22.

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Harry fortunatamente riuscì ad arrivare a casa di Louis, dopo un paio di messaggi da parte del castano che gli spiegava perfettamente la direzione verso la sua dimora.

Harry era un po' nervoso, solo un po', davvero. Ha passato due mesi parlando con l'altro e adesso potrà vederlo, sperando anche di toccarlo.

Parcheggiò l'auto vicino alla casa, scendendo e sbattendo la portiera un po' troppo forte. Mise una mano nei suoi capelli per metterli all'indietro. Gli stivali riecheggiavano sul pavimento duro mettendo le mani dietro alla schiena. Era davvero freddo là fuori.

Ricevette un messaggio.

Louis: Oi 6 gia cui?

«A volte penso lo faccia di proposito» mormorò ruotando gli occhi al cielo.

Ha perso più di cinque minuti in piedi difronte alla porta di Louis, pensando se bussare. "Oh, Harry" pensò e allo stesso tempo schioccò la lingua "Quanto difficile potrebbe essere?"

Finalmente bussò alla porta due volte dolcemente, mentre le sua mano erano di nuovo in attesa di un ragazzo bello e castano che uscisse da quella porta.

E poco dopo la porta bianca si aprì lentamente. Louis era poco più basso di Harry, i suoi capelli poco più corti, castani, mentre suoi occhi azzurri avevano quella luce luminosa come la luna, forse risplendevano un po' di più. La camicia che gli stringeva i fianchi rivelando un corpo curvo, quasi come quello di una donna. Sulla pelle aveva tatuaggi vari. I pantaloni che si aderivano ai polpacci. Harry era definitamente più grande di lui, in ogni modo.

Harry ingoiò della saliva, non sapendo quanto tempo era rimasto a osservare Louis, non sapeva veramente che dire e «E-ehm» balbettò nervoso mentre le sue mani andarono a infilarsi nelle tasche della sua felpa.

Louis sorrise timidamente mordendosi le labbra con certa sfrontatezza. Le ciglia che sfarfagliavano facendolo apparire sexy e tenero. Una delle sue mani si posizionò sulla sua anca. «Hey Harry»

Nervosamente Harry alzò la sua mano sinistra muovendola da un lato all'altro. Si sentiva me un cazzo di bambino di cinque anni che non sapeva come parlare ad una bambina, o, in questo caso, ad un bambino. «C-ciao Lo-Louis»

Il castano così lo abbracciò, notando quanto fosse freddo. «Vuoi entrare? Non vorremmo congelare qui fuori»

Annuì con un piccolo sorriso. Ad entrare, Harry osservò con curiosità tutto l'arredamento: era accogliente e molto arredato, le pareti erano pitturate di un colore giallo pallido mentre vari quadri grandi e piccoli lo adornavano.

«Oh, andiamo Harry» ruppe il silenzio «siediti, dai, non essere nervoso. Suppongo che non sia la prima volta che conosci un ragazzo. O si?»

Harry negò ripetute volte con la testa sedendosi su un divano di colore marrone che era abbastanza comodo. Il suo grande corpo rabbrividì un poco e i suoi occhi osservarono nuovamente il castano che era entrato in una specie di stanza.

«Harry, vuoi qualcosa da bere?» gridò da dove suppose fosse la cucina.

Pensò per qualche secondo e aveva realmente bisogno di un po' d'acqua dopo aver guardato tanta perfezione di fronte a se. «Si, se non ti dispiace»

Dopo un paio di secondi Louis arrivò con due bicchieri: in uno c'era una specie di succo e nell'altro dell'acqua, che gli offrì. «Sei abbastanza educato» si sedette accanto a lui, accavallando le gambe «Ti credevo più sfacciato di persona»

Harry bevve la sua acqua e si schiarì la gola «lo so» rise «però non so cosa mi succede con te, suppongo di essere un po' nervoso»

«Nervoso che potrei essere quello che ti rompe il culo?» domandò facendogli l'occhiolino mentre beveva un po' di succo.

Harry rise colpendo la spalla del suo compagno «Oh Dio, ci siamo appena conosciuti e già credi di potermi rompere il culo?»

«Con l'atteggiamento di poco fa ho creduto fossi il passivo» disse battendo le sue ciglia un'altra volta

Harry alzò le sopracciglia «In tutto questo tempo hai cercato di flirtare con me, Louis?» disse in modo ironico.

«Sei molto stupido per non averlo notato da quando ho aperto quella maledetta porta. È ovvio che sto cercando di flirtare con te, idiota»

Il suo accento era abbastanza armato, definitivamente non era parlare con dei messaggi. Ha sottolineato molte volte l'orribile ortografia di Louis. «Potrei dire che è molto meglio parlare con te a voce, che per messaggio» confessò.

Louis sorrise giocosamente mentre posizionava il suo dito sul naso di Harry, toccandolo. «Te l'avevo detto»

«Sento che alcune volte scrivi male per darmi noia, sapendo che odio l'ortografia orrenda e in alcune occasioni scrivi molto peggio»

Louis alzò gli occhi al cielo «No, non lo faccio di proposito, è la verità se mi torna molto comodo scrivere abbreviato, però ti giuro che so scrivere perfettamente»

«Non puoi dirmi questo quando sono già due mesi che ci parliamo»

Alzò le spalle. «Allora che facciamo? Già mi conosci, sei a casa mia, sai come sono fatto di persona. E ora?»

Harry sospirò mentre guardava il piccolo corpo di Louis. «Ora potrei conoscerti senza vestiti»

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Oddio, 824 parole, non me lo ricordavo così lungo. Ho fatto il prima possibile e, vi prego, abbiate pietà di me, è la prima storia che traduco e sono ancora alle prime basi (se si può dire così)

Eeee, fregate! Niente smut (lo so, anche la scrittrice ci aveva fatto questo scherzo).
Spero si capisca qualcosa c:
A domani!

Orthography || SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora