7. Passaparola

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Un quadrifoglio... davanti a me c'è un quadrifoglio. Ah, e non è tutto; c'è anche un sasso rosso sgargiante.

Un quadrifoglio e un sasso rosso.

Se metto più a fuoco, vedo anche del bicarbonato, 20 ml di alcool, polvere di ali di farfalla...

E sangue.

Una pozza di sangue.

Ehi, ma... stranamente tutto ciò ha un che di stranamente familiare...

«Doro wie yeogin runway! Nal baraboneun nun sok milky way! JUST LOVE ME RIGHT! AHÀ! BABY, LOVE ME RIGHT! AHÀ!»

Ah, che cacchio, ogni volta che mi sveglio con questa dannata sveglia mi prende un infarto!

E un'altra giornata ha inizio...

Evviva.

«Ragazzi? Ragazzi?» li chiamo, con voce assonnata, allungando un braccio per terra.

Sì, stavolta per non rischiare che mia madre li vedesse ho deciso di metterli a dormire sotto al mio letto, su alcuni soffici strati di tessuto.

Al mio richiamo salgono sulla mia mano e io li sollevo alla mia altezza, poi mi sfrego gli occhi con l'altra mano.

«Pronti per un'altra giornata?» chiedo.

Chanyeol, indicandomi, mi risponde: «Pronta tu, piuttosto! Come farai con Choi Hye Seong?»

«Oh, no, cavolo!» esclamo, quando stavo già iniziando a dimenticarmi di tutto.

Mi metto le mani nei capelli e inizio a disperarmi.

Choi Hye Seong...

Il preside...

Mia madre saprà della mia convocazione di oggi!

«Oh no, dannazione! Porca miseria!» impreco.

Com'è possibile che ieri non ci abbia pensato?

Eppure sono andata a fare una passeggiata al parco proprio apposta per far ragionare la mente!

Ah, ora ricordo... ho trovato un quadrifoglio e l'ho subito preso, e mi sono momentaneamente dimenticata della convocazione della preside di oggi.

Beh, in fondo Choi Hye Seong è stata anche troppo buona ad avvisarmi.

Avrebbe potuto non dirmi niente e io oggi lo avrei saputo dal nulla, spaventandomi ancora di più.

Mi preparo più veloce della luce, decidendo di mettere gli EXO nel mio grande portacellulare, che d'ora in poi terrò sempre in mano.

Al cellulare troverò un'altra sistemazione; in fondo gli EXO sono mille volte più importanti, no?!

Do ai ragazzi degli altri biscotti da mangiare per colazione, quelli avanzati da ieri, insomma...

Poi, prima di prepararmi, ordino loro: «Via, ragazzi, saltate dentro!»

Poi preparo la cartella in fretta e furia.

Mentre esco, non saluto nemmeno mia madre, che effettivamente da un po' si chiederà il perché del mio strano comportamento.

Ma non saprei nemmeno io cosa risponderle.

So solo che l'arrivo degli EXO qui mi ha letteralmente cambiato la vita e sono diventata molto più agitata di quando già non lo fossi.

Per fortuna stamattina faccio in tempo a prendere l'autobus giusto.

Mentre sono sul bus, una ragazza bassettina e coi capelli legati mi viene incontro.

I miei mini EXO [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora