Forte. Tu sei forte.
Le dicevano.
Sì, lei era forte, lo era stata, lo fu.
C'era una volta, come si dice nelle belle favole, la sua forza, ma in quel novembre stranamente soleggiato la debolezza vinse sulla forza e Lauren non esisteva più. Era diversa, non era più lei e, anche se provava a cercarsi nelle profondità del suo cuore, non si ritrovava. Si era persa in un labirinto, in quel tunnel chiamato adolescenza, non riusciva nemmeno a vedere quel bagliore che indicava la fine; pensava che non ne sarebbe più uscita.
Era arrabbiata con sé stessa, continuando a fingere era diventata quella ragazza sorridente dagli occhi spenti, ma quel sorriso era uno scudo, una maschera che non riusciva più a togliersi, che sembrava essersi incollata sul suo viso.
L'unica consolazione era uscire, ogni tanto, con quelle persone che la vedevano sempre così, ma che non si accorgevano che dietro quelle labbra incurvate si nascondevano debolezza e rabbia.
Tuttavia, non era l'unica in quel gruppo a stare male con sé. Non si accorse delle guerre degli altri, poiché non le importava e non aveva voglia di addossarsi i problemi altrui quando non riusciva a risolvere i suoi.
Era da ormai un mese che si incontrava con loro i sabato sera e, fingendo, divertiva la compagnia con risate e comportamenti scherzosi, quando in realtà fuggiva dal dolore che la rincorreva ovunque andasse. Oramai aveva conosciuto i ragazzi e le ex compagne di scuola che in quei giorni la facevano sentire parte di una cosa che poteva essere amicizia: non sapeva se definirli amici o conoscenti o stranieri, poiché la spensieratezza di quelle ore passate con loro era strana; sembrava che ognuno, uscendo, si sfogasse per liberare la mente da qualcosa più grande di loro, come successe a Lauren.
Tutti hanno dei problemi e tutti trovano un modo per non distrarsi, forse quel gruppo reagiva così: seppur non si conoscessero fra loro nel profondo, insieme c'era equilibrio e tranquillità. Ma andando avanti coi tempi, i pensieri segreti vennero alla luce e il gruppo iniziò a perdere membri.
A ognuno dei ragazzi mancava qualcosa come l'amore per Lion e Mark che, inaspettatamente, si dichiararono a Lauren lo stesso giorno. Sembrava che si fossero messi d'accordo, ma ovviamente non fu così, fu naturale e Lauren rimase sorpresa nel ricevere due dichiarazioni da due ragazzi del gruppo, soprattutto da Mark poiché non aveva avuto occasioni per parlarci spesso come capitava con Lion, il secondo ragazzo che si dichiarò. Non si conoscevano ancora bene, era passato circa un mese da quando aveva iniziato a uscire con la compagnia e, scherzosamente, si aggiunse anche Matt fra quei due dicendo alla ragazza di piacergli.
Lauren era confusa, ma sorrise all'arrivo della terza dichiarazione. Non sapeva bene perché, però fra i tre ragazzi che le dissero ciò che la mandarono in confusione Matt era colui che conosceva di più poiché, dopo la breve relazione con Sarah, lui si avvicinò a Lauren tramite i messaggi che si mandavano. I temi che toccavano erano vari, ma impararono a conoscersi di più e quando non si vedevano, si scrivevano. Lauren sentiva che era nata una complicità con Matt, simile all'amicizia: con lui poteva parlare di tutto e quel pazzo pomeriggio si aprì al ragazzo raccontandogli le sue incertezze e la confusione che stava dominando la sua mente.
« Proprio non ti piacciono? » Le chiese.
« Non è che non mi piacciono - rispose - il fatto è che non li conosco. »
« E se ci provassi? »
« Perché? »
« Sono miei amici, io sto dalla loro parte. »
« Ma anche io sono tua amica! »
« Tu sei qualcosa di più di una semplice amicizia. »
Lauren attese prima di rispondere, rimase nuovamente sorpresa.
« Smettila con questi scherzi! » Infine scrisse.
Matt non aggiunse una risposta, ma il cuore della ragazzina iniziò a scaldarsi lentamente e a battere velocemente.
Cosa mi sta succedendo? - si chiedeva.
Pensò a quella frase emblematica per tutto il giorno, quando arrivò la notte si addormentò con quel pensiero e si risvegliò con lo stesso.
Non mi devo illudere - concluse.
« Buongiorno! » Ecco che il display del cellulare si illumina per la prima volta nel corso della giornata con un messaggio, di Matt.
« Ci ho pensato. » Con freddezza, Lauren gli rispose.
« Cosa hai concluso? »
« Proverò a uscire con Lion. »
Matt rimase online, ma non rispose.
Lauren attese una risposta, la attese per tutto il giorno; ma dopo quello che aveva scritto, Matt non la cerco più.
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Dammi un motivo per non arrendermi
ChickLitQuando la vita ti porta sempre al punto di partenza, pensi di non potercela più fare. Quando corri nella vita e cadi per l'ennesima volta, pensi di non riuscire più a stare in piedi. Quando la vita ti sconfigge, pensi a un altro motivo per non arren...