Capitolo 1 | Here comes the sun.

6 0 0
                                    

Wicked Game.


Capitolo 1.


Here comes the sun.

C'è un momento nella vita in cui ci si chiede perché accadono le cose. Non c'è un motivo preciso per cui accade, succede e basta. Non lo si può impedire.

Perché le persone hanno determinati comportamenti? Determinati atteggiamenti?

Perché tutto questo accade proprio a me?

Perché?

Sara, negli ultimi mesi, se l'è chiesto spesso. Si è chiesta perché si sente sola, nonostante abbia una famiglia accanto a sé che le vuole bene – più o meno – e anche tanti amici. Si è chiesta perché non riesce ad amare chi la ama davvero. Si è chiesta perché non riesce a sentirsi viva.

Mentre cammina – la musica che suona nelle orecchie grazie al suo meraviglioso e inseparabile I-pod – guarda il cemento che calpesta frettolosamente (è sera ormai e non si sente sicura a girare per la strada da sola, anche se di gente ce n'è ancora molta in giro) e, accidentalmente, gli occhi le cadono sulla mano sinistra – indossa i guanti, ma sono quelli che lasciano fuori le dita – e nota un particolare, sull'anulare sinistro, che brilla sotto le luci artificiali dei lampioni che le fanno compagnia.

L' anello, che non toglie da un anno e mezzo – ma che non riesce a far diventare qualcosa di più – è lì, più lucido e brillante del solito. Se ne sta lì a giudicarla e Sara, ogni volta che lo guarda, sente il dito che va a fuoco, come se quella pietra dal taglio elegante fosse di troppo.

È una lotta la sua, tra il tenerlo e il levarlo. Alla fine, però, decide sempre di tenerlo – per una questione di senso di colpa? Forse – e resta lì, sul suo anulare. E anche lei rimane li, nello stesso punto da cui è partita, senza fare né un passo avanti né uno indietro. Storce le labbra mentre sente l'anello che inizia a pesare, ma non solo per quello; il suo I-pod si è appena spento – sapeva che doveva caricarlo almeno mezz'ora prima di uscire dalla biblioteca – e ora sarà costretta a viaggiare consapevole nella realtà.

Come se non bastasse, ha iniziato anche piovigginare – nonostante non ci siano nuvole in cielo, il che è davvero strano – e allora corre verso le scale della metropolitana e le percorre frettolosamente – sono sporche e grigie e prega di non cascare per non toccare quel lerciume - fino ad arrivare ai binari stranamente deserti e inquietanti – sono le otto di sera, ma quel posto mette i brividi.

Il rumore delle ruote che stridono sulle rotaie si fa sempre più vicino e, quando finalmente il treno arriva e si ferma – le porte si aprono automatiche davanti a lei - per Sara il tempo si ferma quel quanto che basta per farla sorridere – sebbene non sia successo nulla di particolarmente bello quel giorno; è stato tutto nella norma.

Non c'è niente, in quel momento. Non c'è la sua soffocante famiglia, non c'è l'università e lo studio, non c'è il suo fidanzato che la pressa per scegliere una data per le nozze. C'è solo lei e quei venti minuti che la dividono da casa sua e la coscienza che le ricorda che le cose stanno per tornare come sempre. Sta per tornare alla routine.

Si siede su uno dei seggiolini azzurri – cerca di trovarne uno che sia abbastanza pulito, ma la sfida è ardua – e, per ingannare il tempo, tira fuori un libro dalla sua sacca malandata. Le mancano poche pagine per finirlo, ma proprio mentre inizia a far scorrere gli occhi sulle parole scritte in nero, alle sue orecchie arriva uno strimpellio di chitarra e una voce maschile che canticchia "Here Comes the Sun".

Wicked Game.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora