Parte III

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Sammy continuava a scuotere il palco, esasperato dal fratello:

" Loki, spiegami perché hai murato tutte le stanze."

Il fratello mise il broncio, per quanto una renna potesse sembrare imbronciata, e replicò:

"Innanzitutto io faccio quello che mi pare..." 'infantile', pensò Sam, "... e soprattutto non dirmi che a te non facevano paura tutte quelle stanze buie!"

Il sopracciglio da alce di Sammy si sollevò: "No..."

"Ma Saaaaammy, mi guardano!"

Il fratello sospirò, guardando con nostalgia il thé abbandonato, ormai freddo: "Loki, ci sono le porte per un motivo; se tu non ti fossi dilettato al piccolo carpentiere, non saresti arrivato a dover murare le stanze."

Loki stava per replicare con un piglio irritato in viso, quando si accorsero che due ragazzi, uno biondo e con l'aria terribilmente imbarazzata, e l'altro con la pelle costellata di lentiggini e un'espressione terrorizzata, li stavano osservando dall'altra parte del tavolo.

"Uhmm... Salve, Signor Alce, Signor Renna..." Esordì Steve chinando il capo ad ogni 'Signor'. "Avete una casa davvero formidabile, ammiro molto lo stile europeo che le avete donato e questo soffitto ha delle rifiniture degne di un Mantegna, per non parlare degli scranni Louis XIV... ahi!"

Dean gli aveva dato una gomitata piuttosto violenta, e i due animali sfoggiavano le espressioni più umanamente sorprese mai viste sui musi di un alce o di una renna. Con la sua solita faccio tosta che lo aveva salvato in molteplici occasioni (era difficile rincorrere un ragazzino quando nella tua testa l'unico pensiero è 'ma perché...'), sorrise seducente agli anfitrioni ed esclamò:

"Sento un fantastico odore di crostata; vi dispiace se ne prendo una fetta?"

E con molta nonchalance tagliò un triangolo profumato di torta di mele, e la morse come se fosse stato sei mesi a digiuno.

In tutto questo, preoccupati per la sorte degli amici, Tony e Castiel entrarono di corsa nel salotto. Cas notò subito il suo ragazzo strafogarsi di torta proprio di fronte ai padroni di casa, e il senso civico prevalse sulla paura:

"Dean, caro, conserva i tuoi tratti animal- " si zittì accorgendosi della gaffe fatta di fronte ai due poveri fratelli e la renna in particolare che sembrava davvero offesa, "Volevo dire, non mi sembra gentile dare questa impressione ai nostri cortesi ospiti. " Aggiunse in un respiro imbarazzato.

L'alce si riscosse e sollevandosi sugli zoccoli posteriori, mostrò i denti in un grottesco sorriso e rassicurò Cas: "Non preoccuparti, non siamo offesi- " Loki si esibì in un fintissimo colpo di tosse, " e vado molto fiero delle mie crostate, sono felice che ti piaccia!"

Dean deglutì l'ultimo boccone e diede una poderosa pacca sulla spalla dell'alce (con sommo orrore degli amici), sentenziando: "Bravo, alce, sei ufficialmente il mio cuoco di fiducia. E sappi che voglio la ricetta!"

Loki, che stava ancora fulminando Castiel con lo sguardo, il quale arrossiva sempre di più, sospirò ed invitò gli ospiti inaspettati ad accomodarsi e gustare un thé collettivo, e dando il permesso ad un raggiante Dean di terminare la crostata.

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Dopo un paio d'ore di quella merenda di mezzanotte, tutti scherzavano come se si conoscessero da anni; Dean si annotava su un foglio le ricette di Sam, Loki e Steve studiavano la planimetria della villa, mentre Tony suggeriva alla renna idee per creare delle porte segrete, e Castiel preparava una terza teiera di thè.

Tony scoppiò a ridere con poco tatto, facendo arricciare le labbra di Steve: "Non ci credo! L'incantesimo non aveva funzionato e voi siete andati a cercarvelo lo stesso!" Il ragazzo era molto prossimo al rotolarsi sul tappeto, se non fosse stato per lo scappellotto riparatore del suo migliore amico che gli fece ritrovare un minimo di contegno.

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