Capitolo 1 - Insieme

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Credere all'inverosimile?

Penso sia possibile soltanto se lo vedi con i tuoi stessi occhi.

- Yuna! Non Scherziamo! -

- Tyler fa male! Aiutami! Fallo smettere! -

- Ci sto provando! Resta con me Yuna! Yuna! -

Qualche ora prima. 10 agosto 2013

Oggi io e il mio ragazzo compiamo 5 anni di convivenza, incredibile come il tempo voli. Abitiamo in un piccolo paesino di nome Korun. Si trova a 500 metri dal livello del mare. Mi piace molto come ambiente, è tranquillo e ti permette di stare in pace con il mondo. La nostra è una casa unifamiliare a due piani: al piano terra ci sono la cucina,la sala,due bagni e un piccolo corridoio dove si trova l'ingresso, e inoltre nella sala c'è anche una porta finestra che ti permette di accedere al giardino. Di sopra, invece, c'è una sala, la nostra camera da letto con tanto di cabina armadio, e un altro bagno.

Io mi chiamo Yuna,ho 26 anni e faccio la barista in un locale vicino casa.

Molto spesso mi capita di guardarmi allo specchio per cercare di capire cosa ci sia di bello in una come me. Porto gli occhiali, un paio di ray-ban neri. Ho sempre portato sin da piccola i capelli lunghi, difatti ora mi arrivano sino al fondo schiena. Sono lisci e neri come il carbone. Invece mi sono sempre piaciuti i miei occhi, sono di un verde acceso, non li cambierei per nulla al mondo. Sono magra, ma non come un chiodo. Ogni domenica vado a correre in mezzo ai boschi per tenermi in forma.

Stasera il mio fidanzato per festeggiare ha scelto di portarmi a cenare in mezzo ad una prateria che si trova nascosta dal bosco. Il luogo mi terrorizza un po', ma solo il fatto di avere qualche candela accesa e lui al mio fianco mi fa sentire al sicuro.

- Yuna!Sei pronta? -

- Quasi finito!Sono in bagno!-

Ed eccolo che mi raggiunge, ogni giorno diventa sempre più carino. Sin da quando l'ho conosciuto ho amato i suoi capelli spettinati dal colore castano chiaro, per non parlare dei suoi occhi azzurri. Ho sempre pensato che ci fosse l'oceano lì dentro.

Lui fa lo scrittore, proprio per questo cerca sempre di farmi vivere al meglio, diciamo che mi vizia. Quasi tutti i giorni va in palestra, dice che il proprio corpo è come un tempio e bisogna rispettarlo o esso ti si potrebbe torcere contro. Va bene che ha 27 anni, ma a volte esagera.

- Tyler, ti sembra il caso di mettersi giacca e cravatta? Stiamo andando a mangiare in un prato, non al ristorante. - gli dissi

- Lo so, ma sai che ci tengo. -

Quel suo sguardo così tenero, voleva sempre fare colpo su di me e nonostante gli anni passavano... Ci riusciva sempre.

- Inoltre mangiamo dei panini, mica chissà quale diavoleria. -

- Ricorda che andiamo in quel posto soltanto perchè oggi ci sono le stelle cadenti. -

Io le adoro e proprio per questo voleva portarmici.

- D'accordo, sono pronta. -

Chiusa la porta di casa a chiave ci incamminammo verso il garage. A differenza sua io indossavo una canottiera con sopra una felpa blu, shorts e Hogan ai piedi.

Entrato nel garage tirò fuori la macchina e mi fece salire.

- Allora ti piace? - mi chiese

- Che cosa la macchina? Tesoro è la solita Audi TT ormai da 2 anni. -

- Si ma stamattina l'ho portata a lavare. -

Anche a queste piccole cose lui ci teneva.

- Non potevi farlo domani? Cioè adesso con tutto il fango si sporcherà. -

Mi mise una mano sulla spalla e mi sorrise, aveva già intuito che ero entusiasta.

In macchina ci volevano all'incirca 10 minuti, poi arrivati bisognava posteggiare per strada, per poi addentrarsi in mezzo al fitto bosco. Muniti di torce e cesti pieni di cibo incominciammo la camminata. Avevo paura , c'era troppo buio attorno a noi, ma lui cercava lo stesso di farmi stare bene.

Dopo nemmeno 5 minuti finalmente raggiungemmo il posto. Un pratone enorme tutto verde soltanto per noi, era fantastico. Tutt'attorno vedevi soltanto alberi, e sopra un cielo stellato impossibile da dimenticare. Si erano già fatte le 21.00 , perciò conveniva incominciare a cenare. Messo per terra qualche asciugamano, acceso delle candele, iniziammo a mangiare i panini. Quell'attimo durò poco, difatti appena finito ne approfittammo subito per sdraiarci l'uno vicino all'altro. Mentre ammiravamo l'enorme quantità di stelle ogni tanto ci scambiavamo qualche bacio.

- Che cosa vedi lassù? - mi chiese

- Tante stelle, ognuna più bella dell'altra. -

- Ehi, ancora auguri. -

Mi guardò dritta in faccia e mi baciò, ancora, e ancora.

Dopo qualche minuto...

- Perfetto, io ne ho già viste almeno 7, tu piuttosto? - mi domandò

- No uffa, io sicuramente meno, ma non le stavo a contare. Aspetta, quello cosa è? -

Gli indicai con l'indice uno strano luccichio fisso in cielo.

- Quello? Mi sembra una stella. -

- Si ma aspetta, guardala ancora -

Quello strano bagliore iniziò a muoversi in senso antiorario creando dei piccoli cerchi quasi invisibili nel cielo.

- Li vedi? - chiesi

Non avevo mai visto nulla di simile, non riuscivo a trovare un senso logico a quello che stavo vedendo.

- Forse è meglio tornare a casa. - disse con voce preoccupata

- Di già? Sei Sicuro? -

- Preferisco concludere la serata da qualche altra parte,magari andiamo in paese,ma non fissi in questo posto. -

-Se così pensi sia più sicuro,va bene... - concludemmo il discorso

Persino mentre parlavamo continuavo a fissare quella strana luce, essa continuava a roteare.

Cosa stavo guardando?


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