Capitolo 3

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Rimasi in silenzio per qualche minuto fissandolo.
"In che senso?" chiesi con timore
"Beth è difficile spiegarlo, quello che devi sapere è che devi stare lontano da lei,sono stato chiaro?" domandò con un cipiglio sul viso.
Annuii piano
"Come ha fatto a sapere dove abito?"
"È informata" mi rispose semplicemente e partì a tutta velocità.

Quando arrivammo ringraziai Harry ma prima di scendere mi bloccò.
"Mmm, è meglio che manteniamo la distanza, facciamo finta che non ci siamo mai incontrati".
"P-perché?" non sapevo perché sentivo un nodo alla gola e lo stomaco sottosopra
"È per il tuo bene"mentre lo disse abbassò lo sguardo.
Aprii la portiera e mi diressi verso il negozio con mille domande senza risposta.

Guardai le impronta nella neve che lasciavo man mano che avanzavo verso la strada di casa.
Adoravo la neve mi emanava una sensazione natalizia.
Era Dicembre e tra qualche giorno sarebbe stato il mio compleanno,non avevo mai organizzato una festa forse perché i miei genitori erano sempre via per lavoro.
Mi immersi nei miei pensieri che non mi resi conti di essere arrivata già davanti alla porta di casa.

Aprii la borsa a tracolla che tenevo e tirai fuori le chiavi
"Mamma sono torn-" mi bloccai notando che le luci erano tutte spente e mi ricordai allora che aveva il turno serale.
Sobbalzai quando Give me love di Ed Sheeran fece eco nell'appartamento, presi il mio cellulare mal ridotto, che avevo fatto cadere almeno una decina di volte in due settimane.
Lessi il nome che era apparso sulla schermata e subito un sorriso a trentadue denti spuntó sul mio viso.
"Cem!"esclamai alla mia migliore amica, ci conoscevano dalle medie anche se eravamo in classi differenti, siamo come delle vere sorelle, era più grande di me di un anno e qualche mese prima partì per New York a causa del tradizionale viaggio che lei faceva ogni giorno con la sua famiglia.
"Beth sono arrivata a Londra, preparati tra un'ora vengo a prenderti e si va in discoteca a dopo" non mi lasciò neanche fiatare che attaccò.
Corsii immediatamente in camera e misi una semplice maglietta bianca e dei jeans attilati, ero andata solo un paio di volte in discoteca nonostante avessi 19 anni, non avevo mai amato quei posti pieno di alcool, persone sudate che si strusciano in continuazione e che si mangiano la faccia a vicenda.
Circa mezz'ora dopo scesi e andai fuori per aspettare Cem.
Quando vidi la sua Fiat parcheggiare vicino alla porta mi avvicinai e mi fiondai dentro ad abbracciarla.
"Mi sei mancata tanto Beth" disse
"Anche tu" annusai il suo profumo familiare.
Passammo il viaggio in macchina a parlare dalle cose più serie a quelle più stupide.
Quando arrivammo mi promise che non mi avrebbe lasciata sola ma appena varcammo la soglia scomparí magicamente.
Andai al bancone e presi una bevanda rossa del quale non sapevo neanche il nome, mentre lo assaggiavo vedevo le continue occhiate che mi mandava il barman ma non ci badai molto.
Passarono una ventina di minuti ma di Cem nessuna traccia così decisi di andare a prendere una boccata d'aria, dentro al locale c'era soltanto odore di alcool.
Mi misi seduta sulle scale e presi le cuffie dalle tasche, erano la mia salvezza, e schiacciai la produzione casuale, partì una melodia per me fin troppo bella,
They don't know about us.
Passai la maggior parte del tempo la da sola ascoltando la musica e guardando la luna splendere e illuminare il buio attorno a noi, la luna era come il faro che illumina la strada più buia.
Sentii qualcuno toccarmi la spalla e mi alzai velocemente rischiando di cadere.
L'uomo che si presentò davanti a me mi spaventava, anche troppo, era tutto rosso in viso ed era anche ubriaco.
"Ciao bella" non risposi ma feci soltanto dei passi indietro fino a scontrarmi contro il muro
"Ti va di divertirci?" iniziò a toccare i miei fianchi, le mie braccia,tutto.
Iniziai a dimenarmi e a urlare cercando aiuto ma persi la speranza vedendo che eravamo finiti nel retro della casa dove non c'era nessuno, ad un tratto una figura minacciosa e incapucciata si avvicinò a noi con passi veloci, nonostante fosse buio vidi dei occhi occhi verdi inconfondibili.
E non potevo sbagliare quelli erano i suoi occhi, i suoi,
quelli di Harry
"Harry!" Urlai e come d'istinto corsi da lui e mi misi dietro così che il suo corpo intimidatorio mi coprisse
Lo prese dal colletto e iniziò a sferrare pugni cercai di fermarlo ma non rispondeva alle sue azioni, si fermò soltanto quando vide l'uomo accasciato a terra pieno di sangue.
"Harry hanno chiamato la polizia andiamo via" sussurai e gli presi la mano correndo fino a quando fummo sicuri di essere abbastanza lontani.
Avevamo il fiatone e lui era sporco del sangue di quell'uomo
"Mmm grazie Harry" dissi con il cuore a mille.
Lui in risposta scrolló le spalle e si voltò per andare via ma lo fermai.
"Posso venire con te?"chiesi titubante.
"Cioè non so dove siamo, quindi posso restare da te?" precisai abbassando lo sguardo.
Non mi diede neanche la risposta che se ne andò, pensavo mi avrebbe lasciato lì in mezzo al nulla, ma mentre camminava alzo la mano e disse.
"Se non ti muovi ti sbatto fuori casa" urlò con tono divertito, mentre sul mio viso si formava un ampio sorriso.

Spazio autrice:
Spero che vi sia piaciuto il capitolo, fatemi sapere se vi piace la storia, è molto importante per me il vostro parere :)
Ci vediamo alla prossima
Se mi volete contattare i miei account social sono
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Baci Baci
Simona ★

Maybe || H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora