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LOUIS

Ero rannicchiato nella mia coperta. O meglio nella vecchia coperta di Dylan. Sapeva ancora di lui, sapeva della sua simpatia, del suo sorriso, della sua risata, del suo amore. Dire che mi ha cambiato è poco. Lui mi ha migliorato. Molto. Mi ha reso più forte, mi ha aiutato a rimanere in piedi quando cadevo sempre. E non ci credo ancora che non ci sia più. Che non sia qui a coccolarmi davanti ad un film romantico strappalacrime. Che un fottuto incidente me lo abbia portato via. Ricordo ancora i primi giorni dopo, non mangiavo, non parlavo, fissavo il muro tenendo stretta una nostra foto, quelle chiuse da due anni nei cassetti di cui ho volontariamente buttato via la chiave. Non riesco ad accettarlo. Avevo tutto ed è bastato il nulla per far finire quell'eternità che mi ero creato. Presi il telefono rigirandomelo tra le mani. Non potevo rinstallarmi Lovoo o sarei caduto definitivamente come sta mattina. Mi pento molto per come mi sono comportato con Harry, ma cosa potevo fare? Mi aveva chiamato Nick. Credeva fossi l'uomo che amava ed ama. E questo mi ha distrutto. Completamente. Lui non mi amerà mai. È appena si distrarrà io scomparirò così velocemente che non se ne accorgerà neppure. Sembra un buon piano. Spero solo che non si stia scopando nessuno, o meglio spero che stia scopando con qualcuno e che venga sfondato così tanto che non riesca più a sedersi. Gli starebbe bene.
presi il telefono e digitai il numero di Zayn, sperando che mi rispondesse subito
«possibile che mi chiami sempre quando sono occupato?»
Non riuscii a rispondere. Visto Louis? Sei inutile. Hai fatto bene a provare a suicidarti sta mattina. Muoviti, sali al piano di sopra e fallo ancora e lascia stare Zayn.
Chiusi gli occhi ascoltando la mia voce interiore. Aveva ragione.
«scusami» sussurrai
«non ti disturbo più» sussurrai poco dopo mordendomi forte il labbro trattenendo le lacrime sapendo che anche l'unica persona in cui confidavo mi odiava
«Avanti,che c'è Tomlinson?»
Scossi la testa sapendo che comunque non mi avrebbe potuto vedere con le lacrime che ricominciavano a solcarmi le guance
«Tomlinson?»
inghiozzai leggermente strizzando gli occhi cercando di smettere
Chiusi velocemente la chiamata spegnendo il telefono così non avevo problemi
Corsi velocemente nella mia camera spaccando la serratura del primo cassetto ormai chiuso da anni
Lo staccai dal mobile svuotandolo sul letto
È lì la vidi. La nostra foto. Io e lui sorridenti che guardavano nell'obbiettivo. Spensierati come tutte le giovani coppie, con i propri sogni per il futuro.
presi piano la cornice e accarezzai con il pollice la faccia di Dylan. Era così bello. Così speciale. Così unico.
Singhiozzai più forte stringendo tra le mani la cornice portandomela sopra al cuore. Lui era ancora qui. Lui non era morto. È solo tutto un terribile incubo un po' lungo.
E piansi. Piansi così tanto. Smisi solo quando le lacrime furono finite. Ore dopo.
Era già sera, il crepuscolo illuminava la stanza di un rosso sfumato. Rosso che ricordava molto il sangue
Riguardai ancora la nostra foto e tutti i suoi vestiti ancora impregnati dal suo profumo. Si. Lui era ancora qui. Io lo sapevo.
guardai lungo le scale che conducevano al piano di sotto
Era lui. Io lo sapevo.
Corsi giù con ancora la nostra foto tra le mani. Era lui. Era tornato per me.
Aprii velocemente e fissai la persona davanti a me. Senza dire niente. Senza muovermi. Non era lui. Lui era morto.
«Tomlinson son due ore ch- Louis,che ti é successo?»
Crollai sulle mie stesse ginocchia ritornando a singhiozzare. Perché era tutto così difficile? Perché Dio mi odiava? Che cosa avevo mai fatto di male?
Lasciai cadere accanto a me la nostra foto scoppiando a piangere ancora. Ero patetico e lo sapevo benissimo. Ma non riuscivo a reagire. Non riuscivo più ad essere il Louis di due anni fa. Lui era morto. Ed io con lui.
«Louis,parlami.»
«Louis,se é stato il riccio,giuro che lo ammazzo.»
«Louis,per favore parlami.»
dice mentre mi prende e mi trascina sul divano.
Scossi la testa piangendo. Non potevo dirglielo. Non potevo. Neppure Harry lo sapeva. E non si é mai accorto di nulla.
Gli avevo raccontato che era morto mio nonno. Una semplice ed innocua bugia che però abboccó quasi subito
«Louis,ti prego.»
Sorrise e mi accarezzò la guancia.
Scossi ancora la testa rannicchiandomi a lui. In quel momento l'unica cosa che mi serviva era effetto. Una persona che ci fosse. Una persona che mi tenesse in piedi. E Zayn c'era. Forse avevo sbagliato a pensare quelle cose nei suoi confronti
«Louis,ascoltami.»
«t-ti p-pre-prego n-no-non c-chi-chiedere» sussurrai stando rannicchiato a lui.
«ne parliamo domani. Adesso vieni qui.»
Mi strinsi a lui quasi fino a perdere il fiato. Inspirai il suo profumo. Tabacco e caramello. Da svenimento. Adoravo quando Zayn mi abbracciava. Mi sentivo al sicuro, ma soprattutto mi sentivo amato.
« grazie» sussurrai pianissimo contro di lui
Mi solleva il mento con due dita
Comincia a guardarmi sorridente,poi mi asciuga le lacrime.
Lo guardai negli occhi. Erano bellissimi. Così scuri ma così... Dolci. Socchiusi gli occhi per il suo tocco non perdendo il contatto tra i nostri occhi. Eravamo vicini, ma non troppo. Il suo potuto mi invadeva le narici e non potevo fare altro che bearmi e registrarlo nel cervello
«Lou..io..»
«si?» dissi piano continuandolo a guardare
Continua a fissarmi,schiude le labbra e comincia a fissare le mie.
Col pollice mi accarezza la guancia mentre,la mano sinistra,prende a massaggiare la schiena.
Quasi esitante,si fiondò sulle mie labbra in un bacio casto.
Spalancai gli occhi non aspettandomelo. Mi stava baciando. Zayn mi stava baciando. Chiusi gli occhi e ricambiai castamente attaccandomi meglio a lui
Anche lui sembra cercare più contatto, si avvicina di più infilando una mano sotto la mia maglia.
Mugolai leggermente salendo sulle sue cosce continuandolo a baciare accarezzandogli i capelli.
Gli permisi l'accesso e da li iniziò tutto. Tirai i capelli a Zayn continuandolo a baciare e stringendolo a me. Avevo trovato la persona da amare. Ci ero riuscito. Avrei dimenticato Dylan, ne ero sicuro. Scambiammo i posti.
Si mise a calvacioni su di me senza lasciare il contatto alle labbra.
«Lou..la porta era ap-»
Mi bloccai sotto Zayn. Harry era lì. Era lì e aveva visto che ci stavamo baciando. La persona che amo.
«Harry» mi staccai velocemente da lui
«Lou..io ero venuto qui per scusarmi per oggi...meglio se vado adesso.»
«non devi scusarti, non hai fatto nulla... Sono io quello che dovrei scusarmi» mi morsi il labbro abbassando lo sguardo sentendo rimbombare nella mia testa lui che mi chiamava Nick...
«Devo andare da Niall adesso.» esce di corsa.
E rimasi lì a guardare la porta. Sentendo di avere rovinato tutto un'altra volta.

HARRY

"Vai da lui,non puoi darti nessuna colpa se prima non capisci cos'è successo!" mi aveva detto Niall.
Ci sono andato ed ecco cosa é successo.
Perchè lui? Cos'hai lui?
Perchè non mi ha detto niente? Sono il suo migliore amico,sono a conoscenza del suo orientamento sessuale,perchè non dirmi che aveva una storia con Zayn.
Poteva benissimo avvertirmi,l'avrei presa meglio.
Spaesato e confuso,corsi il più velocemente possibile verso la mia auto dove Niall mi stava aspettando.
«allora riccio? Come è andata?»
«non ne voglio parlare.» dissi semplicemente. Poi cominciai a guidare verso cada del biondino,dove mi aspettava una festa,capace di farmi dimenticare l'orribile serata passata.
«ti chiederò tutto domani»
Forse stavo andando troppo forte,ma non mi importava più di tanto. Annuii a quello che mi disse Niall e per il resto del viaggio,il silenzio regnò nell'auto.
«Jace sta vomitando nel mio giardino»
«Pensa a quello che accadrà quando se ne accorgerà tua madre.»
«non ricordarmelo»
Scesi dall'auto ed entrammo in casa« Dimmi che hai comprato gli alcolici»
«Torno a casa,altrimenti.»
«ultimo tavolo della cucina, buon divertimento»
Mi precipitai in cucina senza pensaci due volte e afferrai la prima bottiglia che trovai.
"Jack Daniel's" recitava l'etichetta.
Non mi preoccupai nemmeno di prendere un bicchiere e cominciai a bere,in giro per la casa.
Alcune delle persone presenti non sapevo nemmeno da dove provenissero.
Molti sembravano già ubriachi,altri se ne stavano in angolini a parlare senza dare confidenza a quelli che non fanno parte della loro cerchia. C'è chi sta a limonare nel divano del biondo,e quest'ultimo non la smette di lamentarsi per chi invece,sta a sporcare tutta casa. É sempre così,prima organizza le feste e dopo si lamenta.
Un ragazzino,seduto in fondo alle scale a sorseggiare chissà quale analcolico,si guardava attorno,quasi spaventato. Sembrava innocuo,qualcuno che non avrebbe parlato per paura,qualcuno che si fa sempre i fatti suoi,qualcuno pronto a dare amore,ma probabilmente,non ancora a riceverlo anche se lo aspetta.
Un po come ero io prima di conoscere Nick..Nick.
Avevo trovato la mia preda perfetta.

♥LOVOO• Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora