Prologo

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Ciao mi chiamo Rebecca ma i miei amici mi chiamano becca,non so bene il perchè ma mi piace. Ho i capelli castani più chiari sulle punte,le lentiggini,gli occhi marroni,sono alta magra e pratico uno sport che a me piace molto: pallavolo. Vivo a Chicago in America,amo questa cittá perchè è piena di ragazzi che si vogliono divertire,come me. Ho 16 anni,una madre,un padre e due fratelli,una più grande di 19 anni e uno più piccolo di 7. Chanel è mia sorella,l'ho sempre considerata una migliore amica,mi ha sostenuta e aiutata in tutto. Adesso è al college,lontano da casa,però ci sentiamo spesso in videochat.Gabriel,mio fratello,è un bimbo minchia colossale,non lo sopporto quando comincia a parlare della mia vita sociale ai miei genitori,anche perché la maggior parte delle cose che dice sono false, comunque non ci passo tanto tempo ma ci tengo molto a lui. Frequento il penultimo anno di liceo al Mounth Prospect High School,mancano pochi giorni alla fine della scuola e questo non mi entusiasma per niente:i miei mi obbligano ad andare in un villaggio sconosciuto della California per fare nuove amicizie ma sinceramente penso che sia inutile,a volte non le capisco le loro idee assurde. I miei amici andranno tutti a fare un viaggio a Miami per un mese e mezzo e sono sicura che si divertiranno molto, a differenza mia. Non ho avuto molti ragazzi nel corso di questi anni e quelli con cui ho provato ad avere una "storia"mi hanno tradita quindi ho sempre considerato gli uomini delle persone di cui non ci si dovesse fidare. L'unico "uomo della mia vita",dopo mio padre,di cui mi sono sempre fidata è stato Dylan il mio migliore amico,purtroppo anche lui andrá a fare il viaggio con il resto dei miei amici quindi non penso che lo potrò vedere per i prossimi due mesi e credo che sará una delle poche persone che mi mancherá davvero molto. Poi c'é Lily, lei è la mia migliore amica,ogni giorno stiamo insieme, quindi ormai è come se facesse parte della famiglia;nonostante il fatto che sto con lei da quando siamo nate, non mi sono mai stancata della sua presenza. Mi ha promesso che mi verrá a trovare quest'estate ,in California, e non vedo l'ora che arrivi quel momento perché così almeno avrò qualcuno con cui divertirmi al posto di stare da sola,sotto l'ombrellone, a guardare dei ragazzi strani che fanno dei giochi strani e che non si possono considerare dei diciottenni. Questo lungo pensiero svanisce con la suoneria del mio telefono.
<Ciao Becca! Scendi giu in piazzetta a bere qualcosa?> dice Dylan in tono divertito
< Emh..certo,due muniti e scendo> borbotto io ancora scossa dal pensiero precedente.

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