Capitolo 6

86 8 0
                                    

"Nel silenzio del tempo, nel girare del mondo, nel rombo del tuono e nella ferita della spada, lì trovai il mio tesoro più grande, il mio segreto più nascosto, il mio amore più peccaminoso ed il mio cuore persi"
By Io

-Peter- dissi il suo nome in un modo strano, come se non fossi diretta a lui. -come ci siamo arrivati qui?- gli domandai. Lui guardò Siamon, che fece cenno di si con la testa e disse -Scusate, ora vi lascio soli- ed uscì dalla stanza. Appena se ne fu andato continuai -Insomma pensavo che Camelot fosse una leggenda ed anche se è esistita, è stata distrutta- e mi sedetti sul letto, perché temevo sarei svenuta. -La storia di Camelot non è una leggenda, è una storia proveniente da un altra dimensione, non è l'unica, anche quella di Alice nel Paese delle Meraviglie o quella della Bella e la Bestia, insomma, diciamo che la maggior parte delle leggende e le storie fantastiche del tuo mondo sono vere, solo che provengono da altre dimensioni- mi spiegò e quando lo fece gli occhi gli si illuminarono, sembrava che quell'argomento gli piacesse e non poco. -Perché dici dal mio mondo? Tu non sei umano? Provieni anche tu da una dimensione parallela?- lui scosse la testa. -No, semplicemente la terra non è il mio vero e proprio mondo- mi rispose. -Ed è il mio?- gli domandai, lui abbassò lo sguardo per non guardarmi negli occhi. -Insomma, sei stato tu a dirmi che ci ho portato io qui e mi hai anche detto che ho dei poteri- gli feci notare. -non puoi dirmi solo un pezzo della storia e poi rimanere muto, ci troviamo a Camelot- lui fece cenno di si con la testa -è solo che è una storia molto lunga- Alzai le spalle -Credi che c'è ne andremo presto di qui?- lui sorrise e scosse il capo -Per mia sfortuna io non posso tornare a casa senza di te, e nemmeno se potessi o volessi abbandonarti solo tu puoi riportarci nella nostra dimensione- -Ma per favore, come se non volessi abbandonarmi qui- dissi. -O no, non potrei mai, mi ucciderebbero e che tu ci creda o meno preferisco sopportare te, che la morte- be' per lo meno sapevo che mi preferiva alla morte, era già un passo avanti. -Fammi delle domande- mi disse, adesso mi guardava di nuovo nel viso. -Iniziamo da qualcosa che non mi riguarda, almeno non direttamente, prima hai detto che la storia di Camelot non è una leggenda, ma una storia vera, ma Camelot nella viene distrutta da Morgana- dissi, ricordando la storia che mi raccontava ogni notte mio padre prima di dormire. -Non è così, è stato Artù a lasciarsi andare dopo l'abbandono di Ginevra ed il tradimento di Lancillotto lui quasi morì dal dolore, Morgana tentò di salire al potere per non lasciar cadere il regno e lui la uccise, così cadette Camelot, molte storie vengono modificate per piacere. Comunque Camelot cadde, ma venne ricostruita, tante volte- io lo guardai un attimo, poi gli chiesi -Chi sono i miei genitori?- lui mi guardò senza capire -Che vuoi dire?- lei guardò le sue mani -Be' hai detto che ho dei poteri, come possono essere i miei genitori se sono semplici esseri umani?- gli chiesi. -Forse nemmeno tuo padre era umano, semplicemente questo, tuo padre e tua madre sono i tuoi veri genitori, tuo padre non era umano, ma non lo sapeva- mi spiegò. -Allora cos'era?- gli domandai. Lui si passò una mano fra i capelli scompigliandoseli. -Forse ho usato il termine sbagliato, io, te, tuo padre ed i miei superiori siamo umani, perché viviamo sulla terra, è il nostro pianeta e come gli altri umani parliamo, camminiamo, soffriamo e ridiamo, ma abbiamo dei poteri- tentò di spiegarmi meglio -Proveniamo da un'altra dimensione?- gli chiesi. Lui fece cenno di si con la testa -è una dimensione come questa?- continuai. Lui scosse la testa -Solo sul fatto che entrambe hanno la magia, ma questa è antica, ci sono draghi e castelli, la nostra dimensione è molto più avanzata- mi disse con gli occhi sognanti, guardando fuori dalla finestra. -Descrivimela- lo implorai. Lui spostò lo sguardo su di me e disse -Non posso, nemmeno io l'ho mai vista, i miei superiori sono nati e cresciuti qui, proprio come me, ed io non sono bravo con la magia perché proprio come te non lo ho scoperto da molto- mi disse. -I miei genitori sono morti in un incidente, almeno così mi hanno detto i servizi sociali, ero molto piccolo e non ricordo molto, solo la casa in fiamme ed il terrore negli occhi di mia madre, ma poi il vuoto più totale, mi hanno trovato a pochi metri dalla casa, ero malconcio e piangevo, ma ero vivo. Loro si presentarono poco più di un anno fa, trascinandomi in un mondo pieno di leggende, miti ed altre dimensioni, spiegandomi poco sul nostro mondo e su come utilizzare la magia, mi hanno detto di rintracciare tuo padre, non sapevano fosse morto e che avesse avuto una figlia, quando glielo ho detto mi hanno detto di portarti da loro. è da molto che ti osservo Lali Esposito, ti spio e ti proteggo, perché se ti accadesse qualcosa mi ucciderebbero. La tua vita è molto preziosa, hai grandi poteri e grandi responsabilità, io sono un  nulla, solo un mezzo per introdurti al tuo destino- mi aveva detto che mi spiava da molto, eppure non provai rabbia, non verso di lui, ma compassione. -Come puoi fidarti di loro?- lui alzò le spalle -Non lo faccio- -Perché non sei scappato, quei tipi ti hanno minacciato di morte- lui guardò il pavimento -Lo fai sembrare facile- non chiesi nient'altro, si vedeva che lui non sapeva altro. Rimanemmo in silenzio senza sapere cosa dire o come farlo, e senza guardarci perché era un gesto troppo azzardato. -Scusate- disse Siamon entrando dalla porta. -Da quello che ho capito non sapete quando ritornerete a casa, giusto?- Peter fece cenno di si con la testa. -Allora che ne dite di partecipare ad una festa, in onore di Re Artù, è l'anniversario della sua morte- guardai Siamon, sapevo cosa significava perdere il proprio padre, figurarsi il peso che aveva sulle spalle era l'erede di Camelot e l'ombra di un grande padre. Gli sorrisi e dissi -Certo- Peter non parve molto d'accordo ma non disse nulla. -Perfetto, vi farò portare degli abiti adatti, i vostri vestiti sono veramente strani, potrebbero scambiarvi per pazzi- disse e poi uscì. -Non è un ottima mossa entrare troppo in contatto con un altra dimensione- mi richiamò Peter. -Che t'importa, non sappiamo nemmeno quando torneremo a casa- gli feci notare, lui non mi contradisse. 

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Fantasy LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora