HARRY
-Ok, ciao...-.Saluto gli ultimi clienti al bancone, prima di sospirare e piegare la testa e destra e a sinistra, facendo scrocchiare il collo. Rilasso un attimo le spalle e mi slaccio il grembiule, scrutando la porta dalla quale stanno uscendo Louis e gli altri. Infilo il grembiule nero al suo posto e mi avvio verso il nostro ripostiglio dove riponiamo le nostre cose. Nel tragitto ricontrollo che tutto sia al suo posto e chiudo le luci del banco, mentre mi allaccio un bottone in più della camicia.
È stata una buona nottata: ho fatto su un buon gruzzoletto con le mance e ora ho solo bisogno di posare la testa al cuscino e sonnecchiare almeno qualche ora. Arrivo al ripostiglio e apro la porta per recuperare la mia giacca, quando, al mio fianco, si materializza una chioma bionda: -Niall- accenno stancamente a mo' di saluto e volto appena il viso, rivolgendogli un cenno. Lui mi sorride un po'a disagio con il suo solito sguardo assonnato di fine serata che lo rende ancora più dolce del solito.
-Hey Harry- risponde incerto: -Te ne vai di già?- domanda vedendomi prendere la giacca e sento una nota dispiaciuta nella sua voce. La mia risposta si fa attendere un attimo, mentre sollevo lo sguardo dalla mia giacca a lui. Tengo lo sopracciglia inarcate e lo scruto, sorpreso da quel suo tono. Mi passo la lingua sul labbro inferiore e annuisco piano: -Pensavo di si- confesso, ma poi torno sui miei passi: -Perché?-.
-Io...- esordisce lui preso in contropiede. Abbassa lo sguardo sulla punta delle scarpe e comincia a torturarsi le dita: -Ho ancora delle cose da sistemare e poi boh, forse mi dispiace vederti andare via cosi presto- rivela per poi guardarmi sorpreso dalla sua stessa onestà. Osservo le sue guance arrossarsi lentamente nel realizzare quello che ha appena detto. Rimango in silenzio per un attimo di troppo, tanto che lui scuote la testa coprendosi il viso con le mani: -Dio, ho bisogno di dormire- geme sconsolato, come per scusarsi. Sto in silenzio mentre lui si porta le mani al viso e solo allora, quando lui non può vedermi, accenno ad un sorriso intenerito e allo stesso tempo compiaciuto: -Anch'io ho bisogno di dormire- affermo, ma poi faccio spallucce e allungo una mano per andare a stringere un polso del biondo e liberargli il viso per poter vedere quei suoi occhi azzurrissimi: -Ma posso aiutarti con quelle "cose da sistemare" se mi dici quali sono-.
-Le solite cose- fa spallucce lui cercando di dimenticare il momento: -Spostare le casse vuote accanto all'entrata posteriore e fare brevemente l'inventario, il resto lo fanno le ragazze- spiega lanciando un'occhiata alle mie dita ancora sulla sua pelle.
Annuisco, senza tuttavia mollare la presa: -Ok, va bene!- faccio e lo trascino con me verso la porta posteriore. Do quattro calci alle casse per portarle verso la loro sede e mollo il polso del biondo solo per impilarle l'una sopra l'altra: -Poi si, facciamo l'inventario che, se c'è qualche bottiglia da finire, ci pensiamo noi, non le ragazze!- sorrido e mi volto a guardarlo.
Senza accorgermene l'ho attirato molto più vicino a me del previsto e mi ritrovo i suoi occhi a pochi centimetri dai miei. Ci fissiamo un istante poi accenno un sorriso divertito per provocarlo. -Non solo mi togli il fiato...- comincia lui, arrossendo, ma senza arretrare: -...Ora vuoi rubarmi anche l'aria, tanto vicino sei- borbotta e io inclino ulteriormente un angolo della bocca.
Sospiro e mi umetto le labbra:- Se vuoi, posso rubarti anche qualcos'altro...-.
-Non credo di avere nulla in contrario- accetta, sussurrando appena quelle parole, ma non mi da il tempo di reagire perché è lui per primo a cercare le mie labbra afferrandomi per le spalle per attirarmi contro di se. Rispondo subito al bacio seguendo solo il mio istinto. Stringo le mani ai suoi fianchi e lo giro spingendolo contro il muro e premendo il mio corpo contro il suo. Gli sollevo appena un lembo della maglietta grigia e gli accarezzo appena il ventre seguendo la leggera peluria che dall'ombelico scende oltre il bordo dei jeans. Lui trattiene per un attimo il fiato e si stacca dalle mie labbra spostando le sue sul mio collo mentre m'infila le mani nello scollo della maglia.Chiudo gli occhi, beandomi della sensazione della sua lingua calda contro la mia pelle. Il suo tocco insicuro e leggero mi eccita ancora di più e sento la pressione nei pantaloni aumentare. Serro i denti attorno al labbro e mi faccio sfuggire un grugnito per sfogarmi, mentre inclino la testa indietro e pianto le unghie sulla schiena del biondo.Lui sussulta impercettibilmente e poi sorride soddisfatto sulla mia pelle. Con la mano libera infila le dita tra i miei capelli; un gesto intimo che cambia un po' il mio atteggiamento facendomi rallentare per adeguarmi a lui. Deglutisco, tengo gli occhi aperti per riprendere contatto con la realtà e seguire il ritmo di Niall, che si gusta con calma il momento. Dovrei fare come lui: prendermi il tempo giusto per godermi a pieno ogni movimento, ogni sospiro. Annuisco più a me stesso che per altro e freno gli istinti risalendo con le mani ad accarezzargli la schiena e torno a baciarlo di nuovo, questa volta più lentamente.
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The Dionysus Club
FanfictionIn fuga da un paese bigotto, che non li accetta per quelli che sono, Niall, Sophie e Charlotte si trasferiscono a Londra. Trovano lavoro in un locale gay, nel quale conosceranno persone che permetteranno loro di accettarsi e vivere una vita lontano...