On Skype

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On Skype, prima parte.

Mi chiamo Catherine, ho 16 anni, vivo in America, per essere precisi a New York.
La mia vita è tranquilla, vivo in un appartamento in città da sola senza i miei genitori lasciati in Texas, per cercare casa e lavoro.. Chissà anche qualcuno con cui stare..
Lavoro come cameriera in una pizzeria e fortunatamente mi trovo bene sia con il personale ed il lavoro.

~~~~~~~~~~~~~

Andai in cucina a controllare se c'era qualche snack da sgranocchiare ma al posto trovai niente.
Oggi giorno di spesa.
Uscii di casa, presi un taxi ed andai al super mercato più vicino.
Arrivata, presi il carrello e feci la spesa.

~~~

Finalmente tornata a casa, andai a farmi un bagno rilassante.
Presi la tinta che avevo preso oggi pomeriggio, feci ogni passaggio ed aspettai.
Passarono un paio di ore, finito il tutto ed asciugati, Passai davanti allo specchio per controllarli.
MA CHE?!
I MIEI CAPELLI ERANO VIOLA?!
Suonò il cellulare e corsi a rispondere, era una mia collega,
- VIENI SUBITO AL LAVORO SEI IN RITARDO!

Non feci in tempo a rispondere che attaccò, corsi a cambiarmi ed andai in pizzeria.

~~~~~

Sono le 2 di mattina e mi tocca tornare a casa a piedi.
Andai per la strada più affollata, ad un certo punto, sentii un rumore come di un tonfo alla fine della via accanto a me. Mi affacciai e trovai un gruppo messi in cerchio,
"EHI!", urlai.
Il gruppo si girò di scatto.
Presi il cellulare facendo il numero del 911 senza azionare la cornetta,
"Provate a scappare e chiamo."
Il gruppo buttò per terra il ragazzo che avevano accerchiato.
"DOVE SCAPPATE!?"
Cercai di rincorrerli ma erano troppo veloci, tornai dal ragazzo di prima.
Io:" Ti senti bene?",
Anche se non sembrava per colpa delle ferite e lividi era ancora cosciente.
Lui mi rispose ma non riuscii a capire che aveva detto così gli risposi,
Io:"Sai parlare in inglese?",
Lui:"S-Si, anche se non molto bene.."
Io:" Riesci a tornare a casa da solo? O vuoi che ti chiamo un taxi?".
Lui:" P-Posso farcela da solo grazie."
Lui si alzò ma cadde svenuto.
Mi allarmai e così chiamai il 911
- 911 come posso aiutarla?
~ Mi serve un'ambulanza vicino a Central Park.
-...
~ Pronto?
Controllai il cellulare e vidi che si era spento.
Io:" MA, MI PRENDI IN GIRO?!".
Presi il ragazzo per le spalle e lo trascinai fino a casa mia.
Arrivati, in modo goffo, lo buttai sul divano.
Andai a prendere qualche cerotto e del disinfettante con del cotone.
Gli pulii il viso e gli misi qualche cerotto in fronte.
Presi una coperta e lo coprii, andai in cucina a vedermi un pò di notifiche sul cellulare, trovai un paio di messaggi sul gruppo di lavoro, qualche chiamata anonima e delle notifiche su YouTube che, per me era ed è una droga.
Passarono un paio di ore e mi addormentai profondamente..

Un rumore di fondo mi svegliò.
Io:"Ma che..?:,
Mi voltai e vidi il ragazzo di ieri sera alzarsi,
Io:"Allora non eri un sogno.."
Lui:"Ehm.. scusa per il disturbo.. ma avresti qualcosa da mangiare?"
Io:"Oh certamente."

~~~

Io:"Come ti chiami?",
Lui:" Jeon Jungkook ma puoi chiamarmi pure Jungkook."
Io:"Okay.. comunque che ci facevi ieri notte lì? Se posso comunque.."
J:"Sinceramente non ricordo.. ma penso che stavo passando davanti a quella via e loro mi hanno come dire.. rapito?".
Io:"Okay."
J:"Ora me ne vado, grazie per l'ospitalità".

Lui se ne andò e chiuse la porta.

Appena rimasi sola, andai a guardare un pò di tv, feci un pò di zapping ma niente.
Sentii squillare il telefono di casa ed andai a prenderlo.
-Ciao cara.
~ Mammaaa! Come va?
-Qui tutto bene, papà è in salute, tua sorella e tuo fratello gli manchi tanto, ed anche a noi.
~ Ah.. semmai quando riuscirò, verrò a trovarvi.
- L'appartamento com'è?
~ È spazioso ed anche moderno. Ho già messo apposto tutto.
- Bene, ci sentiamo okay?
~ Ciao mamma.

Rimisi al suo posto il telefono, guardai l'orologio ed andai a prepararmi qualcosa da mangiare.
Il pomeriggio, andai in giro per il centro, entrai in qualche negozietto carino; presi qualche maglietta e degli short.
Passai davanti ad un negozio strano ma bello all'esterno.
Dalla curiosità entrai, era un negozio tipo "Tutto a poco prezzo".
Passai davanti a file e file di souvenir e presi una statuetta che darò in regalo ai miei fratellini.

Pagato il tutto uscì ma la cassiera disse:"Congratulazioni! Hai vinto un biglietto per il nostro talent!"
Mi spinse verso una porta.
Appena dentro, fui avvolta da una luce accecante.
Mi portò sopra in una postazione.
Un signore entrò dentro la stanza, sembrava essere il capo dell'azienda.

Lui:"Le regole sono semplici, dovete andare al traguardo. Ci saranno due vincitori. Al via partite. Pronti.... ai posti... VIA".
Corsi con tutta la forza che avevo in corpo, incontrai un paio di persone che mi spingevano per terra.
Io:"EHI NON È PERMESSO!",
Lei:" E chi lo dice Ahaha? ".

In quell'attimo mi infuriai.
Non ha detto che non è valido spingersi o quant'altro.. ed allora facciamo a modo nostro..
Trovai della corda e delle reti.
Feci alcune trappole e poi corsi via.
Con la coda dell'occhio, vidi qualcuno cascarci in trappola vidi qualcuno avvicinarsi per la via del traguardo, esso si voltò.. JEON?
MA CHE?..
Scattai ed arrivammo al traguardo insieme.
Io:"Ah.. buona partita.." dissi respirando difficilmente per colpa del fiatone.
"Bene, siete stati bravi, ecco il vostro premio", ci diede un pezzo di carta ad ognuno.
Lo guardai e dissi:" Un buono per il 10% di sconto? Ma stai scherzando? Pf."
Strappai il buono e lo buttai.
Uscii da quel maledetto negozio e mi appoggiai al muro.
Che stupidaggine.
Intanto uscii anche Jeon.
J:" Ascolta.. ti va tenere in contatto noi?"
Sì sentiva che non aveva un inglese perfetto o che non fosse da queste parti.
Io:"Intendi scambiarci i numeri? Okay.."

Ci scambiammo i numeri e lui disse,
J:" Ci sentiamo più tardi ciao."
Mi abbracciò e corse via, io con il sorriso stampato in volto, mi diressi a casa aspettando la sua chiamata.

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Adesso Catherine, ha 17 anni.
Un giorno mentre è a casa sua a dormire, le squillò il cellulare.
Lei prese il dispositivo in mano e lesse la schermata.

Io:"J-Jeon Jungkook...?"


Fine prima parte.

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