capitolo 11

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Ero spaventato e non sapevo come prendere in mano la situazione. Temevo che qualche cetaceo potesse aggredirmi e perciò,facevo il possibile per rimanere inosservato. Intorno a noi si aggiravano creature di ogni tipo,piante acquatiche di ogni forma e colore. Nuotammo per molte ore,di tanto in tanto risalendo in superficie per riprendere fiato e scambiare anche qualche parola. Fu proprio in una di queste nostre pause che la bimba esclamò con aria delusa:
" sono già un paio d'ore che nuotiamo in lungo e in largo e non abbiamo ancora trovato la gemma. Non so che cosa fare..." sospirò.
Mi avvicinai a lei,e le accarezzai delicatamente la nuca aggiungendo: " non ti preoccupare,deve essere di certo da qualche parte...non dobbiamo darci per vinti. La nostra ricerca deve continuare. " non so precisare esattamente da dove tirai fuori quelle parole,per una volta non mi importava nulla del fatto che il mio modo di aiutare quella bambina era totalmente illogico e irrazionale. L'unica cosa che sapevo con certezza é che desideravo infonderle coraggio e darle una mano. Del resto tutto quello che voleva era tornare a casa,dare un bacetto a mamma e a papà sulla guancia e stringerli a sé con affetto e forse,al posto suo,l'avrei desiderato anche io.

seduta ai piedi della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora