Mi porta fuori, nel suo ufficio suppongo, ma so già cosa ha in mente, fa sempre così, la maggior parte delle volte che viene nella mia cella finisce sempre in questo modo, oramai ci ho rinunciato, non posso farci niente.
"Non impari mai la lezione eh? Sei una ragazzina capricciosa e impertinente, non ti accontenti mai ma forse è per questo che in un certo senso mi attiri"
Trattengo a stento un conato di vomito quando sento quelle parole.
Si avvicina a me toccandomi un fianco e gli spingo il petto indietro allontanandolo da me.
"Mi fai schifo" raccolgo tutta la saliva che ho nella gola e gli sputo dritto in faccia.
Tiè bastardo, prenditi questa. La sua reazione non ha prezzo, sbarra gli occhi apre leggermente la bocca e si tocca con l'indice il punto sporco del viso e poi corre a ripulirsi con una faccia piena di disgusto.
Non riesco più a trattenermi e involontariamente scoppio in una fragorosa risata incontrollata, ma appena lui si gira ha uno sguardo a dir poco di fuoco e basta per farmi tacere.
Credo proprio che ora sia arrabbiato, anzi no furioso, mi alzo e cammino all'indietro finché non sbatto la schiena contro il muro della stanza, merda.
Quando capisce quello che sto pensando gli scappa un leggero sorriso e corre dietro la scrivania a prendere non so cosa da un cassetto. Approfitto di quei pochi secondi per aprire la maniglia della porta che è dietro di me, ma ovviamente è chiusa a chiave, la mia solita fortuna.
Avendo provocato qualche rumore alza lo sguardo su di me, ma mi ricompongo subito tornando alla posizione di prima, non credo si sia accorto di niente, per fortuna.
Torna verso di me con le mani dietro la schiena e qualche secondo dopo inizia a legarmi i polsi con una corda agganciandola alla maniglia.
Farabutto."Lasciami subito!" Urlo cercando di divincolarmi in qualche modo.
"Brutta bamboccia adesso vedi!" Mi molla uno schiaffo in pieno viso, e giro il volto di scatto, di sicuro resterà il segno per un bel po'.
Mi butta come se fossi un sacco della spazzatura sul divanetto della stanza, e sono obbligata a tenere le braccia in alto poiché la corda non è così lunga da arrivare fino al divano."Ora non puoi più scappare tesoro" il suo fiato puzza d'alcol e sto davvero facendo uno sforzo enorme per cercare di non vomitargli in faccia.
Inizia ad abbassarmi i pantaloni, ma non gliela darò vinta, gli do un calcio sulle sue parti basse, provocandogli un grido di dolore.
Dovrò pur difendermi in qualche modo.
Emette un altro gridolino di dolore accovacciandosi su se stesso poi mi fissa con uno sguardo indecifrabile, se prima lo avevo fatto infuriare non so cosa sia ora, non l'avevo mai visto così e mi fa veramente paura, ma se lo meritava, anzi era il minimo.
Esce di colpo dalla stanza senza dire una parola e rilascio un piccolo sospiro di sollievo.
Provo immediatamente a liberarmi da questa maledetta corda, ma è inutile la stretta è troppo dura e forte, non ci riesco.
Poco dopo sento qualcuno parlare dietro la porta, riconoscerei la voce del bastardo ovunque."Che devo fare Tom?"
"Quello che si merita"
"Sei sicuro? Avevi detto che era solo tua e che.."
"Lo so lo so" Tom interrompe chiunque stia parlando ora con lui e continua il discorso.
"Mi ha stufato, troverò qualcun'altra con cui divertirmi. Ora, per piacere, fai ciò per cui sei pagato."
Sbianco alle parole che ho appena sentito e mi immobilizzo su me stessa.
Subito dopo la porta si apre ed entra un uomo, che non avevo mai visto, pelato, alto e muscoloso, a prima vista sembra un giocatore di boxe. Si avvicina a me levando la corda dalla porta ma comunque lasciandomela legata ai polsi.
"Alzati"
"Che mi farete?"
"Zitta e muoviti" mi trascina fuori, tenendomi stretta per non lasciarmi fuggire e iniziamo a camminare in un lungo corridoio, è tutto così buio e riesco a vedere poco e niente, ho la mente appannata non riesco a pensare lucidamente.
"D-dove stiamo andando?"
"Lo scoprirai tra poco" svegliatemi da questo incubo vi prego.
Arriviamo in una stanza piena di macchinari e computer con al centro una seggiola piena di fili e robe tecnologiche.
Non faccio nemmeno in tempo a rendermi conto che mi ha già legato alla sedia con una fascia sulla testa, sulle caviglie e le braccia legate dietro. Non riesco a muovere nemmeno un muscolo, mi sento in trappola, sono in trappola.
Non so nemmeno se ne uscirò viva da qui ma ne dubito, ormai non c'è più scampo per me.Non mi importa più della mia vita, non me ne è mai importato da quando sono qui, il mio unico pensiero è sempre e solo stato Rachel. Se non ci sarò più cosa le faranno? Cosa le succederà? Riuscirà a cavarsela da sola? Oh ma chi voglio prendere in giro, ha solo otto anni, non so nemmeno se è pienamente cosciente di quello che le sta accadendo intorno. Da quando siamo qui è cambiata radicalmente, l'ho notato, prima era una bambina così allegra e spensierata, vivace e divertente, ora parla pochissimo e si rinchiude in sè stessa.
Le hanno rovinato l'infanzia e non potrà riaverla mai più.
Non li perdonerò mai per questo. La sua vita sarà per sempre segnata da tutto ciò e il solo pensiero mi lacera dentro, spero solo che un giorno uscirà da qui e potrà vivere una vita degna di essere vissuta."Si comincia" sbraita l'uomo, non ho la più pallida idea di cosa stia per accadere.
All'improvviso sento il mio corpo invaso da enormi scosse elettriche che mi pervadono dalla testa fino alle dita dei piedi, il mio corpo è travolto da questa sensazione orribile e inizio a tremare, sempre di più.
Non controllo più i miei movimenti, il corpo si muove da solo in reazione alle scosse che mi invadono ogni fibra, ogni cellula di me stessa e ogni secondo che passa sono sempre più frequenti e più forti, non riesco a pensare a niente, il dolore è l'unica cosa che sento.Forse sarà passato soltanto qualche minuto ma a me sembrano ore, non riesco nemmeno a descrivere ciò che provo in questo momento, un dolore mai sentito prima, come se fossi me stato inventato solo per me, per farmi soffrire.
Lentamente chiudo gli occhi, anche solo il movimento di tenere le palpebre aperte è troppo faticoso in questo momento, non ho più il controllo del mio corpo, come se quest'ultimo e la mente fossero due cose completamente separate fra di loro.
Ecco è arrivato il momento me lo sento, la mia anima sta uscendo dalla prigione, con estrema lentezza, come se non volesse ma è costretta, il mio corpo fa tutto da solo e mi lascio trasportare da ciò che ormai è destinato a succedere inevitabilmente.
Ma proprio in quel attimo sento un rumore esterno e improvvisamente le scariche elettriche cessano, lasciando il mio corpo inerme, senza forze.
Poco dopo l'uomo inzia a slegarmi del tutto e mi prende in braccio, dato che non riesco a stare in piedi, figuriamoci a camminare.
Perché tutto questo? Perché a me? Perché vogliono farmi così tanto male fino ad arrivare all'orlo della morte, giusto un attimo prima per poi finire tutto, a questo punto potevano farmi morire piuttosto che subire quest'interminabile agonia."Aspetta.." Non so da dove esce la forza di parlare ma ho bisogno di sapere.
"Perché mi fate questo?" Sussurro a bassa voce, non so nemmeno se mi abbia sentito.
"Risparmia il fiato piuttosto che fare domande inutili"
"Ma che senso ha? Cosa vuole Tom da noi?" Sospira rumorosamente con un leggero sbuffo dato le domande scomode che gli ho fatto, ma rimane comunque in silenzio evitando la mia domanda e mi riporta in cella rinchiudendomi dentro.
Rachel è distesa per terra mentre dorme, avvicinandomi di più a lei noto che ci sono ancora delle lacrime che le rigano il volto, quanto vorrei prendere tutto il dolore che sente, lei non si merita tutto questo.
Le asciugo il viso cercando di non svegliarla e mi accovaccio accanto a lei.
Non capisco più niente. Ho una tale confusione in testa che la sento martellarmi al solo pensiero di ciò che è appena successo poco fa.
Lentamente chiudo gli occhi e distendo i muscoli, facendomi trascinare nel mondo dei sogni, dove magari per qualche attimo potrò far finta di essere una ragazza normale, con una vita normale.__________________________________________
Salve a tutti! So che questo capitolo è abbastanza triste e mette un po' di depressione, ma non sarà sempre così tranquilli.
Continuate a seguirmi e a votare se volete, lo apprezzo tanto.
Un bacio!
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Freedom
RandomA volte gli eventi tragici che ti accadano possono portarti a gesti estremi, a farti perdere completamente il senso della ragione, accecato e sopraffatto dal dolore. Inizi ad autodistruggerti lentamente, trascinando nella tua spirale di dolore anch...