Capitolo 2 - Presenze

143 13 10
                                    

- Andiamo via Yuna. -

Tyler continuava a insistere, così per non farlo agitare oltre, scelsi di seguire le sue parole. Alzati cominciammo a prendere tutta la roba che era sparsa in giro per portarla via. Piegato anche l'asciugamano eravamo pronti per avviarci verso l'auto.

- Andiamo. - mi disse con un sorriso quasi spezzato per la tensione.

Mi pulii un attimo la maglia ed iniziai a seguirlo. Proprio dopo qualche passo sentii una lieve presenza provenire da dietro di me. Terrorizzata mi voltai bruscamente. Puntai la torcia in direzione degli alberi, ma non trovai nulla.

- Ehi ma che fai? Forza che resti indietro! - Tyler pareva già abbastanza distante rispetto alla mia posizione, così senza pensarci troppo lo raggiunsi il più velocemente possibile.

Eppure, in quell'istante ...
Ricominciai a sentire qualcosa, come se qualcuno mi stesse alitando sulla schiena, ogni muscolo del corpo si paralizzò solo all'idea, rimasi immobile.
Successivamente il fetore si fece sempre più grosso, finché proprio davanti a me apparvero due mani,di un grigio scuro, con soltanto quattro dita e parecchio aguzze. Mi coprirono gli occhi ed iniziarono a stringermi la faccia.

- Tyler! Aiuto! -

Soltanto da lì capii che era reale, difatti iniziai a chiedere aiuto.

- Yuna!!! Ma che stai facendo?! -

Lui tornò, ma rimase fermo a guardare da lontano.

- Sbrigati! -

Provai con le mie stesse forze a liberarmi dalla loro presa, ma pareva impossibile.

- Smettila di coprirti gli occhi! Muoviti! -

- Io non sto facendo niente, fallo smettere! -

Sembrava che Tyler non vedesse nulla, credeva stessi facendo tutto da sola. Dopo sentii i miei piedi prendere il volo lentamente, piano piano cominciai a non toccare più il suolo.

- Tyler! -

- Ma che cazzo sta succedendo?! -

Non so per quale inspiegabile motivo stesse accadendo, ma stavo davvero volando.

- Sto arrivando Yuna! - urlò

Mi alzai di qualche metro, giusto in tempo per Tyler che mi afferrò dalla caviglia.

- Fa male! -

Le sue mani stringevano sempre di più, come se mirasse a farmi esplodere la testa. Non avevo mai sofferto così tanto, provai persino a piangere, ma le lacrime non riuscivano ad uscire per colpa della stretta.

- Dannazione scendi! -

Lui ci stava provando con tutte le sue forze, eppure sembrava non bastare mai.

- Non mollerò mai te lo prometto Yuna! -

Fu proprio dopo quelle parole che tutto finì. Le mani scomparvero e come per magia caddi nel vuoto, ma per fortuna ci fu lui a prendermi. Finalmente riuscii a riaprire gli occhi,anche se ancora vedevo lievemente appannato. Mi trovavo fra le sue braccia, salva, al sicuro. Mi disse che in faccia era tutta rossa, persino con dei lividi, perciò questo strano incontro c'era stato davvero. Iniziai a piangere sul suo petto, ero ancora terrorizzata.

- Stai tranquilla, adesso è tutto finito. -

Così mi portò via, a casa, l'unico posto che al momento poteva sembrare sicuro.

Cosa mi aveva toccato? Perchè lui non lo vedeva? Non poteva essere un incubo, mi sarei già svegliata. Che sia opera di qualcuno a noi ignoto?


Il RapimentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora