2

69 9 4
                                    

-Gnaww, lasciatemi dormire.- dico assonnata stropicciando gli occhi e girandomi dall'altra parte di questo letto che non fa altro che scricchiolare ad ogni mia mossa.
-Signorina, si svegli, c'è qualcuno che è venuto a prenderla.- spalanco immediatamente gli occhi e mi alzo seduta di scatto.
Mi ricordo improvvisamente di stamattina, quando ho avvistato il biglietto sul comodino, accanto ai fiori e all'improvviso incomincia a balenarmi un nome in testa.
James.
Che sia il mio.. Mio... Fidanzato?
Nono, forse è solo un mio amico.
Non posso avere un fidanzato... Almeno credo.
Non sono la più indicata per dirlo ora, dato che non ricordo un bel nulla di me.
Ma è come se avessi un presentimento e forse questo sarà l'inizio del recupero della mia memoria.
-Signorina Anne, si sente bene?- non mi sono accorta che è già da alcuni minuti che me ne sto ferma a pensare in questa posizione con lo sguardo perso nel vuoto.
L'infermiera mi guarda con sguardo preoccupato e io le sorrido dolcemente -Sto bene, non si preoccupi.- lei si rasserena e si dirige verso la porta della stanza per poi aprirla lentamente -Il signore è qui fuori, lo faccio entrare?- dice la donna in camice bianco.
Annuisco e mi distendo nuovamente sul letto dandomi una sistemata ai capelli.
Sono agitatissima, incontrerò la prima persona che forse saprà qualcosa sul mio conto.
Anche se è un maschio e questo davvero non me lo aspettavo.
Sento dei passi provenire dal corridoio e sembrano essere di più persone.
Il mio cuore sobbalza di continuo da quando l'infermiera mi ha informato che quel James mi è venuto a prendere.
O mio dio.
Sono curiosa di vederlo, di scoprire qualcosa su di me.
So già che gli farò centomila domande, ma voglio sapere tutto su di me o almeno per quanto mi conosce lui.
Sento che sarà una giornata lunghissima e pesante.
E poi viviamo insieme?
I miei genitori?
Okay, devo restare tranquilla e fare enormi respiri.
Sento già lo stomaco in subbuglio, i piedi sudati sotto queste calde coperte, le gambe che tremano e il respiro affannoso. Devo calmarmi.
Se no non andrò da nessuna parte se mi comporto così.
Quando la porta si apre nuovamente, il mio cuore fa un ultimo salto per poi girarmi e vedere le due figure che entrano lentamente nella stanza.
Il ragazzo che vedo entrare ha gli occhi verdi smeraldo che gli brillano, i capelli folti di un castano non troppo scuro e ricci ed è vestito con un paio di pantaloni neri e una semplice maglietta grigiastra che va verso la tonalità del nero.
Non è niente male anche se devo dire che mi sorprendo per i miei gusti così misteriosi in fatto di uomini.
Dimostra un'età che va verso i 20 anni, non di meno.
D'altronde io non so nemmeno quanti anni ho.
Il dottore mi ha solo detto come mi chiamo e il mio cognome.
Uhm, quest'uomo è James...
-Hey tesoro, come stai?- dice lui venendomi in contro e poggiando una mano sulla mia guancia sinistra.
Ha la mano fredda, ma il suo tocco è estremamente delicato e la sua voce è roca e con toni di sfumatura molto bassa.
-Uhm, tu sei James?- dico con una nota di incertezza.
Non posso esserne sicura al cento per cento, voglio dire, il foglietto parla chiaro, ma magari questo è un altro che mi è voluto venire a fare visita.
-Si, si certo che sono James, ma non mi riconosci?- dice con voce tremolante.
-Scusami... ma davvero io non so chi tu sia.- dico in fine balbettando.
-Oh..- spero non ci sia rimasto male.. Ma d'altronde anche io ci rimarrei male se una persona che magari conosco bene mi dimenticasse.
Si allontana leggermente da me per andare vicino alla giovane infermiera.
-Io sono James, il tuo fidanzato.- farfuglia con le sue labbra non troppo e carnose.
Il mio cuore alla parola "fidanzato" perde mille battiti.
È come se mi innamorassi la prima volta e il punto è che non so se in passato io sono mai stata fidanzata con qualcuno...
Okay, beh devo dire che non è niente male.
Me lo ero mezzo aspettata che lui fosse il mio fidanzato anche se non volevo crederci davvero.
Insomma, ho davvero bisogno di certezze che ancora non ho.
Non sapendo bene cosa dire mi limito ad annuire per poi sentire il dottore che incomincia a parlare -Dopo aver controllato i suoi date Mr. Prinston, potrà portare a casa la signorina, intanto lei si prepari: l'infermiera le darà una mano a rivestirsi.- dice avviandosi alla porta con James -Ah dimenticavo, si sentirà un po' indolenzita, ma tutto ciò è normale perché è ancora in fase "post incidente"- dice infine uscendo dalla porta.
Mi alzo dal letto con movimenti scattosi per cercare di alleviare il dolore che sento ai muscoli delle gambe e delle braccia.
-Signorina Anne, vuole una mano?- mi chiede gentilmente l'infermiera.
-Nono, voglio farcela da sola- dico indossando le ciabatte bianche poste a bordo delle gambe del letto.
-Si sente bene?- mi chiede allargando il suo sorriso.
Forse vuole cercare di confortarmi, ma non ci sta riuscendo molto bene.
Come posso non essere agitata se sto per andare a casa con questo sconosciuto?
Voglio dire, è il mio fidanzato, ma per me non è niente, non ricordo nulla.
Devo ricominciare da capo con tutti, devo ricordarmi di nuovo la mia personalità e cercare di riconoscere tutti.
È un casino.

Finisco di vestirmi con questi indumenti che sono stati lavati e puliti.
L'ospedale ha preferito farli lavare dalla lavanderia.
Sono dei leggins neri e una maglia a maniche lunghe bianca e semplice un cardigan nero.
Beh, devo dire che i miei gusti in fatto di vestiti mi piacciono ancora quindi almeno conservo i gusti originari della mia vecchia vita.
Vecchia vita...
Tiro un enorme sospiro dopo essere completamente pronta per poi uscire dalla porta.
Una nuova vita mi attende appena uscirò da questo dannato ospedale.
Non so chi sono, ma sono pronta a saperlo, a sapere chi ero e a creare una nuova me assemblando tutti i pezzi come in un puzzle.
Sono pronta.

Love's memory✖️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora