Vuoti

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POV MAYA 

Non ci potevo ancora credere che Thiago frequentasse la scuola di Violet. Eppure allo stesso tempo provavo una sorta di felicità al pensiero di lui li'... 

- Come è andata Maya, sei stata arruginita?- Mi chiede mia mamma mentre mangiamo.

Essi' ero talmente concentrata che non mi ero resa conto che mia mamma mi stava osservando storta e domandando la stessa domanda da almeno cinque minuti.

- Uhm? Ah si! Sisi beh è andata tutto bene. Violet mi ha messo nel corso dei ragazzi piu' grandi. Tra l'altro oltre a me c'era un ragazzo nuovo. Thiago.-

Appena pronuncio il suo nome avvampo... Dio ma che mi prende? 

- Thiago.. Che bel nome- dice mio padre

Già un bel nome papà...

Piu' tardi mi metto a fare i compiti a malavoglia.. Sono una schiappa in francese e latino, per non parlare di algebra e fisica.

La mia testa e la mia mente sono completamente vuote. Non riesco a pensare. La vista si annebbia appena mi sforzo di pensare a qualcosa.

Quella scena mi ritorna in mente quasi a volermi trucidare.. Non esce via dalla mia testa... Mi è impossibile, eppure.. 

Decido di dedicarmi cosi' alla matematica. Ma neanche i grattacapi delle disequazioni riescono a toglierlo dalla mia testa.

Sono stufa e arrabbiata con me stessa per questa situazione, che adesso che ci penso me la sono creata tutta io... 

Rinuncio ai compiti e decido di mandargli un messaggio Whatsapp.

-Ehy.. Noia time..-

Neanche due minuti e mi risponde

- A chi lo dici... Mia sorella non smette di suonare il flauto e mia mamma sta guardando Beatiful.. Non so chi è messo peggio..-

Mi metto a ridere.. Non voglio trovarmi nella sua situazione.

Mi manda un'altro messaggio

- Central Park, 22:30? :) -

Ommiodio mi stava proponendo un'appuntamento??? Mi sento mancare.. 

- Ok :) -

Dopo neanche dieci minuti dall'Ok inizio a correre verso camera mia. 

Sicuramente non avrò neanche un vestito decente... Apro l'armadio e oltre a vedere il caos non trovo nulla di soddisfacente.

Il vestito dei 16 anni è tutto scolorito, anche se è passato un anno..

La gonna che mi hanno regalato a Natale mi fa venire l'orticaia..

Sbuffando e in preda al panico per il ritardo, mi limito a guardare qualche vestito di danza...

Si.. Sono pazza.

Improvvisamente mi appare davanti agli occhi un bellissimo vestito di chiffon color porpora... Quel vestito l'avevo usato per il saggio dell'anno scorso per il balletto de "La Bella e la bestia".

Incantevolissimo.. Mi arriva fino alle ginocchia e il collo è inondato di piccolissime ma non tante perline. Giusto quel po per brillare.

Decido senza troppi termini di indossare quello. Assolutamente.

Passo cosi' alla fase che io odio di più.

La fase trucco. 

Mi metto appena l'eyeliner nero, il mascara e patatinpatatan il rossetto rosso. 

Dopo almeno tre quarti d'ora rinchiusa in bagno, riesco ad uscire di casa...

Central Park non dista tanto fortunatamente, ma decido di prendere il taxi per l'ora.

Non mi va di camminare un po troppo elegante per le vie di New York alle dieci di sera....

Dopo aver dato la via al tassista mi posso finalmente adagiare al sedile e guardare le mille luci notturne che attraversano le vie di Manhattan...

La tranquillità però lascia spazio alla mia più temuta emozione... 

L'ansia.

Il cuore mi batte a mille e so che da un momento all'altro se non mi calmo è probabile che svenga dentro un taxi.

Quindi pago il tassista e scendo dalla macchina.

Dicono che la notte è giovane....

Voglio subito vederlo, e non so il perchè.


IO, TE, UNA PASSIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora