5.lui mi salvò

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Mattino.
Aprii gli occhi leggermente e guardai Austin a pochi centimetri da me. Spalancai gli occhi. Aveva le sue braccia intorno alla mia vita.
Addolcii lo sguardo
Sentivo il suo respiro contro il mio.
Decisi di alzarmi.
Era agosto.
Il sole batteva ed io scesi giù
Sono avida di crepes quindi ne preparai un paio.
Le misi sul tavolo con 2 bicchieri di caffè freddo.
"Buongiorno" disse lui facendomi spaventare
"Buongiorno! La colazione è pronta" dissi indicando il tavolino
Ci sedemmo difronte e lo guardai pensando 'chi è veramente lui?'
Sorseggiai il caffè.
"Tu non sei di queste parti, vero?"
"No" era freddo
"Mm...e di dove?"
"Londra, ho un appartamento da solo ma volevo trascorrere un po di tempo qui"
"Hai un appartamento anche qui? "
"No, la casetta era un bel posto dove stare" rise
"Potresti restare qui, sempre se ti va"
"Mm...okay" rispose lui.
Mi alzai dal tavolo seguita da Austin e gli diedi dei vestiti poi mi sistemai e mi vestii. Mi truccai un po...volevo fargli visitare il posto è dovevamo prendere le sue robe.
Usciti di casa, controllo il telefono faccio uno squillo a mamma ma non risponde quindi decido di chiamarla più tardi.
Ci sfioravamo le mani mentre eravamo diretti verso la casetta sull'albero, raccolse i sui vestiti e prese delle chiavi
Chiavi? A cosa gli servivano
"Hey, sali in macchina" disse lui
"Okay"
Giusto, aveva una macchina.
Salimmo e andammo a casa.
"Parlami di te" ero curiosa
Mi fece un sorriso sforzato e i sui occhi diventarono cupi
"Sono un normalissimo ragazzo di 20  anni, che ama viaggiare e incontrare persone. Sono chiuso e forte."
Forse mi bastava
"E tu?" Mi domandò
"Io? Una normalissima ragazza a cui piace leggere, dipingere e parlare. Sono sicura di me stessa e delle mie scelte. Non sono una di quei tipi timidi e discreti" gli feci l'occhiolino.
Mi sorrise.
"Perché mi hai mandato quell'areoplano di carta la prima volta che ti ho incontrato? "
"Beh, ti osservavo da un po e volevo conoscerti" guardava avanti.

***

Preparai il pranzo e ci misimo a mangiare. Ridevamo.
"Perché non vieni a Londra un po"
"Non mi dispiacerebbe"
"Dov'è tuo padre?"
In quel momento volevo piangere...
"Mi fa male parlarne, lui non c'è...più" abbassai lo sguardo e mi scesero 2 lacrime
"Ci sono io"
Mi afferrò da dietro e mi abbracciò forte.
Si lo amavo dovevo solo conoscerlo meglio.
Mi portò di sopra e mi diede un bacio sulla guancia. Eravamo stesi sul letto. E guardavamo il soffitto. Era stellato papà lo aveva dipinto e mi piaceva molto.
"Dopodomani partiamo" mi sussurrò.
Ci eravamo riposati un po e verso le 18:30 dovevo andare a lavorare. Gestivo uno studio fotografico, mi piaceva fare le foto e svilupparle.
Così mi misi una camicia bianca e un jeans con delle scarpe che avevo decorato io.
Lasciai Austin a farsi una doccia mentre io andavo.
Non ci voleva molto per arrivare.
Aprii lo studio e mi misi a lavoro.

***
All'orario di chiusura, 11:15, aspetto Austin mentre mi faccio un tratto a piedi. Passavo da un vicolo buio e stretto ed era piuttosto inquietante quando sento qualcuno che mi segue.
Inizio a correre e anche il tizio dietro di me esegue ciò che stavo facendo. Mi blocca ad un muro ed inizio a gridare "VATTENE, COSA VUOI?" Inizia a baciarmi sul collo e mi sbattona la camicia intanto mi aveva già legata le mani
"AIUTO" gridavo
"nessuno ti sentirà, voglio fare con te qualcosa di nuovo" mi disse
Iniziò a toccarmi e a baciarmi sul petto. Gridavo finché un ragazzo non lo fermò nel buio che circondava il vicolo. Era Austin. Finalmente. Fece scappare il mio aggressore e mi aiutò a slegarmi i polsi
"Oddio Julia"
"Austin, aiut-"
Non finì la frase quando svenni su di lui..

{♡}
Angolo me
Vedo che vi sta piacendo, questo capitolo è più lungo e interessante. Lasciate qualche 'mi piace' 

il ragazzo dagli occhi scuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora