"Parole non dette o urlate, parole che ti distruggono ed altre che ti rimettono in piedi. Quanto è il potere di una semplice parola o anche di un sussurro, come quelle parole che giaciono nel silenzio e ti potevano cambiare la vita...se non l'hanno già fatto"
By Alessia (Mi annoio a scrivere il cognome, sono pigra, ma ormai lo sapete chi sono).-Ma questo è un labirinto?- Disse Peter, svoltando un'altra volta, e trovandosi d'avanti una porta chiusa a chiave imprecò. Sospirai. Erano ore che camminavamo, in cerca di non so cosa. Aveva ragione, sembrava un labirinto, ma di corridoi, corridoi grigi e porte. Se io ci avevo mandati lì, perché avevo scelto quel posto, mi ero chiesta. Mi sedetti a terra, stanca. Lui mi guardò, la durezza nel suo sguardo ormai era palese, ed anche quella nella sua voce. -Che fai?- Mi chiese, o meglio ringhio. Io lo guardai male, incrociai le braccia al petto. Ero triste, molto. Perché realmente mi piaceva Peter, e a lui non interessavo, non come ragazza. -Sono stanca!- Dissi, ed appoggiai la testa alla parete, con gli occhi chiusi, poteva anche essere benissimo notte, da ciò che sapevo. Il respiro mi si allentò, ero stanca, avevo sonno, mi sarei addormentata anche su quel freddo e scomodo pavimento, non c'è la facevo più. Ma mi sentii sollevare da terra e quando aprii gli occhi vidi che Peter mi aveva preso in spalla. Mi divincolai, ma con poca convinzione e forza. Mi lasciai portare via, perché non avevo forze. -Dove stiamo andando?- Mi lamentai. -Non lo so, ricorda che sei stata tu a portarci qui- Mi rimproverò e si rimise a camminare. Mi girava la testa e mi veniva voglia di vomitare, continuavo a ripetermi che era un sogno, perché lo preferivo, ma il dolore che sentivo era reale, e le parole di lui, il suo tono, sempre più duro, mi facevano gelare il sangue, e mi davano voglia di piangere. Ma non avrei pianto...non davanti a lui, non se lo meritava. -Chi siete?- Chiese una voce, mi girai un po' e vidi un ragazzo, capelli neri, occhi verdi, verdi quanto quelli di Peter, ma non mi davano le stesse sensazioni. Era bello, ma non quanto il ragazzo che mi teneva in spalla...-Che ci fate qui?- Continuò, avvicinandosi. Dato che Peter era leggermente sorpreso, decisi di tentare nuovamente di liberarmi dalla presa, e ci riuscii, ma finii a terra, la mia testa contro il pavimento duro e freddo, sta volta si, che mi faceva davvero male. Notai che era bagnata. Mi passai una mano e notai che usciva del sangue. Peter mi guardò, sentivo il suo sguardo su di me, anche se non lo guardavo, in qualche modo riuscivo a capirlo, ed il mio corpo si irrigidii e dei brividi caldi mi percorsero tutto il corpo, dalla testa, fino ai piedi. Era una sensazione così strana e piacevole, eppure, sarei potuta morire, ma non mi importava. Sentii il suo tocco, la sua mano sulla mia schiena, ed iniziò a scuotermi, e a chiamarmi. Dopo la terza volta, trovai la forza di girare la testa, e postai il mento a terra. Lo guardai, e senza capire perché gli dissi -Mi hai lasciata cadere- Lui mi guardò perplesso. -Deve essere stato il colpo- Intervenne l'altro ragazzo. Peter fece cenno di si con la testa. Il suo sguardo era duro, ma c'era qualcosa di diverso da prima, compassione...improbabile, rabbia...quasi certo, pentimento...forse stavo impazzendo. Tutto ciò che ricordo da quel momento, fu che mi sentii alzare, non so da chi, sentivo come se stessi volando, poi qualcosa di umido posato sulla mia testa, e qualcosa di soffice e morbido sotto di me.
STAI LEGGENDO
Fantasy Laliter
FanfictionQuesta storia è anche fantastica, oltre che di amore e Laliter. Quando Lali incontra Peter, un ragazzo misterioso e dall'aspetto minaccioso, oltre che incredibilmente sexy, non può certo pensare che la sua vita cambierà per sempre. Lui ha qualcosa...