|| OH, SHIT ||

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Il giorno dopo andai a scuola controvoglia. Avevo messo una maglietta blu scuro e dei jeans bordeaux. Arrivato a scuola aspettai Sun fuori dalla porta dell'aula con i miei compagni. Non ascoltai nemmeno quello che dicevano. Lei arrivò poco dopo il suono della campanella. Non l'avevo mai vista così. Nonostante avesse tentato di mascherarlo con il trucco si notava un livido sulla guancia, seguito da un taglio sul labbro. Aveva gli occhi rossi, come se avesse appena pianto. Sarei voluto correre ad abbracciarla. Poco prima di entrare in classe mi guardò e mi fece un sorriso triste. Era una bellezza così malinconica. La mattinata non fu delle migliori. Continuavo a pensare a mio padre e a Liam. La scena mi tornava in mente sempre. Loro due, in macchina avvinghiati. Chissà da quanto tempo andava avanti questa storia. Il solo pensiero mi fece rabbrividire. Non avevo più rivolto la parola a mio padre, e lui non aveva cercato di costringermi. Mi aveva semplicemente guardato con uno sguardo supplichevole, come a voler dire "per favore non farne parola con la mamma". All'uscita aspettai Sun appoggiato ad un muretto, ascoltando "Beautiful" di Eminem. Lei arrivò, 'sta volta da sola, con lo zaino su una sola spalla e non appena mi vide mi corse incontro. Buttò a terra lo zaino e mi abbracciò fortissimo. Sentii la manica della felpa che si bagnava, stava piangendo. Le presi il viso tra le mani. Aveva il mascara colato e il trucco si stava sciogliendo, lasciando vedere ancora di più il livido violaceo sulla guancia. Le lacrime le rigavano il volto e il rossetto le era andato via quasi del tutto. Iniziò a piovere. Pensai che non avrei avuto un'altra occasione e così lo feci. Le sollevai lentamente il volto tenendolo delicatamente con il pollice e l'indice della mano destra e mi inchinai verso di lei. La baciai lentamente, con passione. Sapeva di lacrime e di frutta, doveva essere per via del rossetto. Fu un bacio lungo, che mi trasmise tante, anzi troppe sensazioni contemporaneamente. Non appena le nostre labbra si staccarono presi la sua piccola manina e me la misi sul petto. Il mio cuore batteva velocissimo. Lei sorrise prendendomi per mano, e mi sussurrò all'orecchio -Non mi va di tornare a casa, e a giudicare dalla tua faccia penso non vada neanche a te, andiamo in spiaggia.- Inizialmente non capii, insomma, era l'una del pomeriggio e pioveva, ma il mare a lei sembrava la soluzione giusta. Quindi annuii e ci incamminammo. Durante il tragitto non parlammo molto, anzi. Ognuno aveva i propri auricolari con la propria musica. Ma ci stavamo tenendo per mano, ed io non mi ero mai sentito così vicino a lei come in quel momento. Respirai il profumo del mare, di salsedine e dell'inverno. Ad un tratto mi accorsi che Sun tremava, così le diedi la mia felpa. Rimasi a maniche corte ma la cosa non mi disturbava. La felpa le stava gigantesca. Sembrava ancora più piccola così. Quando arrivammo ci sedemmo in riva al mare, a guardare le onde infrangersi sugli scogli con un ritmo regolare. Lei chiuse gli occhi e si lasciò cullare dolcemente da quel ritmo. Decisi di iniziare a parlare. -Ieri ho scoperto che mio padre tradisce mia madre con il mio migliore amico, e per giunta mia madre è omofoba. Se lo dovesse venire a sapere sarebbe la fine.- Lei rispose, senza scomporsi -Ieri mio padre mi ha tirato una bottiglia di vetro in pieno viso e lo ha ricoperto di pungi.- fece un sorriso sarcastico e poi continuò -Mia madre è rimasta lì, a non fare niente. Non so se resisterò un altro giorno in quella casa.- detto questo appoggiò la sua testa sulla mia spalla e io sospirai -Siamo nella merda. E io sono nella merda più di chiunque, perché credo di essermi innamorato. Si, ma innamorato davvero. Non da morire, innamorato da vivere. Esatto, cazzo, mi sono innamorato di te, dei tuoi fianchi larghi, delle tue lacrime, dei tuoi sorrisi, dei tuoi capelli e del tuo profumo. E ora siamo qui, in riva al mare a parlare e io penso a come sarebbe bello se potessi andare via, scappare da questo schifo di città. Ma poi penso che non avrebbe senso, se lo facessi senza di te.- Lei sollevò la testa dalla mia spalla e avvicinò il suo viso al mio, sussurrando -Siamo in due nella merda, perché anche io di essermi innamorata di te.- e poi mi baciò. Sentivo che era tutto perfetto e per un attimo dimenticai tutti i miei problemi e i casini in famiglia e i brutti voti a scuola. Lei mi bastava.

SPAZIO AUTRICE

Grazie di cuore a tutti davvero, siete fantastici ahah, continuate ad aumentare! Vi adoro❤️
Fatemi sapere cosa ne pensate stellinando e commentando mi raccomando⭐️
Prossimo capitolo a 9 stelline❤️Vi amo tanto. Baci💋

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