa mi bloccò, il corpo non reagiva più a niente e non capivo perché.
Forse... Erano i sensi di colpa. Ma per cosa? Per aver fatto la cosa giusta? Più pensavo questa cosa e più mi sentivo male. Perché? Perchééé??
Quando mi ripresi lo vidi avvicinarsi a me.
"Oh cacchio!!"
Mi girai di botto facendo finta di non averlo visto.
Me lo ritrovai accanto prima di quanto pensassi.
Mi toccó il braccio. Quel contatto mi fece un po avvampare. Era da tanto che non sentivo le sue mani. Comunque sembrava non essere cambiato, mi toccava con la stessa delicatezza di una volta.
-Leira!!-
Io mi girai e lo guardai sorpresa, come se lo avessi visto per la prima volta quel giorno.
-Oh Axel, non pensavo di trovarti qui! - la definii peggiore imitazione del secolo ma a quanto pare lui ci credette.
-Neanche io pensavo di trovati qui!-
-"certo perche mi hai abbandonato!!!" - pensai con rabbia.
-Beh... Ecco... Posso spiegarti...- sembrava anche lui coi sensi di colpa fino al collo.
-Lascia stare, non devi spiegarmi niente, chi sono io per dirti cosa fare nella vita?!- non avevo alcuna voglia di ascoltare stupide scuse, quindi ci misi subito un punto.
-Ah, sono contento che non sei arrabbiata con me!-
-"arrabbiata non é la parola esatta!!"-
-Beh, vuoi venire? Ti faccio vedere la squadra!-
-Oh io...- non mi lasciò terminare la frase che mi prese per la mano e mi trascinò fino al campo.
Per la mano! Per la manoooo!!!
Per un attimo provai delle bellissime sensazioni ma ciò che mi aveva fatto andava oltre quelle sensazioni. Non mi lasciai distrarre.
Potevo prenderla come un opportunità: mi aveva fatto entrare nella zona del nemico, cosi potevo riprendere meglio l'allenamento che era ancora in corso.
-Ehi Axel, chi é lei?- domandò il capitano della squadra, Mark Evans se non mi ricordavo male.
-Lei é Leira Castillo, una mia cara amica della kirkwood, era la manager della mia squadra!-
-Cosaaa?! La manager della kirkwood! Sei impazzito?!- sbottò un ragazzo robusto dalla pelle scura, i capelli rasati rosa e gli occhi neri -Così andrà a fare la spia agli avversari!!-
Mezza squadra mi guardò storta. No, adesso che avevo una buona opportunità non dovevo sprecarla.
-Oh no no, non sono più manager della kirkwood! -
-Ah no?- esclamò sorpreso Axel.
-No, mi sono scocciata, non sopportavo più i tre fratelli!-
-Vero, quei tre hanno un bel caratterino!-
-"non immagini quanto!"-
-Allora se le cose stanno cosi perche non farla restare?! - disse Mark - OK, allora riprendiamo l'allenamento!-
Axel raggiunse gli altri. Prima però si girò verso di me e mi sorrise.
Accidenti, perche mi hai sorriso? Sto facendo il doppio gioco, cavolo!!
I sensi di colpa mi ri-divoravano l'anima.

Continua...

Inazuma Eleven: Vendetta e amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora