capitolo 4

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Devo abituarmi al fatto di essere sola con mio padre ora.Niente più mamma, niente più signori Coaks e niente più Erika, al solo pensiero mi fa male il cuore, una lacrima solitaria scorre sul mio viso sporco, credo sia meglio farmi una doccia."papà faccio una doccia" lo avverto "oh emh non no-non hai un-un cambio" balbetta, già non ho un cambio, non ho vestiti, non ho scarpe, non ho soldi, non ho un telefono, non ho un computer, non ho una stanza,non ho una casa, non ho una mamma,non ho una migliore amica,non ho un fidanzato, non ho amici, non ho niente ora e devo farci l'abitudine "perché non ha preso anche me?" Domando più a me stessa che a mio padre "perché sei giovane,non meriti di morire e devi realizzare il tuo sogno" risponde "già,il mio sogno, il mio sogno era vivere a Londra con Erika papà" sussurro con le lacrime agli occhi "e ora sarà vivere a Londra no?" "Non senza di lei, non vado avanti senza di lei" una lacrima,due,tre,quattro,cinque, piango, piango a dirotto,piango per sfogo,piango perché mi mancano.Mio padre si avvicina e mi abbraccia,mi lascia un bacio sulla fronte e mi accarezza la schiena. "Atterraggio" sento una voce metallica, il pilota, mi chiedo dove sono, insomma ho viaggiato per non so quante ore in un aereo,sporca e con i vestiti ridotti ad uno straccio e non ho neanche chiesto dove fossimo diretti. Io e mio padre ci affrettiamo a raggiungere l'uscita, l'aereo atterra e le porte si aprono, davanti a me c'è un'immensa distesa di cemento e degli aerei che atterrano, mi giro e non riesco a credere a quello che vedo.
Davanti a me,in lontananza vedo il London Eyes, mi cade la mascella e gli occhi si offuscano "Londra!" Urlo e corro verso mio padre abbracciandolo "wow" sussurra lui.Un uomo in divisa viene da noi "venite con me" "dove?" Chiede mio padre "in Hotel" risponde, lo seguiamo ed entriamo in un grande pullman insieme ad altre persone che probabilmente erano con noi anche in aereo, sono perlopiù bambini o ragazzi con le loro madri, non ci sono anziani e i padri non sono molti, mi siedo su un sedile con accanto mio padre e davanti una coppia,credo marito e moglie, si abbracciano e sussurrano delle frasi per non farsi sentire da noi. Adesso andrò in hotel dove abitero' per non so quanto tempo, guardo fuori dal finestrino e ogni cosa mi ricorda tutto ciò che avevo e ora non ho più. Guardo le famiglie felici che passeggiano per le strade e una lacrima lascia i miei occhi,cerco di asciugarla più in fretta possibile ma mio padre se ne accorge "cosa ti succede?" Mi chiede. Gli sorrido e scuoto la testa." Niente di importante" mento. " ti mancano tanto eh? " esclama con un sorriso amaro. "Non so neanche più chi sono, papà. Mi ha portato via tutto quello che avevo"
"Credi che per me sia facile?" "Scusa ma ancora non realizzo quello che è successo " " tranquilla,supereremo tutto. Ci attende un futuro migliore. "Lo spero" gli sorrido tristemente

_________________________________________ ciao belle gnocche scusate ma non avevo ispirazione ma solo tanti compiti da fare. Volevo dirvi che questa storia la sto scrivendo con una mia amica si chiama ROSY-PITT18♡♡.SEGUITECI KISSSSSSSSSSSSSSSSSSSS

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 04, 2016 ⏰

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