«Oh, mio Dio, non sto più nella pelle, quando si decideranno ad arrivare quei tizi?!» esclamò Chica, che evidentemente era in preda ad un attacco di agitazione. Si erano radunati tutti nella Dining Area, compresi i Toy, Goldie, Puppet e stranamente anche le guardie notturne con Scott e Purple Guy. Fazbear, un vecchio decrepito uomo che ha superato ormai da un po' la crisi di mezza età e diventato pedofilo e stupratore provetto, gli aveva avvertiti che sarebbero arrivati altri 3 animatronics, e che forse (cosa molto probabile) anche i loro stessi Toy, ma dopo molto, molto tempo.
«Chica, calmati, non c'è alcun motivo di agitarsi!» cercò di calmarla un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi verdi.
«Esatto, Thomas ha ragione: non capisco proprio perché tu sia agitata!» aggiunse Toy Chica (che chiameremo Chici) irriverente.
«Ragazzi, non vorrei interrompere litigi familiari, ma credo che stia arrivando qualcuno.» disse un vichingo tutto verde, ovviamente con i vestiti di tonalità diverse rispetto al suo colore di "pelle". Un tuono risuonò nell'ambiente, seguito poi da uno scroscio continuo d'acqua che non desiderava fermarsi.
«Oh, potrebbe essere...» Freddy non finì la frase che dentro al ristorante irruppero esattamente tre ragazze, ovviamente tutte zuppe d'acqua.
Quella davanti, la più alta fra tutte, di quindici centimetri buoni, aveva capelli corvini, come se fossero stati bruciati, lisci e lunghi; occhi neri con un'iride verde e un'iride rossa; lentiggini; una cicatrice cucita sul naso che passava da uno zigomo ad un altro; due bottoni all'altezza del sorriso (tipo Marionette) rossi; due orecchie da coniglio viola (probabilmente di un pupazzo); una maglia con il collo alto arancione come quella di un detenuto, e i pantaloncini di medesimo colore, corti, e porta sopra una giacca (di pelle) nera; calze a righe nere e bianche, con Nike arancioni. Era molto formosa. Quella ragazza aveva un sacco di pugnali e coltelli addosso alla cinta che portava.
La seconda ragazza era un po' (molto) più bassa della prima, aveva capelli neri, ricci e lunghi, legati da un fermaglio dietro la nuca; pelle cadaverica, occhi marroni; indossava una maglietta blu e dei jeans, con delle All Stars blu scuro. Era abbastanza magra, con il didietro accentuato, ma la parte davanti un po' meno. Era legata ed aveva il cappuccio della maglia sopra la testa.
E poi, c'era la nanetta. L'ultima del gruppo, che forse non voleva farsi notare, era la più bassa. Poteva misurare massimo massimo 1,55, forse anche di meno. Aveva capelli castani con qualche ciocca bionda, lunghi...
Ah, no, se li era tagliati.
Corti fino alle spalle, legati anche i suoi dietro alla nuca con un fermaglio; formosa seppur bassa; indossava una camicia a scacchi rossa, sotto una maglia bianca e dei leggins neri, con le All Stars bianche. Aveva occhi marroni, uno più chiaro dell'altro anche se di poco. Aveva anche delle cuffie... Strana. E indossava un cappuccio, datogli probabilmente da un barbone, anche perché era tutto bucato. Era anche lei legata.
«CharlieX, ben ritornata.» disse Fazbear, comparso dal nulla, rivolto alla ragazza più alta. Gli rispose con un cenno del capo, poi spostò lo sguardo verso l'omino viola. Il quale le ricambiò il sorriso. (quei due si intendono)
«Ecco il vostro bottino, ragazzi.» alla parola "bottino" la ragazza più alta fra le due normali iniziò nuovamente a tremare.
«Melly, calmati...» le sussurrò l'amica, invano. CharlieX si girò verso di loro, avendo sentito la nana parlare, e le tirò al centro della stanza, come se fossero veramente delle prede.
«Dolly.» Charlie scoprì la nanetta togliendole il cappuccio.
«E Melany.» Charlie fece alzare lo sguardo all'altra ragazza tirandole i capelli, e tolse anche a lei il cappuccio con arroganza.
*/* Intanto...*/*
Manuel era abbastanza disperato. Si vedeva a due chilometri di distanza. Dove diavolo erano finite Dolly e la sua amica?!
«Manuel?» una voce lo fece sussultare, e girare, vedendo così il suo proprietario. Donatozilla.
«Ti vedo un po' preoccupato, cosa è successo? Lite famigliare?» chiese serio e pacato il ragazzo dai capelli castani. Era alto anche se aveva due anni in meno di lui, ma a Manu nessuno lo superava in altezza (già, Manu. Già).
"E adesso? Non potrò dirgli che la sua fidanzata è stata rapita! O cose del genere!" pensò turbato Manuel. Si era cacciato in un gran bel guaio. Però Dolly gli aveva riferito chiaramente che doveva dire a Kevin e Don che era successo un gran immenso "Casino Di Merda".
Già.
«Emh... Don, ti devo dire una cosa molto, molto importante...» iniziò Manuel, anche se non sapeva come continuare.
"Oh, no..." pensò il povero ragazzo castano: si aspettava una cosa del tipo "Mi sono innamorato della tua ragazza e ci vado a letto da tre mesi!", ma sarebbe stato troppo alla soap opera. E inoltre, erano davvero troppo piccoli per farlo! Ma il "mi sono innamorato" se lo aspettava, e forse sarebbe stato così. Chiuse gli occhi per un momento, quando irruppe Kevin. In un caso l'ha salvato, ma nell'altro iniziò a guardare malissimo Manuel.
«Ehilà, ragazzi! Come state?» chiese allegramente il nuovo arrivato. Stessa età di Dolly, capelli marroni (che sembravano neri) e occhi di medesimo colore. Manuel aveva uno sguardo colpevole e stupito, per via degli sguardi maligni da parte del più piccolo.
«Emh... non sembrate proprio molto in pace con voi stessi...» continuò Kevin, non più molto allegro.
Il grido della madre di Manuel li interruppe.
Corsero in casa e trovarono la madre del più grande in piedi davanti a loro, con il dito rivolto verso la televisione che andava a scatti, e uno sguardo che incuteva paura anche ad Alex il leone. C'era scritto "videochiamata da Doki".
«Questa Dolly ha superato ogni limite! È da dieci minuti che continua a chiamare e non la smette! Dille che voglio vedere la televisione in santa pace!» gridò la madre in preda alla collera.
«Mamma puoi utilizzare la mia, adesso fammi rispondere!» detto ciò, Manuel si diresse di corsa verso la televisione, accendere la Webcam e cliccò il tasto (nel telecomando) per rispondere.
«DOLLY.» gridò Manuel, una volta che la madre se ne andò e fece accomodare i due amici.
«Ragazzi... abbiamo bisogno del vostro aiuto, è molto urgente!» rispose Dolly.
Don era rimasto a bocca aperta. Kevin altrettanto.
«DOVE DIAVOLO SIETE FINITE?!» gridarono all'unisono i tre ragazzi.
«Oh, merda! Devo andare... Comunque, siamo state teletrasportate nel Mondo di FNAF, vi prego, aiutateci! È stato quel perverso di Fazbear a volerci!» disse Dolly prima di chiudere la chiamata.
«No aspetta.» Don non aveva capito. Che cosa intendeva con " è stato quel perverso di Fazbear a volerci"?
«Ciò significa che...» iniziò Kevin.
«Che Fazbear esiste veramente così come il resto dei personaggi dei videogames... e che è davvero un perverso cronico!» finì il tutto Manuel.
Tutti si misero in marcia per casa Dolly, intenti a voler entrare anche loro in quel mondo, non solo per dire "Mo, che figo!", ma ovviamente anche per salvarle.
*/* Intanto...*/*
«DOLLY?!»
«CHARLIE ALEXA?!»
Due urli femminili risuonarono nell'ambiente.
«Vi conoscete?» disse una specie di volpe lupo, di colore arancione, vestito da militare, con occhi azzurri e capelli biondi sbarazzini. Un orso completamente viola, compresi i capelli, vestito di giallo oro, con un occhio blu e uno rosso, diede una bella gomitata allo stomaco dell'altro animatronic, che si piegò in due per il dolore.
«Purple Andrew, Speedy Alex, giusto?» Dolly indicò rispettivamente prima l'orso e poi la volpe lupo.
«Sì, vi conosce, sapete... sono la sua OC!» rispose Alexa. Una coniglietta di colore viola, formosa (per quanto lo possa essere un animatronic in versione furry), capelli lunghi e neri, lisci, con le lentiggini in viso, e occhi verde smeraldo, indossa una giacchetta nera e degli stivali da rock star. E un bel papillon rosso.
«Anche Thing ha fatto la stessa identica faccia quando mi ha vista.» disse Dolly, un po' annoiata e offesa.
«Oh, beh... sai com'è fatto...»
Ci fu un silenzio tomba. Fino a quando Thing Viking non entrò nell'ufficio della guardia notturna.
«Dolly... Melany...» iniziò il vichingo visibilmente dispiaciuto e preoccupato, ma soprattutto triste.
Ci fu un'immensa pausa disturbante.
«Dovrete... divenire animatronic... m-mi dispiace...» finì Thing, lasciando tutti a bocca aperta.
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Five Nights at Freddy's Abridged
HumorSiete curiosi di vedere il nostro mondo collegato a quello di FNAF? Dove gli animatronics possono fare atti osceni a tutto spiano, dove per loro gli umani non esistono? Volete vedere una povera ragazza esaurirsi con questi deficienti? Siete arrivati...