un gelato particolare

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L'ironia della situazione: ripararsi dal freddo entrando in gelateria. Mi piacciono le situazioni in cui la vita non ha senso, dove addirittura c'è un controsenso nelle nostre azioni.
Posso dire che di senso e coerenza non so niente perché la vita non deve avere ne senso ne coerenza e infatti...
«voglio... Emmm... Una coppetta da €1,50... Con... Emmmm... Stracciatella e... Biscotto... Anzi no! Voglio menta e cocco!»
«abbiamo solo i coni» disse il commesso.
«allora voglio un con... Emmm... Kinder e... Nocciola»
Ed eccolo li! Il cono più bello di tutti. Non serviva assaggiarlo per capire che era buono. Un po' come Fabio. In fondo non ho mai leccato il suo corpo eppure ero convinta fin dal primo momento che era tenero e dolce come il gelato. Forse non come il gelato. Il gelato è anche freddo. Lui era più complicato di così. Era come una torta ripiena di crema al cioccolato e rivestita con un sottile strato di pasta di zucchero che emanava più colori di un arcobaleno. Se riuscivi a trovare il coltello, potevi ammirare tutti gli strati interni.
Mi misi a sedere di fronte leccando il gelato che era dolce come lui e ascoltando lui che era dolce (quasi) come il gelato.

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