Capitolo 2 | A broken heart will not be that forever.

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Wicked Game

Capitolo 2.

A broken heart will not be that forever.

Tracy e Sara camminano a braccetto lungo il marciapiede in direzione del loro palazzo - sono ormai le due di notte, ma di gente in giro ce n'è ancora tanta - e, coperte dalle loro giacche pesanti, osservano semplicemente quello che hanno attorno. O almeno... è Sara che fa così; Tracy sta cercando di inghiottire il mare di parole che stanno cercando di uscire dalla sua bocca; è difficile, ma ci prova. Ci prova perché la sua amica è fidanzata e perché... oh al diavolo!

"Okay, mi dici chi è Nick di tua spontanea volontà oppure devo assumere un detective privato? Anche se, modestamente, potrei scoprirlo anche da sola. È solo che non ne ho voglia"

Sara imbroncia le labbra e scuote la testa, tirandosi indietro i lunghi capelli che hanno davvero bisogno di una pettinata.

"È solo... un tipo" Sara tentenna perché, lo sa bene che è solo un tipo, ma lei il suo tipo lo ha già... più o meno.

"È un tipo migliore di Mark... se posso dirlo" ecco che il ricordo di Mark - anzi, la consapevolezza di Mark - ritorna prepotente nei suoi pensieri. Sara si blocca improvvisamente e sbuffa.

"A proposito di Mark..." Tracy sa già quello che la sua amica vuole dire, ma la blocca sul nascere, mettendole l'incide sulla bocca.

"No, - dice Tracy - ho il tuo anello nella mia borsa e, giuro su Dio, ci metto un attimo a buttarlo dove sarà impossibile ritrovarlo, perciò... o lasci quel coglione di Mark ed esci con il ragazzo delle birre, o io lascio quel coglione di Mark per te, con insulti repressi per più di un anno e mezzo, ed esci con il ragazzo delle birre"

"Senti, non è... non è così semplice" ammette Sara, ma sa che non è così.

È che semplicemente... non ha il coraggio. Non vuole deludere nessuno, specialmente la sua famiglia. Tutti aspettano con ansia il giorno in cui entrerà dalla porta di casa e dirà che ha scelto la data e l'abito. Tracy, però, sa che non accadrà mai.

"Non è semplice? Santo cielo, Sara, ti ha tradita!"

Grazie per avermelo ricordato, pensa Sara, ma non lo dice ad alta voce perché sa che Tracy ha ragione. Ha ragione sul fatto che Mark l'abbia tradita, sul fatto che ormai lei non lo ama più... che Sara è cambiata. Prende un grosso respiro e porge la mano all'amica, chiedendole indietro l'anello.

"Cosa ci vuoi fare? Non te lo vorrai mica rimettere, vero?" Tracy ha il panico negli occhi, perché non vuole vedere di nuovo la sua amica soffrire, ma Sara le sorride rassicurante e allora le rida l'anello.

Non se lo rimette, anzi, lo butta dentro la sua borsa - non le può fregare di meno di dove sia finito - e poi tira fuori il cellulare e va sulla rubrica, cercando il numero di Mark. Il tasto verde è lì - Tracy sta implorando internamente che Sara lo schiacci - ma alla fine sospira e lo rimette via. Tracy impreca ad alta voce - ad altissima voce - e sbatte i piedi a terra.

"Cristo, sei una cretina!" urla in mezzo alla strada, dei passanti la guardano come se fosse una pazza.

Sara le da una botta su una spalla e la trascina avanti, continuando a camminare - ormai sono quasi arrivate a casa.

"Sono le due di notte, probabilmente sarà ubriaco a casa di Tom. Non avrebbe senso chiamarlo adesso" spiega la bionda.

Il portone del palazzo è proprio di fronte a loro e Sara tira fuori il massiccio mazzo di chiavi per aprire; Tracy la segue e insieme entrano nell'ascensore - Tracy schiaccia il pulsante del suo piano, mentre Sara schiaccia il suo - abitano ad un piano di differenza.

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